Il prossimo decreto flussi rischia di avere troppi obiettivi: garantire manodopera alle imprese, mettere pressione sui paesi di origine e aumentare i controlli sul reddito di cittadinanza. Potrebbe così finire per causare intoppi e ritardi.
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La proposta di deindicizzazione delle pensioni non tiene conto del reddito complessivo, ma solo di quello pensionistico. È una scelta che produce disparità ed è sempre meno giustificata col crescere del numero di pensioni calcolate col metodo contributivo.
Numero programmato italiano e sistema di accesso francese alla facoltà di medicina hanno più affinità di quanto si pensi. Più che concentrarsi sul test di ingresso, sarebbe meglio pensare a percorsi formativi già a partire dalle scuole superiori.
Non sarà la direttiva europea sul salario minimo a risolvere i problemi della contrattazione collettiva italiana, in particolare quello dei contratti pirata. Il lavoro di monitoraggio e raccolta dati potrebbe però aiutare a fare qualche passo avanti.
Non è necessario fissare per legge un salario minimo. Lo si può determinare in modo complementare alla negoziazione settoriale. Si potrebbe così dar voce a lavoratori e istanze che oggi non hanno rappresentanza, senza togliere ruolo ai sindacati.
Il fallimento di Ftx non ha messo a nudo solo l’assenza di una regolamentazione adeguata. Ha anche posto in discussione tre pilastri fondamentali del sogno delle criptovalute: la decentralizzazione degli scambi e dei controlli e l’assenza dello stato.
Il calcolo del carico fiscale complessivo dei lavoratori dipendenti deve comprendere anche i contributi pagati dalle imprese. Appare così chiaro come la flat tax avvantaggi le partite Iva e produca rischi per la sostenibilità del sistema di welfare.
Il bilancio della Cop27 è magro: ben pochi i progressi su questioni cruciali. Fa eccezione l’accordo sul fondo “loss & damage”. Ma l’iniziativa non sembra in grado di dare un contributo concreto alla soluzione del problema dei cambiamenti climatici.
La legge di bilancio prevede la reintroduzione dei voucher in agricoltura, turismo e ristorazione. L’analisi di quanto accaduto nel 2012-2014 suggerisce che gli effetti relativi all’emersione di nuovi rapporti di lavoro potrebbero essere modesti.
I contrasti tra governo italiano e i partner europei sulle politiche dell’asilo hanno una matrice sostanzialmente ideologica. L’obiettivo di tutti è rassicurare il proprio elettorato. Ma il risultato è una diminuzione degli impegni sull’accoglienza.