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Il Punto

Alla base della rapida crescita dei giganti del web (Google, Amazon, Alibaba, Facebook e non molti altri) c’è la raccolta di dati su ognuno di noi, sui nostri comportamenti e gusti. Questi “big data” si traducono in vendita di pubblicità con alto valore per gli inserzionisti. Rimane da capire se e quanto il mondo dei big data consenta l’ingresso di nuovi campioni di domani. Per le autorità antitrust un terreno da esplorare, ma scivoloso. Tra gli altri effetti della diffusione dell’economia digitale, una crescita della produttività nelle imprese e nella Pa. Mentre è controverso che l’occupazione possa beneficiarne.
È presto per dichiarare chiusa la stagione del Quantitative easing. Mario Draghi ha infatti ribadito che l’offerta di garanzia di ultima istanza da parte della Bce non cambia. E fa bene, di fronte al rischio di una guerra valutaria provocata da un’amministrazione Usa che non sa bene se vuole un dollaro debole o forte. Di sicuro Trump impone unilateralmente dazi commerciali, provocando minacce di ritorsione da Cina e Corea e proteste dall’Europa che difende il multilateralismo e il Wto, da tempo in crisi di risultati.
In campagna elettorale le pensioni rimangono un tema caldo e complesso che si presta a manipolazioni e malintesi. Perché dei 258,8 miliardi che eroga l’Inps, solo 205,4 sono finanziati dai contributi. Tutto il resto è assistenza e previdenza a vario titolo. Proviamo a spiegare.
È esploso (+60 per cento dal 2012) il numero dei contratti collettivi di lavoro. Firmati solo per un terzo dai tre maggiori sindacati, rivelano l’affermarsi di accordi “pirata”, siglati per fissare condizioni al ribasso da parti sociali non rappresentative. Sarebbe ora di pensare a regole che evitino gli abusi tenendo conto degli effetti economici e sociali di tali intese. Intanto le statistiche dicono che l’aumento nel numero degli occupati viene dal ritorno al lavoro degli inattivi al lavoro e non dal calo dei disoccupati. Forse perché chi cerca lavoro continua ad affidarsi a relazioni personali più che ai centri per l’impiego.

Un commento di Massimo Valsecchi, medico dell’azienda sanitaria di Verona, al fact-checking di Lorenzo Borga e Mariasole Lisciandro “Se anche Grasso è contagiato dai no-vax”. E la risposta degli autori.

Sui vaccini in Veneto una confusione voluta

Al Sud due milioni di euro contro la violenza di genere

Il Punto

Le autorità Usa dell’era Trump abbandonano la net neutrality, cioè il principio secondo cui gli internet provider devono trattare utenti e fornitori di contenuti allo stesso modo, senza discriminazioni di prezzo. Consumatori e imprese americani pagheranno di più ma forse arriveranno maggiori investimenti sulla rete.
Molti pensano che le fonti fossili di energia siano sul viale del tramonto. Errore: a livello mondiale la loro quota è rimasta stabile all’80 per cento negli ultimi 25 anni. Siamo di più e più ricchi e questo non aiuta, eppure il processo di decarbonizzazione, sebbene tortuoso, è ormai avviato.
Per documentare “l’invasione dei clandestini”, Matteo Salvini usa dati scelti con furbizia chirurgica (i primi 15 giorni dell’anno). Ma guardare agli arrivi su periodi troppo brevi porta conclusioni affrettate. Come mostra il fact-checking de lavoce.info, il dato solido è che in un anno gli sbarchi sono diminuiti del 34 per cento. E non è neanche vero che ci sono oltre 183 mila stranieri ospitati in albergo. Un approccio serio al problema dell’accoglienza è invece investire in politiche d’integrazione, come prevede il piano del ministero dell’Interno per insegnare a chi arriva lingua italiana, diritti e doveri.
Rinunciano alla loro autonomia i candidati del M5s per essere, una volta eletti, strumenti operativi del movimento. Ma questo impegno non è giuridicamente valido: in realtà non gli si può imporre un mandato e devono unicamente servire quelli che ritengono essere gli interessi del paese.
Se le amministrazioni pubbliche facessero i loro acquisti con competenza, avremmo riduzioni di costo e accorciamento dei tempi di esecuzione dei contratti. Uno studio sulle agenzie federali Usa quantifica i potenziali risparmi nell’ipotesi che tutte avessero la professionalità della Nasa.
Nel’Italia dei 10 mila campanili, si fanno strada (poche) fusioni di comuni. Vanno meglio le unioni di comuni, in cui ci si mette d’accordo solo per spendere insieme. E da uno studio condotto in Emilia-Romagna viene fuori che i risparmi sono decisamente significativi. Rimangono aperti, intanto, i dossier sul regionalismo differenziato. Quello di Lombardia ed Emilia-Romagna che si stanno confrontando con il governo per ottenere maggiore autonomia e quello del Veneto che vuole diventare statutariamente regione autonoma. Non sono del tutto chiare, però, le posizioni delle varie forze politiche nei confronti di queste iniziative.

I numeri di Salvini sugli immigrati? Falsi

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca a un tweet di Matteo Salvini sugli arrivi di migranti.

Il Punto

Sui social media prevale l’antipolitica e si fa strada il desiderio di astensione. Intanto però nel 2017 1,2 milioni di contribuenti hanno colto l’occasione per conferire il 2 per mille della loro Irpef ai partiti. Tutte le forze politiche hanno avuto un aumento di fondi, specie quelle più radicate sul territorio come Pd e Lega.
I nostri calcoli indicano che dalle due proposte di flat tax (Irpef ad aliquota unica) di Lega e Forza Italia arriverebbero maggiori guadagni per i più ricchi e una perdita di gettito vicina ai 50 miliardi. Un buco difficile da coprire persino se recuperassimo tutte le imposte evase. In Usa una riforma fiscale con scarse coperture è già stata approvata. La parte relativa ai redditi societari rappresenta una dichiarazione di guerra fiscale all’Europa. Ma è anche una frustata di ammodernamento con l’intento di riguadagnare competitività.
Anche le pensioni scatenano la creatività dei leader dell’opposizione, sia per le generose promesse sia per le fonti a cui attingere le coperture. Inedite sintonie anche su altri fronti: oltre a Salvini e Di Maio, il leader di Leu Pietro Grasso abbraccia la tesi delle vaccinazioni per scelta e non per obbligo. Sostenendo che nel Veneto questa prassi ha centrato l’obiettivo della quasi totale copertura vaccinale. Un’affermazione falsa, come documenta questo fact-checking de lavoce.info.
Per ridurre il numero di contratti a tempo determinato – relativi a oltre 3 milioni di lavoratori in un anno – ci sono vari strumenti: restrizioni temporali, disincentivi economici, limiti numerici per ogni impresa. Ognuno con pro e contro. Anzitutto c’è però da capire se e quando le posizioni di lavoro sono davvero temporanee.
Tra i disegni di legge da ripresentare al prossimo Parlamento, quello con nuove regole per gli scioperi nei servizi pubblici. Area ad alta conflittualità che causa odiosi disagi ai cittadini. La proposta principale: limitare ai sindacati più rappresentativi il diritto di proclamare lo sciopero. Semplice e (forse) efficace.

Se anche Grasso è contagiato dai no-vax

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alla dichiarazione di Pietro Grasso sull’obbligatorietà dei vaccini.

Il Punto

Calano da cinque anni il numero delle scuole paritarie e gli studenti che le frequentano (5 per cento del totale). Forse perché le famiglie si sono accorte che non c’è più una grande differenza con gli istituti pubblici. Sia per chi vuole buona qualità sia per chi cerca (soprattutto nell’istruzione tecnica) il diploma a ogni costo.
In una campagna elettorale fatta di promesse generose (e anche di un “lapsus” sulla “razza bianca”) molti pensano a cancellare l’aumento automatico dell’età pensionabile a seguito dall’allungamento dell’aspettativa di vita. Un principio che – con eccezioni per i lavori usuranti – tutela la sostenibilità del sistema previdenziale. Si torna a parlare anche di salario minimo (è una proposta del Pd). Proviamo a rispondere a un po’ di domande. Come fissarne l’importo? Alternativo o complementare alla contrattazione collettiva? Diverso per aree geografiche? C’è il rischio che le imprese ne approfittino scorrettamente? Sempre in tema di lavoro si potrebbe semplificare la giungla degli incentivi all’occupazione, destinati a giovani, apprendisti, disoccupati, cassintegrati, giovani genitori, lavoratori che sostituiscono genitori in congedo, donne, disabili, detenuti. Tanti interventi, spesso sotto-utilizzati e per nulla valutati nella loro efficacia.
Quasi dieci anni dopo l’inizio della Grande crisi, la redditività delle nostre Pmi non è ancora tornata come prima ma la ripresa in tutti i settori fa ben sperare. Grazie anche alla politica della Bce che ha abbattuto il costo medio dell’indebitamento al 3,8 per cento. Un’altra spinta in arrivo dal piano Industria 4.0.
Alitalia ristrutturata o da ristrutturare prima di cederla a Lufthansa? I tedeschi vorrebbero la prima soluzione ma il governo italiano ha scelto la vendita rapida dell’azienda lasciando al compratore l’onere di interventi pesanti. Un’impasse difficile da superare prima delle elezioni politiche.

Il Punto

Secondo le nostre valutazioni il reddito di cittadinanza proposto dal M5s costerebbe 29 miliardi. Una cifra quasi doppia rispetto a quella stimata da chi ha presentato il ddl che imputa ai redditi individuali anche una voce figurativa, gli affitti incassabili sulle case di proprietà. Esagera in senso opposto, invece, Yoram Gutgeld, deputato Pd e Commissario alla spending review, che stima un costo di 70 miliardi perché – come sottolineato nel fact-checking de lavoce.info – considera come destinatari della misura i singoli e non i nuclei familiari. Mentre in campagna elettorale (finalmente) si discute di proposte quantificate, vanno in ombra temi più tecnici ma di grande rilevanza come le clausole di salvaguardia, previste se non si centrano determinati obiettivi di bilancio. Chi si candida a governare ha comunque l’obbligo di spiegare come evitarle.
Sullo sfondo di una riduzione dell’80 per cento del numero degli omicidi in Italia negli ultimi 25 anni, i dati rivelano che il fenomeno ha subito rilevanti mutamenti qualitativi. Rimane vero che gli assassini sono soprattutto giovani uomini. Ma è anche cresciuta la proporzione delle donne che uccidono.
La riforma fiscale di Trump è un’implicita dichiarazione di guerra fiscale ai paesi europei. Oltre al taglio delle imposte societarie al 21 per cento, arrivano la deducibilità immediata – e non più graduale – di beni strumentali e agevolazioni (forse illegittime per il Wto) sui redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali.
Da ferrovie a strade, da autostrade ad aerei, nei trasporti italiani il monopolio rimane un aspetto dominante. Piace a ogni parte politica perché risulta politicamente ed elettoralmente utile. Così viene giustificato con argomenti pretestuosi. Che vanno smontati.
Si chiama dottorato industriale lo strumento per affrontare – con il coinvolgimento di università, imprese e governo – i cambiamenti nel modo di lavorare che l’innovazione tecnologica impone. Il rischio che il mercato del lavoro non apprezzi adeguatamente le nuove competenze rimarrà a carico dei futuri dottori.

Reddito di cittadinanza, se al Pd non sanno fare i conti

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle dichiarazioni di Yoram Gutgeld sul reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle.

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