Nel pensiero a somma zero non c’è spazio per la creazione di maggior valore, ma si può solo redistribuire una ricchezza data. È spesso diffuso nei paesi che hanno registrato anni e anni di crescita bassa, come l’Italia. E ha pesanti conseguenze.
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Il Governo ha approvato un Dpcm che prevede che i titoli di stato italiani fino al valore di 50 mila euro non vadano più considerati nel calcolo dell’Isee. Come in altri casi, si interviene su un singolo pezzo della normativa, creando iniquità e distorsioni.
Il cambiamento climatico è una delle più importanti sfide globali. Ma le politiche adottate per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi incidono sui bilanci pubblici. Uno studio fa i primi calcoli delle conseguenze per la Svizzera da qui al 2060.
I talk show invitano ospiti di cui gli italiani non si fidano. Sono quasi sempre uomini di mezza età, mentre gli spettatori tendono a dare più ascolto a donne e giovani. Ma a ispirare più fiducia di tutti sono gli opinionisti di cui si condividono le idee.
Nel 2024 la moneta del Brasile ha perso un quinto del proprio valore contro il dollaro. I prezzi salgono, aumenta il rapporto debito-Pil e il governo non interviene sulla spesa pubblica. Mentre sembra a rischio l’indipendenza della banca centrale.
La Zes Unica è uno strumento efficace per rilanciare gli investimenti e lo sviluppo nel Mezzogiorno? Una ricerca lo ha chiesto a stakeholder ed esperti. Che sottolineano la necessità di un approccio capace di guardare alle esigenze specifiche dei territori.
Gli investimenti destinati dal Pnrr ai servizi educativi per la prima infanzia consentiranno di aumentare la copertura a livello nazionale. Rimangono però due criticità: la persistenza di significativi divari territoriali e l’incognita dei costi di gestione.
Il mercato degli affitti brevi ha determinato un rialzo dei prezzi delle abitazioni in molte città d’Italia. I rincari sono ancora più alti dove prevale il turismo d’affari e quando la locazione si avvicina a una vera e propria attività produttiva.
Negli accordi di “no-poaching” aziende concorrenti si impegnano a non assumere lavoratori l’una dell’altra. Vietate negli Usa e in Europa, le clausole servono a mantenere bassi i salari. Ecco cosa succede quando a prevederle sono le reti di franchising.