Nel 2009 è stata avviata un’azione di contrasto all’evasione basata sulla collaborazione tra Agenzia delle entrate e amministrazioni locali. Al di là degli importi recuperati, sono rilevanti gli effetti di “apprendimento” e di “deterrenza” che ha generato.
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Sull’evasione fiscale, il programma del nuovo governo è generico. Si dovrebbero invece intensificare le azioni già avviate dall’Agenzia delle entrate: puntano ad aumentare il gettito non attraverso controlli e sanzioni, ma con la spinta gentile all’adempimento.
Alla Camera si discute una proposta per l’istituzione di una “nuova Imu”. Ha una prospettiva limitata, che non tocca alcuni problemi fondamentali dell’imposizione immobiliare e dell’autonomia tributaria degli enti locali. Appare come un’occasione mancata.
Fallito il tentativo di varare una web tax europea, la Francia ne ha approvata una propria versione. Altrettanto vorrebbero fare Gran Bretagna e Spagna. E l’Italia? La legge che introduce l’imposta c’è, mancano però i decreti attuativi per applicarla.
Flat tax al 15 per cento e reddito di cittadinanza sono i cardini del fisco targato Lega-M5s. Ma non sono misure che si autofinanziano, neanche nelle loro versioni ridotte. Ci sono altri modi per migliorare gli incentivi indotti dal sistema fiscale.
Non c’è solo la flat tax della Lega. Anche il M5s vorrebbe riformare l’Irpef, portando a tre le aliquote. Se i vantaggi sono certi per gli autonomi, per i dipendenti a reddito medio-basso tutto dipende dal mantenimento o meno del bonus Renzi.
Il problema del contrasto all’evasione fiscale italiana è sempre stato politico, non tecnico. Ma l’evoluzione tecnologica consente già oggi il controllo puntuale del comportamento dei singoli contribuenti. Resta il rammarico per il tempo perso.
Sono quasi 13 milioni le cartelle interessate da rottamazione-ter e “saldo e stralcio”: molte di più rispetto al passato, anche perché le condizioni di pagamento erano decisamente favorevoli. Però, alle casse dello stato arriveranno ben poche risorse in più rispetto a quelle già previste.
Le stime sui contanti nascosti indicano una cifra largamente superiore a 100 miliardi di euro. Tentativi di rimetterli in circolazione ci sono già stati, l’ultimo con scarsi risultati. E c’è chi pensa a passi indietro sulla trasparenza della sanatoria.
La lotta all’evasione fiscale è fatta di buon funzionamento della macchina dell’amministrazione finanziaria. Ma anche di misure impopolari, come la pervasività e tempestività dei controlli. Su entrambe le questioni non si vedono passi in avanti. Anzi…