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Categoria: Conti Pubblici Pagina 3 di 100

Provaci ancora, Lindner

Dopo il “bilancio morbido” del 2023, il ministro delle Finanze tedesco annuncia il ritorno a una rigida disciplina fiscale. Le condizioni dell’economia tedesca non sono però molto migliorate. E per rimanere la locomotiva d’Europa servono investimenti.

L’Italia e il Mes, una storia infinita

Di ratifica del Mes si riparlerà fra quattro mesi. Ma come funziona il Meccanismo europeo di stabilità? Sono reali i problemi di governance? Il tentativo di inserire la partita in un dossier più ampio potrebbe non essere vantaggioso per il nostro paese.

Alla fine il Covid non ha contagiato il reddito

Il Covid non ha inciso molto sui redditi Irpef. Nel 2020, con un crollo del 10 per cento del Pil, il reddito è sceso di poco più del 2 per cento. Nel 2021, pur non recuperando del tutto il numero dei contribuenti, ha superato il livello pre-pandemia.

Def e riclassificazione dei crediti d’imposta: che fine hanno fatto i risparmi futuri?*

Dopo la riclassificazione dei crediti di imposta decisa da Eurostat, nei prossimi anni si dovrebbe registrare un miglioramento dell’indebitamento netto della pubblica amministrazione. Ma nel Def appena approvato c’è scarsa trasparenza su questo punto.

La realtà virtuale della burocrazia siciliana

Obiettivi autoreferenziali e appiattimento delle valutazioni portano la pubblica amministrazione siciliana a dare un ottimo giudizio della sua attività, smentito da Corte dei conti e Tar. Una dimostrazione di più che l’efficienza non si impone per legge.

Lo stop alla cessione del credito non dipende da Eurostat

Il cambio delle regole contabili europee non è il motivo che ha indotto il governo a bloccare la cessione dei crediti di imposta, perché il costo di quelli già concessi non varia. Lo stop ai crediti futuri potrebbe avvantaggiare i redditi più alti.

L’analisi indipendente scopre una Russia in recessione*

Monitorare l’attività economica in Russia è di notevole importanza per comprendere gli effetti delle sanzioni e predisporre eventuali nuove azioni. Servono però indicatori costruiti senza ricorre ai dati delle fonti ufficiale russe. Ecco un esempio.

Perché l’economia russa non è crollata

Le dure sanzioni imposte dai paesi occidentali dopo l’invasione dell’Ucraina non hanno portato al tracollo l’economia russa. I motivi sono da ricercare in misure inizialmente blande su gas e petrolio, nelle contromosse russe e nel contesto internazionale.

Rischio testacoda per l’economia brasiliana

Nel nuovo mandato, Lula sembra aver abbandonato il percorso di responsabilità fiscale che ha contraddistinto la sua prima presidenza. Aumento della spesa corrente, alta inflazione e crescita bassa possono diventare una miscela pericolosa per il Brasile.

Quanto costa la corruzione

La corruzione costa all’economia italiana almeno 237 miliardi l’anno. E la situazione potrebbe aggravarsi a causa di deroghe alle regole standard dovute alla necessità di accelerare procedimenti e acquisti pubblici. Come intervenire per invertire la rotta.

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