In estate c’è stato un crollo delle vendite di auto elettriche in Europa. Così i costruttori rivedono le strategie decise sulla base delle stringenti normative Ue. Una soluzione per rispettare gli obiettivi di decarbonizzazione è agire sui carburanti.
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Per raggiungere gli obiettivi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici fissati dalla recente direttiva europea saranno necessari ingenti investimenti pubblici e privati. Indicazioni concrete arrivano da uno studio della Banca d’Italia.
La fine del mercato tutelato dell’energia ha scatenato una gara di chiamate telefoniche indesiderate che promettono contratti mirabolanti. Per il successo della liberalizzazione, servono regole chiare e costruite su misura dell’utente più sprovveduto.
Le prenotazioni degli incentivi per l’acquisto di nuove auto elettriche hanno superato le aspettative. Ma è presto per dire se la misura riuscirà a raggiungere tutti gli obiettivi che si prefigge. Per ora, non limita la crescita del parco veicoli circolante.
Una forte politica industriale verde europea può portare grandi benefici dal punto di vista economico, climatico e di sicurezza internazionale. Richiede però un sostegno finanziario che solo una politica economica e finanziaria integrata può garantire.
Se la nuova Commissione abbandonerà il Green Deal saranno traditi gli obiettivi ambientali. Ma sarà un danno anche per la parte più innovativa dell’industria dell’auto, già avviata verso l’abbandono dei carburanti fossili. Perché l’Italia ha un ruolo.
Quanti nuovi impianti di recupero sono necessari perché ogni regione possa smaltire i propri rifiuti? E dove vanno localizzati? Le stime del fabbisogno e la situazione nelle diverse regioni, compresi i riflessi sulle tariffe pagate dai cittadini.
La cabina di regia sulla siccità, che ha coinvolto sette ministeri, è stata molto utile per gestire l’emergenza del 2022, definendo una strategia condivisa. Ma per decidere sulle questioni più spinose c’è bisogno di un soggetto tecnico e di uno politico.
L’Europa ha varato un pacchetto di riforme dei mercati energetici, in particolare di quello elettrico. Rispetto alle ambizioni iniziali, sembra si tratti di una serie di aggiustamenti più che di una revisione complessiva. Non è detto che sia un male.
La transizione verde oggi non riguarda più solo il cambiamento climatico, ma offre importanti opportunità economiche. Per questo va legata a una politica industriale adeguata. A frenare quella europea sono intervenute incertezze e tensioni geopolitiche.