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Categoria: Il Punto Pagina 2 di 146

Il Punto

Il governo ha approvato il Documento programmatico di bilancio, che anticipa la manovra per il 2025. Confermati gli obiettivi programmatici sul deficit che dovrebbero permettere al nostro paese di uscire dalla procedura di infrazione già nel 2026. Ma è il solo elemento positivo, perché il Documento mantiene le consuete caratteristiche discutibili delle manovre fiscali italiane, soprattutto sul lato delle coperture. Tra le varie misure previste, la manovra per il 2025 porta da due a tre i mesi di congedo parentale retribuiti all’80 per cento dello stipendio. Gli aumenti di questa indennità dovrebbero favorire un maggior utilizzo dello strumento da parte dei padri. Dall’analisi dei dati finora disponibili emerge però che è cresciuto il numero delle madri che vi hanno fatto ricorso nel primo anno di vita del bambino, mentre la risposta dei papà rimane più incerta. Risorse strutturali per il bilancio dello stato potrebbero arrivare da un efficace recupero dell’evasione fiscale: al tema dedichiamo la rubrica “La parola ai grafici”. Nei primi dieci mesi di amministrazione Milei, l’Argentina ha ottenuto alcuni risultati incoraggianti, compreso un rallentamento dell’inflazione e una riduzione del rischio paese. Il rilancio dell’economia è però ancora lontano, mentre restano da affrontare i problemi strutturali e la grave crisi sociale del paese.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Pubblichiamo in questa occasione una serie di grafici che fa il punto della situazione su evasione fiscale ed economia sommersa in Italia, a partire dai dati della Relazione sull’economia non osservata e l’evasione fiscale e contributiva pubblicato dal ministero dell’Economia.  

Gli articoli pubblicati finora su lavoce,info che analizzano e commentano il Piano strutturale di bilancio sono raccolti in un Focus che proponiamo ai nostri lettori:

È in edicola e sul web il nuovo numero di eco sulle problematiche del sistema scolastico italiano: investire nella scuola è necessario, perché è un investimento sul futuro. eco, il nuovo mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”: in questo numero analizza l’estendersi dei territori europei colpiti dalla siccità e i danni economici che ne derivano.

Sono due gli e-book pubblicati da lavoce.info prima dell’estate, dedicati a due argomenti che non hanno certo perso di attualità. Con “La storia infinita dell’autonomia differenziata” ripercorriamo, attraverso gli articoli pubblicati su lavoce.info, gli ultimi sette anni della vicenda dell’autonomia differenziata, dal referendum lombardo-veneto fino ai nostri giorni. L’obiettivo è fare chiarezza su un tema che si presta facilmente alla propaganda politica. “L’inflazione del nostro scontento” riunisce invece gli articoli sul tema pubblicati di recente su lavoce.info. Nell’e-book ci soffermiamo sui vari momenti e sui diversi aspetti della crescita dei prezzi, dalle cause scatenanti alle conseguenze, dalle risposte dei governi ai nuovi approcci delle banche centrali, tracciando un quadro complessivo su un episodio inflazionistico per molti versi eccezionale.

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Il Punto

Obbligatoria dal 2015 in tutte le scuole superiori, l’alternanza scuola-lavoro prevede esperienze di formazione pratica per gli studenti. Dovrebbe favorire l’ingresso nel mercato del lavoro dei neodiplomati, ma quando le opportunità di alternanza non sono interessanti ottiene un risultato diverso: l’aumento delle iscrizioni all’università. I risultati di un’indagine. Nei confronti dei social media si confrontano due posizioni estreme: la deresponsabilizzazione totale rispetto ai contenuti pubblicati, sulla base della presunta neutralità delle piattaforme e della tutela della privacy degli utenti, o la regolamentazione statale estesa. Bisogna invece trovare un compromesso tra esigenze legittime, ma in contrasto fra loro. Con una campagna mediatica senza precedenti, le banche degli Stati Uniti hanno convinto la Fed a ridurre drasticamente i requisiti patrimoniali previsti dalla revisione degli accordi di Basilea. Le nuove regole saranno invece applicate dagli istituti europei, con buona pace del principio di parità di condizioni.

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Come stabilito dalle nuove regole europee, il Piano strutturale di bilancio ha una durata pluriennale, ma la dimensione effettiva della manovra di finanza pubblica continuerà a essere determinata anno per anno, con l’unico vincolo di rispettare il tetto massimo di spesa primaria netta. Nel testo, sono poi ben pochi i dettagli sulle riforme che dovrebbero giustificare il percorso di aggiustamento in sette anni e non nei normali quattro. Un “tesoretto” di entrate impreviste, che non viene destinato a ridurre il deficit, permette di realizzare un finanziamento in deficit della manovra triennale prevista dal Piano strutturale di bilancio, senza neanche passare dal Parlamento, come invece richiederebbero norme e prassi. Nelle imprese familiari tipiche della manifattura italiana, il desiderio di controllare gli altri, che a volte si riscontra negli imprenditori, si traduce in un accentramento delle decisioni. È un modello di gestione aziendale che non fa bene all’azienda perché riduce la sua capacità di innovare e competere, ma ha conseguenze anche sull’economia nel suo complesso.

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Il Punto

Lo stato dei conti pubblici italiani richiede decisioni difficili: va ridotto il debito e va affrontato il tema di un sistema tributario farraginoso e iniquo. Su come farlo, servirebbe un dibattito serio, capace di coinvolgere l’opinione pubblica. Il Piano strutturale di bilancio, appena presentato dal governo, potrebbe essere l’occasione. Ma forse anche per le difficoltà di lettura del documento, per il momento di una simile discussione non si vede traccia. Tra varie contraddizioni, sembra farsi strada un cambiamento nella percezione dei ruoli di genere tra le generazioni più giovani. Una indagine condotta su studenti universitari mostra, infatti, che nella sfera familiare la parità tra uomini e donne è ampiamente riconosciuta, così come l’idea che le ragazze debbano perseguire la propria carriera. Poi, però, resta vivo il pregiudizio che sul lavoro gli uomini siano più ambiziosi delle donne. Secondo le stime, nel 2070 il 33,6 per cento degli italiani avrà più di 65 anni, ma già oggi le aziende lamentano gravi carenze di manodopera. Ad alleviare in parte la crisi demografica contribuisce la popolazione immigrata. Ma le norme che regolano gli ingressi per lavoro nel nostro paese non rispondono più alle esigenze del sistema produttivo. La risalita dell’inflazione a causa della pandemia e della guerra in Ucraina ha colpito le imprese, insieme alle famiglie. Lo indica un’indagine che ha coinvolto aziende di tre settori importanti del made in Italy: agricoltura, chimica e legno-arredo. Ne emerge un quadro delle difficoltà incontrate e delle risposte trovate.

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Il Punto

Il governo ha presentato il Piano strutturale di bilancio, come richiedono le nuove regole fiscali dell’Unione europea. Contiene obiettivi ambiziosi e vincolanti, almeno fino alla fine della legislatura nel 2027. Il limite è che non specifica dove si intendono trovare le risorse per finanziare le misure previste. In più, tutto si regge su un’ipotesi di maggiori entrate strutturali che potrebbe rivelarsi fallace. Una analisi in quattro grafici del Piano strutturale di bilancio si trova nella nostra rubrica “La parola ai grafici”. Decarbonizzazione dell’industria e rilancio della competitività dell’Europa sono obiettivi alternativi o possono essere perseguiti contemporaneamente? Per rendere più competitive le aziende europee, il Piano Draghi punta all’abbassamento del costo dell’energia, grazie anche all’utilizzo di fonti alternative a quelle fossili. Le politiche per il clima possono essere un’opportunità di crescita se accompagnate da misure di sostegno ai settori più innovativi. Education at a Glance è l’indagine Ocse che permette di comprendere lo stato di salute dei sistemi educativi dei paesi che aderiscono all’Organizzazione. Quest’anno il focus è sull’equità. E per l’Italia mostra che il problema più grave riguarda i laureati, ancora troppo pochi, con poche occasioni di lavoro, stipendi bassi e un forte divario di genere che penalizza le donne.

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Il Punto

La maternità comporta costi che ricadono tutti sulle spalle delle donne. Se prima della nascita le retribuzioni di entrambi i genitori seguono una dinamica comune, quando il figlio arriva le retribuzioni della madre si riducono, mentre quelle del padre continuano ad aumentare. Sale anche probabilità che la lavoratrice-madre esca dal mercato del lavoro. I risultati di uno studio condotto a partire dai dati dell’Assegno unico e universale. Sulla legge sull’autonomia differenziata, che continua a suscitare discussioni anche all’interno dello stesso governo, pendono i ricorsi alla Corte costituzionale presentati da alcune regioni. Per quanto riguarda gli aspetti di finanza pubblica, insistono su punti centrali della riforma: dalla definizione dei Lep agli effetti sui conti pubblici nazionali, dalle compartecipazioni su tributi erariali al possibile aumento delle disuguaglianze territoriali. L’intreccio con le sorti del referendum popolare. Il calo delle vendite di auto elettriche di agosto 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è legato a particolari condizioni del mercato europeo. Trarne conclusioni generali appare azzardato e controproducente rispetto agli investimenti che il settore ha già fatto. Più che rimandare l’entrata in vigore delle norme Ue sarebbe forse meglio impegnarsi per una transizione che apra nuove opportunità.

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L’Istat ha rivisto le statistiche di contabilità nazionale. Le differenze principali tra vecchi e nuovi numeri riguardano la crescita del Pil e gli investimenti in edilizia. Mentre è confermato il buon andamento della domanda di lavoro, benché con salari bassi. Quanto al miglioramento del rapporto debito-Pil, è dovuto alla risalita dell’inflazione. La vera nota positiva è l’aumento della produttività del lavoro. Otto mesi negativi, culminati nel crollo di agosto: le vendite di auto elettriche in Europa non decollano. La strategia dell’Unione europea che punta a sostituire il parco dei veicoli già in circolazione con modelli elettrici sembra finita in stallo. Bisogna forse affiancarla con un’azione sui carburanti per non rinunciare agli obiettivi di neutralità climatica del settore. Amazon dice addio allo smartworking e riporta tutti i lavoratori in sede. D’altronde, i vantaggi per le aziende del lavoro in remoto non sono chiari, mentre lo sono quelli per i lavoratori. Alcune ragioni fanno tuttavia pensare che una rinuncia completa a questo tipo di flessibilità sia ormai improponibile. Ci sono due incognite che pesano sulle elezioni presidenziali americane: l’affluenza al voto e le scelte degli stati in bilico. Se un alto numero di elettori alle urne può favorire il partito democratico, non va dimenticano che nel 2016 gli americani bianchi della Rust Belt, impoveriti e disillusi, avevano scelto Donald Trump. Riuscirà Kamala Harris a riconquistarli? L’overtourism è un fenomeno circoscritto a zone molto particolari, non coinvolge l’intero paese e neanche tutto il territorio delle stesse città d’arte. È dunque possibile gestirlo, ricorrendo a strumenti di regolazione, come quelli adottati per esempio a Barcellona e Amsterdam.

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Il taglio dei tassi di interesse di 50 punti base deciso dalla Fed ha superato le aspettative degli analisti. Per capire se la banca centrale americana si avvia sulla strada di una politica espansiva o rimane ancorata su quella restrittiva, bisogna far riferimento al tasso di interesse reale naturale: oggi ci dice che prima di raggiungere una normalizzazione della politica monetaria c’è spazio per ulteriori graduali ribassi. I bambini che in Italia frequentano il nido sono pochi: meno del 35 per cento, ben al di sotto di altri paesi europei. Spesso mancano le strutture per accoglierli, ma sulla scelta delle famiglie influiscono fattori culturali ed economici, che si sommano a una scarsa conoscenza del servizio. I risultati di un’indagine su caratteristiche e ragioni dei genitori che non iscrivono i figli alla scuola per la prima infanzia. Dopo le elezioni-farsa che hanno portato alla riconferma di Nicolas Maduro alla presidenza del Venezuela, il paese sudamericano continua a fare i conti con una crisi istituzionale, sociale ed economica drammatica, nella sostanziale indifferenza degli altri stati dell’area e di quelli occidentali. Da dieci anni nel settore della ristorazione cresce l’impiego di lavoratori extracomunitari. Se sul fronte del tipo di contratti utilizzati non ci sono molte differenze con gli italiani, le discrepanze si allargano nei salari, soprattutto quelli di ingresso. E fanno pensare a possibili discriminazioni in base alla nazionalità.  

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Continua su lavoce.info il dibattito sul Rapporto Draghi, presentato a Bruxelles il 9 settembre. In questa uscita analizziamo le proposte per il settore delle telecomunicazioni. Se è apprezzabile la ricerca di una maggiore armonizzazione fra le regolazioni dei diversi paesi e delle procedure e tempistiche delle gare per l’assegnazione delle frequenze, altre indicazioni del Rapporto appaiono meno condivisibili. Per esempio, quelle sull’allentamento indiscriminato dei criteri di valutazione delle fusioni. Dopo molte esitazioni, che hanno innervosito i mercati, la Fed ha deciso di tagliare i tassi di 50 punti base. Una mossa che farà bene all’economia europea, perché induce la Bce a fare altrettanto. La scelta potrebbe avere ripercussioni anche sulle prossime elezioni presidenziali Usa, perché è un riconoscimento alla politica economica dell’amministrazione Biden, capace di fermare l’inflazione senza penalizzare la crescita economica. Tutta l’industria europea fa fatica nel 2024. A soffrire di più è quella tedesca, colpita nel suo settore di punta: l’auto. In Italia sono in crisi alcuni comparti tradizionali del made in Italy – il sistema moda su tutti – anche se altri segmenti danno segnali di ripresa. Le esportazioni cinesi sono sempre state un caso unico nel commercio internazionale. Prima per la capacità di conquistare in pochi anni quote significative nel mercato mondiale partendo da zero. Ora continuano a stupire perché mantengono posizioni dominanti anche in un mondo sempre più frammentato. Merito di un sistema economico certamente inefficiente, ma dinamico. La procedura per la concessione del credito d’imposta per la Zes Unica si è rivelata complessa e poco chiara. Il governo è già intervenuto con alcune modifiche. Ma proprio le difficoltà in cui è incorso il provvedimento suggeriscono indicazioni utili per rendere più efficace l’agevolazione in futuro.

Domani, sabato 21 settembre, sarà in edicola e sul web il nuovo numero di eco sulle problematiche del sistema scolastico italiano: investire nella scuola è necessario, perché è un investimento sul futuro. eco, il nuovo mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”: in questo numero analizza l’estendersi dei territori europei colpiti dalla siccità e i danni economici che ne derivano.

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Il Punto

“Il futuro della competitività europea”, ovvero il Rapporto Draghi, presentato a Bruxelles il 9 settembre, continua a suscitare discussioni. Il dibattito prosegue anche su lavoce.info con la pubblicazione di commenti sul documento e sulle sue proposte: riaccendere la crescita e la competitività del Vecchio Continente, senza sacrificare il suo modello sociale, passa per un riequilibrio delle regole della concorrenza e del commercio. Unicredit ha acquisito il 9 per cento della tedesca Commerzbank. Potrebbe essere il preludio a una fusione transfrontaliera tra banche. Mentre in Germania si preparano alcune contromosse, l’esito della vicenda dipenderà anche dall’atteggiamento che la Banca centrale europea adotterà verso l’operazione. Da sempre l’Italia può contare sul risparmio delle famiglie. Sono risorse ingenti: se ben impiegate, potrebbero garantire uno sviluppo sostenibile al paese, con più occupazione. Serve però un’azione complessiva, che interessi tutti gli attori in scena, dai cittadini alle istituzioni, dalle banche alle casse di previdenza e ai fondi di investimento. Le persone più avanti con l’età sono anche quelle che nei sondaggi esprimono i più forti sentimenti anti-immigrati. Eppure, i lavoratori stranieri contribuiscono a pagare le pensioni e i sistemi sanitari pubblici. Secondo uno studio, l’apparente paradosso si spiega con la politica: i programmi di partiti conservatori cercano il consenso degli anziani promettendo frontiere chiuse e welfare generoso. A farne le spese sono i giovani.   

Sabato 21 settembre sarà in edicola e sul web il nuovo numero di eco sulle problematiche del sistema scolastico italiano: investire nella scuola è necessario, perché è un investimento sul futuro. eco, il nuovo mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”: in questo numero analizza l’estendersi dei territori europei colpiti dalla siccità e i danni economici che ne derivano.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

Sono due gli e-book pubblicati da lavoce.info prima dell’estate, dedicati a due argomenti che non hanno certo perso di attualità. Con “La storia infinita dell’autonomia differenziata” ripercorriamo, attraverso gli articoli pubblicati su lavoce.info, gli ultimi sette anni della vicenda dell’autonomia differenziata, dal referendum lombardo-veneto fino ai nostri giorni. L’obiettivo è fare chiarezza su un tema che si presta facilmente alla propaganda politica. “L’inflazione del nostro scontento” riunisce invece gli articoli sul tema pubblicati di recente su lavoce.info. Nell’e-book ci soffermiamo sui vari momenti e sui diversi aspetti della crescita dei prezzi, dalle cause scatenanti alle conseguenze, dalle risposte dei governi ai nuovi approcci delle banche centrali, tracciando un quadro complessivo su un episodio inflazionistico per molti versi eccezionale.

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