Alle elezioni europee si è registrata la crescita della partecipazione nei paesi del Nord-Ovest e dell’Est e il crollo in quelli mediterranei. L’estensione del voto a 16 anni può essere, anche per l’Italia, un antidoto al crescente disinteresse.
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La centralizzazione delle procedure di appalto a livello locale, attraverso le unioni di comuni, può essere una strategia per migliorare l’efficienza nella gestione dei contratti pubblici, soprattutto nella fase esecutiva dei progetti. Anche quelli del Pnrr.
L’autonomia differenziata è legge: la maggioranza esulta e l’opposizione chiederà un referendum abrogativo. Ma si tratta solo dell’attuazione di un comma dell’articolo 116 della Costituzione, senza conseguenze dirette. Ora molto dipende dai Lep.
Sondaggi e umori dei cittadini prospettano una sconfitta storica dei conservatori nelle elezioni britanniche del 4 luglio. Pesa la situazione economica, ma soprattutto la mancanza di idee sul futuro. Le posizioni dei laburisti e del redivivo Farage.
Il successo di alcuni gruppi di estrema destra non sembra poter cambiare i destini dell’Ue. In Italia, gli elettori premiano Giorgia Meloni e i partiti di maggioranza. Buon risultato anche del Pd. Falliscono la rincorsa all’Europa sia Renzi sia Calenda.
Sulla partecipazione al voto europeo pesano due fattori: la situazione geopolitica e i giovani. Nei paesi dove la fiducia nell’Europa scende, sono ragazze e ragazzi a mantenere interesse per il progetto. L’Italia rischia la palma dell’euroscetticismo.
Il diritto di elettorato passivo di ogni cittadino è garantito dalla Costituzione. Per rispondere in modo equilibrato alle istanze di moralizzazione va attuato l’articolo 49 della Costituzione, senza affidarsi alla categoria di “impresentabile”.
Le Zone logistiche speciali hanno finalmente trovato una definizione di legge. Il modello è la prima versione delle ormai cancellate Zone economiche speciali. Il ruolo delle regioni e il rischio che fra tante incertezze le imprese rinuncino a investire.
Nelle grandi città l’affluenza alle urne è superiore nelle zone dove il reddito è più alto. E l’astensione, che i sondaggi danno in aumento, colpisce in modo diverso le varie forze politiche. È a questo bacino di voti che i partiti dovrebbero guardare.