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Autore: Paolo Rizzo

Lavora per la Commissione Europea presso la Direzione Generale per l'Occupazione, gli Affari Sociali e l'Inclusione. Laureato in “MSc Economics” presso la Tilburg University e in “MSc General Management” presso la LUISS. Ha studiato anche in Austria presso la Wirtschaftsuniversität e in Spagna all'università DEUSTO. Precedentemente ha lavorato nelle favelas argentine per conto di Caritas Italia e in Perù per una ONG locale. Scrive regolarmente di economia per stampa specializzata argentina.

La crisi argentina e le ricette di Milei

Il neopresidente ha ereditato un’economia in stagnazione, poco aperta al commercio internazionale, indebitata e senza accesso al credito. Il suo primo obiettivo è evitare l’iperinflazione, attraverso misure drastiche. Poi serviranno riforme strutturali.

Argentina, la crisi continua

Ai cronici problemi economici dell’Argentina si è aggiunta la siccità. Svalutazione del peso, monetizzazione del deficit fiscale, debito elevato, impotenza della banca centrale e irresponsabilità politica portano il paese a un passo dall’iperinflazione.

Per Lula amicizie di convenienza con Russia e Cina

La politica estera di Lula suscita molte critiche in Occidente per la vicinanza a Cina e Russia. Ma sono le convenienze economiche a spiegare il nuovo corso: il Brasile è il principale produttore di soia e il primo importatore dei fertilizzanti russi.

Perché non decolla il triangolo del litio

La metà delle risorse mondiali di litio si trova in un’area dell’altopiano andino tra Argentina, Bolivia e Cile. Ma i tre paesi producono solo un terzo dell’offerta. A ostacolare lo sviluppo dell’industria sono norme, tecnologie e problemi macroeconomici.

Paradossi peruviani: politica in crisi, ma economia stabile

Il Perù è alle prese da tempo con una grave crisi politica, tanto che dal 2016 si sono succeduti sei presidenti. Il paese è però riuscito a mantenere la stabilità macroeconomica, grazie soprattutto alla solidità delle istituzioni economiche e finanziarie.

Argentina sempre sul ciglio del baratro

L’accordo con il Fmi per la ristrutturazione del debito è una buona notizia per l’Argentina, che però difficilmente riuscirà a mantenere gli impegni presi. Pesano la cronicità dei problemi, le resistenze politiche e anche il contesto internazionale.

Argentina all’ennesima ristrutturazione del debito

Buenos Aires annuncia un accordo per la ristrutturazione del debito. Non era scontato, vista la storia creditizia e le gravi difficoltà economiche del paese. È una boccata d’ossigeno per il governo. Che ora però è chiamato a risolvere problemi endemici.

Torna l’inflazione?

Già provate dal lockdown, difficilmente le imprese potranno assumersi i costi aggiuntivi necessari alla riapertura e li riverseranno sui consumatori. E anche l’aumento dell’offerta monetaria potrebbe tradursi in un incremento dei prezzi. Per l’Italia potrebbe non essere un male.

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