È opinione diffusa che le infrastrutture di trasporto favoriscano lo sviluppo delle aree servite. Ma spesso le opere portano a una semplice ricollocazione dell’attività economica. Sembra confermarlo anche il caso della Salerno-Reggio Calabria.
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Trenitalia ha inaugurato il nuovo collegamento internazionale tra Milano e Parigi. I tempi di percorrenza restano lunghi per un’organizzazione dell’orario non ancora ottimale. Il problema nasce dalla mancanza di una regolazione unica europea.
La sentenza della Consulta sugli investimenti nei settori regolati applica il concetto di libertà di impresa in un ambito improprio. Crescerà così il perimetro delle aziende costruttrici che operano “in house”. Il contrario di quello che si dovrebbe fare.
Trasporto pubblico locale, autostrade, ferrovie: sono settori dove la concorrenza non si vede. Eppure, non mancano i casi in cui la competizione ha dato buoni frutti. Perché non dare più competenze all’Autorità di regolazione?
Il Pnrr orienta la maggior parte dei fondi verso i settori industriali tradizionali. L’obiettivo è incentivare una trasformazione strutturale verso uno sviluppo “digital” e “green”. Ma c’è un rischio di sovraffollamento di progetti nelle costruzioni.
Nella sua Relazione annuale l’Autorità per la regolazione nei trasporti si è occupata anche di questione ambientale. Ma nel settore il problema più rilevante è la scelta di meccanismi di tariffazione diversi per le infrastrutture ferroviarie e autostradali.
Vecchie difformità edilizie penalizzano il valore degli immobili e impediscono la fruizione dei vari bonus. Si salva solo il Superbonus 110 per cento, per il quale sono state previste deroghe specifiche. Ma la questione va risolta in modo complessivo.
All’alba della riapertura degli istituti, non esiste un vero e proprio piano straordinario per la ripartenza del trasporto locale a supporto della scuola e molto dipende dalle amministrazioni. Ma la situazione è meno tragica di come la si vuole dipingere.
Sono 25 i miliardi destinati dal Pnrr alla costruzione di nuove linee ferroviarie. Si dovrebbe così realizzare un radicale spostamento di traffico merci e passeggeri dalla strada alla ferrovia. Ma è un progetto con molti rischi e vantaggi incerti.
Il trasporto aereo vive un periodo di discreta ripresa e nell’estate del prossimo anno potrebbe tornare alle dimensioni pre-Covid. Ma non sarà così per la compagnia erede di Alitalia, destinata a svolgere un ruolo marginale in ogni segmento di mercato.