Il presidente Usa non cerca una soluzione alle questioni poste dalle migrazioni attraverso misure pragmatiche e ragionevoli. Vuole solo tenere alta la tensione, per ottenere la conferma nel 2020. A farne le spese sono però valori finora condivisi.
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Tra pochi giorni entreranno in vigore i dazi compensativi degli Stati Uniti sull’importazione di prodotti europei. Non è la soluzione ideale. Però dimostra che il sistema di regole multilaterali per la correttezza del commercio internazionale funziona.
La Nadef non cambia i contenuti dell’azione di governo: più deficit per finanziare la manovra, quasi nulli gli interventi sulla spesa, scarsa la rilevanza delle privatizzazioni. E nessuna sottolineatura dell’importanza di diminuire il debito pubblico.
Washington ha stilato una lista di prodotti ben selezionati da sottoporre ai dazi autorizzati dal Wto. L’agroalimentare made in Italy ne esce molto penalizzato. Ma il nostro paese, che non partecipa al consorzio Airbus, difficilmente potrà rispondere.
È tornata d’attualità la proposta di abbassare l’età del voto a 16 anni. Un legislatore coraggioso la integrerebbe con una completa revisione delle età di elettorato attivo e passivo per tutte le cariche istituzionali. Positive però anche le vie di mezzo.
Nella legge di bilancio ci sarà probabilmente la tassa su bibite e merendine. Esiste già negli Usa e in alcuni stati europei. Frutta qualche centinaio di milioni di euro all’anno. Ma per gli effetti sulla salute ci vorrà tempo. E l’aliquota dovrà essere alta.
Nei conti pubblici italiani il meglio deve sempre venire domani o dopodomani. È probabile che anche la legge di bilancio del governo Conte bis non faccia eccezione a questa tradizione consolidata. Con i soliti rinvii delle scelte difficili.
Nel suo settantesimo compleanno, la Repubblica Popolare Cinese celebra con grande orgoglio successi e traguardi raggiunti. Ma arriva stanca all’appuntamento. La via facile della crescita è chiusa, però è ancora lontana dall’essere un’economia matura.
Le intese raggiunte dal governo Conte1 con Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna andrebbero radicalmente riviste. Perché le materie richieste sono tantissime, forse troppe, e i meccanismi di finanziamento dubbi. Tutto il percorso si basa su un equivoco.
Una giustizia civile più efficiente vale circa 18 miliardi l’anno e un aumento dell’occupazione del 3 per cento. Nell’attesa di una riforma strutturale si potrebbe far tesoro di due progetti pilota basati sull’adesione volontaria a modelli di mediazione.