Mentre è stata ufficialmente rimandata al 2021 la conferenza Onu sul clima Cop 26, cerchiamo analogie e differenze tra la crisi causata dai cambiamenti climatici e quella del Covid-19. Entrambe causano danni enormi. Ma la risposta dei governi è diversa nei due casi.
Categoria: Energia e ambiente Pagina 23 di 60
Nel 2020 per la prima volta da anni si registrerà un calo della domanda di petrolio. L’epidemia di coronavirus ha determinato una frenata delle richieste dalla Cina. Ma sul prezzo del barile influiscono anche le divergenti strategie di Russia e paesi Opec.
L’efficienza energetica industriale è uno dei pilastri delle politiche italiane ed europee. Meccanismi di mercato come i certificati bianchi permettono di risparmiare energia a costi ridotti. Ecco perché dobbiamo salvaguardarli, riformandoli.
Le regioni dovrebbero valutare i reali fabbisogni di smaltimento e recupero dei rifiuti del loro territorio. Servirebbe a far fronte a situazioni di emergenza e a realizzare impianti efficienti e sostenibili da un punto di vista economico e ambientale.
Nasce l’alleanza europea per le batterie, con 3,2 miliardi di finanziamenti pubblici alla ricerca e sviluppo. Si tratta di un settore sempre più strategico, che coinvolge l’automotive e la produzione di energia pulita. Anche l’Italia farà la sua parte.
Il combustibile da rifiuti avrebbe le carte in regola per essere un sostituto “pulito” delle fonti fossili e una risposta all’eccessivo ricorso alle discariche. Potrebbe anche ridurre la dipendenza energetica del nostro paese. Eppure è poco utilizzato.
La Cop25 di Madrid non passerà certo alla storia. È stata solo una conferenza-ponte verso la Cop26 dell’anno prossimo. Lì i paesi dovranno svelare le loro vere intenzioni sui piani di riduzione delle emissioni, parti integranti dell’Accordo di Parigi.
Con una comunicazione all’Europarlamento e al Consiglio europeo Von der Leyen ha lanciato un ambizioso piano che dovrebbe portare l’Unione a diventare il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050.
La prestigiosa rivista Lancet pubblica ogni anno un rapporto sulla relazione tra riscaldamento globale e salute. Ne esce un quadro drammatico. Ma la mole di dati lì contenuta può essere uno strumento utile per spingere cittadini e governi ad agire.
Il World Energy Outlook descrive alcuni scenari sull’evoluzione del consumo di energia da qui al 2040. Gli fa eco l’Emissions Gap Report. Per entrambi solo perseguendo obiettivi ambiziosi si può limitare l’aumento della temperatura a livelli accettabili.