Già l’invasione russa della Crimea nel 2014 costituiva una violazione della proibizione dell’uso della forza sancita dalla Carta delle Nazioni Unite. L’attacco di questi giorni è ancora più grave. E le basi giuridiche addotte da Mosca sono pretestuose.
Categoria: Giustizia Pagina 3 di 33
La Corte di giustizia Ue ha confermato le sanzioni contro Polonia e Ungheria per le violazioni dello Stato di diritto. Per garantire il rispetto dei principi democratici, la Commissione ha puntato sul danneggiare gli interessi economici dei due paesi.
Una decisione della Cassazione interviene nel lungo dibattito sulla impugnazione delle delibere assembleari di società. E tocca un problema centrale del diritto: il rapporto tra lettera della legge, certezza del diritto ed esigenze di giustizia sostanziali.
Dopo un iter istruttorio travagliato, il Garante privacy irlandese ha irrogato una sanzione a WhatsApp. Il caso ha consentito di verificare in concreto alcune disfunzioni del principio dello “sportello unico”. Ma anche la loro risoluzione.
La contrazione dei tempi del processo non passa attraverso la modifica della disciplina della prescrizione. Mentre per raggiungere l’obiettivo sono più utili altri interventi previsti nella riforma Cartabia. Ma le nuove norme non eliminano il vero nodo.
I sindaci che arrivano dal mondo imprenditoriale affermano spesso di voler amministrare il loro comune come un’azienda. Intento che spesso evapora davanti a decisioni in conflitto di interesse con la loro attività. E Venezia ne è un caso emblematico.
La qualità delle istituzioni è un fattore decisivo nelle decisioni di localizzazione delle multinazionali. Tendono perciò a concentrare i loro investimenti in alcune aree. Per questo la riforma della giustizia può essere un’occasione per ridurre i divari.
La riforma Cartabia ha tra i principali obiettivi quello di velocizzare i tempi della giustizia italiana. Ma quali sono i risultati ottenuti dai tribunali negli ultimi vent’anni? Si rilevano differenze territoriali? Due indicatori spiegano la situazione.
I fatti di Santa Maria Capua Vetere hanno aperto una ferita nel tessuto della nostra democrazia. Ora l’obiettivo più importante è evitare che si ripetano. Dopo l’introduzione del reato di tortura, servono altre misure. Sono note, basta realizzarle.
Il diritto alla speranza non può essere negato neppure al condannato all’ergastolo: lo stabilisce la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. E la Corte costituzionale lo ha ribadito, con l’ordinanza sull’ergastolo ostativo. Ora tocca al Parlamento.