La contrazione dei tempi del processo non passa attraverso la modifica della disciplina della prescrizione. Mentre per raggiungere l’obiettivo sono più utili altri interventi previsti nella riforma Cartabia. Ma le nuove norme non eliminano il vero nodo.
Categoria: Giustizia Pagina 3 di 33
I sindaci che arrivano dal mondo imprenditoriale affermano spesso di voler amministrare il loro comune come un’azienda. Intento che spesso evapora davanti a decisioni in conflitto di interesse con la loro attività. E Venezia ne è un caso emblematico.
La qualità delle istituzioni è un fattore decisivo nelle decisioni di localizzazione delle multinazionali. Tendono perciò a concentrare i loro investimenti in alcune aree. Per questo la riforma della giustizia può essere un’occasione per ridurre i divari.
La riforma Cartabia ha tra i principali obiettivi quello di velocizzare i tempi della giustizia italiana. Ma quali sono i risultati ottenuti dai tribunali negli ultimi vent’anni? Si rilevano differenze territoriali? Due indicatori spiegano la situazione.
I fatti di Santa Maria Capua Vetere hanno aperto una ferita nel tessuto della nostra democrazia. Ora l’obiettivo più importante è evitare che si ripetano. Dopo l’introduzione del reato di tortura, servono altre misure. Sono note, basta realizzarle.
Il diritto alla speranza non può essere negato neppure al condannato all’ergastolo: lo stabilisce la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. E la Corte costituzionale lo ha ribadito, con l’ordinanza sull’ergastolo ostativo. Ora tocca al Parlamento.
L’obiettivo del disegno di legge Zan è prevenire e contrastare la discriminazione per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e alle disabilità. È una norma molto discussa. Ecco su quali articoli del codice penale interviene.
Come assicurare tempi più celeri ai processi civili e smaltire l’arretrato? Si dovrebbero ridefinire le piante organiche in base alle reali esigenze dei territori. E aggiungere una componente meritocratica alla valutazione dell’operato dei magistrati.
L’emergenza sanitaria ha accentuato la crisi del sistema penale, ma le prospettive di riforma non possono ignorare un problema di fondo: i condannati “non paganti” sono troppi. Come ridurre il contenzioso, coniugando giustizia sociale e utilità economica.
Dal Rapporto sull’efficienza e qualità della giustizia in Europa emergono miglioramenti accanto ad alcune croniche debolezze. Per il nostro paese, oltre alla lentezza dei processi, preoccupano i dati sulla fiducia nell’indipendenza della magistratura.