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Categoria: Scuola, università e ricerca Pagina 31 di 71

L’università come dovrebbe essere

I problemi dell’università italiana si risolvono solo delineando senza ipocrisie un mercato della formazione. Dove le tasse universitarie rappresentano la quota più significativa del bilancio degli atenei, ridimensionando il ruolo dei fondi pubblici. Per i meritevoli, sostanziose borse di studio.

Così i dipartimenti bloccano la riforma dell’università

La riforma Gelmini ha introdotto criteri meritocratici nell’università italiana. Ma lo spirito della legge è talvolta vanificato dalle scelte dei dipartimenti, specie se le abilitazioni sono di massa. Servono criteri trasparenti e verificabili ai quali i consigli siano obbligati ad attenersi.

Dalla scuola al lavoro con un grande spreco di competenze

Un diplomato su tre e un laureato su cinque sono convinti che la loro attività lavorativa potrebbe essere svolta anche con un titolo di studio inferiore a quello che hanno conseguito. Lo spreco di capitale umano comporta inefficienze e costi ingenti per gli individui, le famiglie e lo Stato.

L’università chiusa nel recinto dei settori

Il nostro sistema universitario è suddiviso in 367 settori scientifico-disciplinari, raggruppati in 188 settori concorsuali, con ripercussioni su didattica e avanzamenti di carriera. E se non è facile delineare confini disciplinari precisi, il buon senso suggerisce di evitare inutili segmentazioni.

Per 900 parole in più

Permangono nel nostro sistema di istruzione marcate differenze sociali. Mentre restiamo indietro rispetto ai paesi più avanzati in termini di competenze e studi completati. Sono necessarie azioni più forti e continue. E un nuovo patto sociale che ridia dignità e valore alla scuola.

Le 500 cattedre della legge di Stabilità

L’articolo 15 della legge di stabilità prevede di finanziare il reclutamento di professori ordinari e associati con chiamate dirette di studiosi italiani e stranieri. Ma il programma ha vari difetti, che andrebbero corretti. Soprattutto è sbagliato assumere tutti subito. L’esempio della Catalogna.

Insegnanti meritevoli: un premio troppo soggettivo

Giusto prevedere un premio per i docenti più meritevoli. Ma valutare la qualità di un insegnante non è semplice. Il metodo scelto dalla “Buona scuola” si fonda su elementi molto soggettivi, con il rischio di ottenere risultati diversi da quelli sperati. La composizione del comitato di valutazione.

Quando la scuola permette alle mamme di lavorare *

Senza alternative accessibili, la scuola diventa strumento di conciliazione vita-lavoro. Così, la possibilità di anticipare di un anno la scuola dell’infanzia, che ha un prezzo contenuto rispetto all’asilo nido, ha aumentato l’offerta di lavoro delle madri. I risultati di una recente ricerca.

Se il voto di maturità non è uguale per tutti

Finiti gli esami di maturità, torna la querelle sui 100 “facili” al Sud. Ma davvero gli studenti delle regioni meridionali sono valutati con più generosità dai loro insegnanti? Le differenze esistono e confermano che solo un test standardizzato nazionale può evitare valutazioni troppo soggettive.

Il sorpasso

Dopo il primato economico, i paesi Ocse iniziano a perdere anche quello formativo. Le economie emergenti li stanno sorpassando per numero di giovani laureati. E se continua così, da bacino di lavoro non specializzato a basso costo potrebbero presto diventare attori chiave in settori strategici.

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