Categoria: Fisco Pagina 49 di 85
Con la legge di stabilità , il Governo prevede per il 2013 l’aumento di un punto percentuale dell’aliquota Iva ordinaria e ridotta. Tuttavia, i dati sembrano indicare che il precedente incremento avvenuto a settembre 2011 non solo non ha contenuto la perdita di gettito dovuta alla recessione, ma l’ha amplificata. Una spiegazione possibile è che si sia registrata una maggiore evasione, motivata presumibilmente proprio dall’aumento dell’aliquota oltreché dalla crisi.
Il governo Monti ha modificato in profondità il quadro regolativo entro cui opera il lavoro autonomo. Manca però una riflessione generale sulle condizioni reali di questi lavoratori. Il rischio è che gli effetti positivi desiderati siano così vanificati e divenga difficile includere le partite Iva in un nuovo contratto sociale. Perché aumenterà la loro estraneità nei confronti di uno Stato che chiede sempre di più, li espone a maggiore competizione e incertezza, in cambio della vaga promessa di una pensione. A cui gran parte di loro non aspira.
Credo sia arduo trovare un esperto di politiche industriali che non sia d’accordo sul fatto che, in Italia, il sistema di incentivi alle imprese vada riformato e, relativamente ad alcune tematiche, sicuramente ridimensionato. Seppur in quantità limitata, visto che da tempo non sono ammesse dalle linee guida della UE, vi sono ancora forme di sussidio che riguardano tipologie di investimento che poco hanno a che fare con fallimenti del mercato.
La riforma dei sussidi alle imprese si presta perfettamente a un’operazione di riduzione della spesa accompagnata da una riduzione della tassazione senza l’esigenza di compensazioni. Un intervento così disegnato non ridurrebbe l’ammontare di risorse disponibili per un sistema produttivo già fiaccato da anni di crisi. Eliminerebbe invece trasferimenti improduttivi, consentendo una riduzione generalizzata del cuneo fiscale che beneficerebbe tutte le aziende. Un articolo scritto da due degli autori del Rapporto al presidente del Consiglio e ministro dell’Economia e al ministro dello Sviluppo.
È abortita la proposta del ministro Balduzzi di tassare le bevande zuccherate. È un peccato. Sollevava problemi tecnici non banali e richiedeva molto equilibrio. Appariva tuttavia giustificata sul piano dei principi dall’obbligo di solidarietà in campo sanitario. Perché limita la libertà individuale per impedire quelle dipendenze e quelle cattive abitudini che in futuro limiterebbero gravemente la libertà dell’individuo. Ed è una politica che vede numerose applicazioni all’estero.
È in dirittura d’arrivo il Dpcm che rivede l’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente. Il governo conta di far partire la riforma nel 2013. La riforma dovrebbe toccare gli aspetti più problematici dello strumento. Previste nuove modalità di calcolo, che dovrebbero migliorarne la capacità selettiva. Il nuovo Isee sarà differenziato a seconda della tipologia di prestazioni, per renderne più flessibile l’applicazione. Potenziato il sistema dei controlli.
È possibile valutare rigorosamente se un nuovo intervento di politica pubblica può essere efficace? Negli ultimi decenni il ruolo della ricerca sperimentale nella scienza politica è cresciuto: verificare sul campo, attraverso esperimenti controllati, l’efficacia di diversi tipi di intervento può fornire qualche argomento laddove il confronto rischia spesso di essere ideologico. Come dimostrano gli esempi delle lotterie anti-evasione in alcuni paesi asiatici. O in Gran Bretagna il test sull’invio di un messaggio personalizzato a chi non ha pagato una multa.
In un decreto legge è stata inserita una proposta per l’accorpamento dell’Agenzia del Territorio con quella delle Entrate e dei Monopoli di Stato con l’Agenzia delle Dogane, mentre gli uffici che si occupano delle commissioni tributarie si trasferiscono dal Dipartimento delle Politiche fiscali a quello del personale. Si tratta di decisioni prive di logica aziendale o di razionalizzazione. Altri sono i campi della pubblica amministrazione in cui servirebbero l’eliminazione di sovrapposizioni o l’introduzione di misure per una maggiore specializzazione.
Per raccogliere i primi 500 milioni da destinare quest’anno alle aree terremotate dell’Emilia il governo ha deciso un incremento dell’accisa sui carburanti, il quinto dal 2000 a oggi. Una scelta adeguata? Intanto, i conti potrebbero non tornare perché i consumi di benzina e gasolio saranno presumibilmente inferiori a quelli dallÂ’anno passato. E forse andrebbe evitato un intervento che tocchi anche il trasporto merci, per non creare inflazione da costi. Parte del carico avrebbe potuto gravare su altri tributi, come quelli su sigarette o lotterie.