Italia ed Europa devono affrontare il problema del calo demografico. Gli eventuali rimedi, però, avranno effetti solo nel lungo periodo. Ecco perché è urgente programmare alcuni cambiamenti sempre più necessari. A partire da scuola, lavoro e pensioni.
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Tra le opere “strategiche” indicate dal governo Gentiloni ci sono due linee ferroviarie siciliane: la Messina-Catania e la Palermo-Catania. Per giustificarle si dovrebbe ricorrere a ipotesi molto azzardate. Come mostra un’analisi costi-benefici indipendente.
La norma che la Camera si accinge a varare va molto al di là dell’introduzione delle protezioni essenziali per i ciclofattorini. Sostanzialmente si spinge a cancellare quasi del tutto i contratti di lavoro autonomo continuativo.
Mario Draghi lascia la Banca centrale europea dopo otto anni di mandato. Così come convinse i politici a varare l’Unione bancaria, ora sembra avere aperto una crepa in materia di politica fiscale. A Christine Lagarde il compito di sfruttarla.
Il decreto clima rimanda i tagli ai sussidi dannosi per l’ambiente e mantiene il “buono mobilità”, la cui efficacia è dubbia. Ma la portata del provvedimento è data dai 450 milioni di investimento, ben poca cosa rispetto ai 54 miliardi della Germania.
Le proposte per favorire il ricorso ai pagamenti elettronici prevedono anche un piccolo sussidio per i consumatori che utilizzano bancomat e carte di credito. Ma può essere un incentivo controproducente, perché ignora la spinta etico-morale anti-evasione.
Politiche fiscali espansive possono ridurre il favore che le forze populiste raccolgono nel mondo occidentale? Sì secondo i risultati di una ricerca che ha studiato l’effetto dei fondi europei di coesione territoriale sulle elezioni italiane del 2013.
La strategia per il rilancio dell’economia delineata dal Documento programmatico di bilancio ha come fulcro la realizzazione di un “green new deal” italiano. Positivo che le risorse per il “decreto clima” vengano dalle aste verdi. Ma resta un’ambiguità.
Il riordino e il potenziamento delle misure a sostegno delle famiglie con figli è uno dei punti qualificanti del governo Conte bis. Dovrebbe costare circa 6 miliardi in più rispetto alle risorse già impegnate. Ecco come potrebbe essere progettato.
Il programma “Opportunitàzerosei” si rivolge a famiglie molto svantaggiate. Per alcune, lega i trasferimenti alla partecipazione a corsi di informazione. I risultati aiutano a capire quali sono gli strumenti più adatti a ridurre la povertà e la sua durata.