È l’argomento dell’estate 2017: dietro l’aumento degli incendi di boschi in tutta Italia c’è l’abolizione del Corpo forestale? No, secondo il sottosegretario Angelo Rughetti, ma un fact-checking de Lavoce.info (seguito dalla scheda illustrativa) solleva molti dubbi in proposito
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Quali sono gli effetti duraturi del Jobs act sull’occupazione dopo la fine della forte decontribuzione del 2015 per i nuovi assunti? Dati Inps mostrano che per i giovani continuano a prevalere contratti precari che raramente diventano permanenti. Pesa la riluttanza delle imprese a investire in capitale umano durante una ripresa debole. Riluttanza che è accresciuta dall’assenza di buone regole e di fiducia reciproca nel sistema di relazioni industriali Si può migliorare guardando ad alcuni esempi internazionali. Come i paesi scandinavi.
Banco Popular, Veneto Banca, Popolare di Vicenza, Monte Paschi: quattro banche Ue in crisi e tre soluzioni diverse. È plausibile? Sì, perché il legislatore europeo ha voluto lasciare una certa flessibilità per tutelare la stabilità finanziaria e per evitare gravi disturbi all’economia, anche solo regionale. Saggiamente.
Circa il 9 per cento degli studenti non sono cittadini italiani anche se in maggioranza sono nati qui. Per migliorarne l’integrazione ci sono due leve. Serve una legge che faciliti il loro percorso verso la cittadinanza. Ma anche politiche che scoraggino l’abbandono degli studi, molto frequente tra gli immigrati.
Yoram Gutgeld, deputato Pd e commissario alla spending review, commenta l’articolo di Francesco Daveri “Il Fiscal compact in Italia: tanta spesa, poca resa”
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale, con una parte riservata agli affezionati amici/donatori de lavoce, si terrà la mattina di lunedì 18 settembre a Milano presso l’Università Cattolica. Parleremo di banche italiane, populismo e Brexit. E anche di una ricerca sull’identikit dei nostri finanziatori. Ecco il programma. Vi aspettiamo!
Purtroppo rischia di riaprirsi il cantiere della previdenza. La proposta bipartisan Damiano-Sacconi vuole abolire per il 2019 l’adeguamento automatico dell’età di pensionamento alla speranza di vita. Ai posteri la grana di pareggiare i conti con “scaloni” che costringono a rimandare anno dopo anno l’uscita dal lavoro.
A Silvio Berlusconi piace documentare i propri argomenti con la concretezza dei numeri. Qualche giorno fa però, discutendo in tv di povertà e di strumenti per combatterla, ha citato dati falsi e fatto un gran pasticcio, come ricostruito nel fact-checking de lavoce.info.
Da noi l’acqua “pubblica” costa così poco agli utenti che i distributori non hanno le risorse per fare gli investimenti. Con sprechi a go go. Nel caso dell’Acea che rifornisce Roma, il Comune si trova nel paralizzante conflitto d’interessi di cliente della società e azionista di maggioranza affamato di dividendi.
Sindacati e associazioni imprenditoriali sono alla vigilia di una stagione di rinnovi contrattuali. Entrambi non godono di popolarità. Ma in Italia rimangono tra i più forti tra i paesi Ocse, mentre altrove il loro declino è più pronunciato. Persino in Germania, culla delle buone relazioni industriali.
Tenere basso il cambio dell’euro è stato forse l’effetto più evidente del Quantitative easing. Ma ora i mercati spingono per una rivalutazione, e si vede. Rimane da capire se si aspettano da Draghi la fine del Qe in autunno oppure credono che la moneta unica sia destinata ad apprezzarsi ancora, con o senza Qe.
A poco meno di dieci anni dall’inizio della Grande crisi, ci si interroga sulle sue cause. Una nuova metodologia di analisi conferma che per l’Italia c’è una cronica mancanza di crescita di produttività. A cui dopo il 2007 si sono aggiunti il crollo degli investimenti e dell’occupazione.
Parliamo di terremoto a quasi un anno dai drammatici eventi di Amatrice. Ma pressoché tutta l’Italia è a rischio e perciò la parola d’ordine diventa “prevenzione”. Utile dunque il bonus sisma dell’ultima legge di bilancio: non soldi a pioggia ma detrazioni fiscali commisurate all’efficacia degli interventi edili realizzati.
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale, con una parte riservata agli affezionati amici/donatori de lavoce, si terrà la mattina di lunedì 18 settembre a Milano presso l’Università Cattolica. Parleremo di banche italiane, populismo e Brexit. Ecco il programma. Intanto SAVE THE DATE, vi aspettiamo!
Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Silvio Berlusconi sulla povertà in Italia.
di Davide Pinardi
Dal Comitato esecutivo della Bce nessuna notizia su cosa sarà del Quantitative easing (Qe), la politica monetaria non convenzionale che ha salvato l’euro e fatto ritornare la crescita in Europa. Il programma continua. Fino a quando? Se ne discuterà in autunno. Ma quando inizia l’autunno a Francoforte?
Iva al 25 per cento: è questa l’aliquota ipotizzata sulla maggior parte delle compravendite nella proposta di flat tax di cui continuiamo a discutere. C’è il rischio che un’aliquota così alta faccia salire ancora la già elevata evasione dell’imposta. Entrate difficili da compensare con l’eventuale emersione di gettito Irpef. Intanto, uno degli autori della proposta flat tax la raffronta con altre idee di riforma del fisco emerse nel dibattito pubblico con una tabella che ne mette in evidenza impatto e risultati.
L’homo oeconomicus perfettamente razionale, si sa, esiste solo nei libri di testo. Errare è umano anche con i nostri risparmi. Per ridurre gli sbagli e le loro conseguenze va bene l’istruzione finanziaria, ma molto farebbero anche semplici “aiutini” da tener presenti quando facciamo le scelte di investimento.
Da Bolzano a Lampedusa, i contratti nazionali di lavoro fissano minimi salariali uguali per tutti. In realtà circa il 10 per cento dei lavoratori riceve un salario del 20 per cento inferiore rispetto a quello stabilito a livello generale. Che cosa si può fare per raggiungere un’effettiva omogeneità di trattamento?
Nei paesi anglosassoni le corti possono condannare il responsabile di un illecito civile – se c’è intenzione o grave negligenza – ai danni punitivi, cioè a pagare al danneggiato più del danno patito. Un istituto che potrebbe entrare nell’ordinamento italiano con una legge, dopo una recente sentenza della Cassazione.
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale, con una parte riservata agli affezionati amici/donatori de lavoce, si terrà la mattina di lunedì 18 settembre a Milano presso l’Università Cattolica. Parleremo di Brexit e banche italiane. A breve, su questo sito, il programma dell’incontro. Intanto SAVE THE DATE, vi aspettiamo!
“Il rapporto debito-Pil – scriveva Padoan alla Ue – si è di fatto stabilizzato con un prolungato sforzo di bilancio senza confronti nell’eurozona”. Non proprio. Il debito cresce meno e abbiamo ridotto il deficit. Ma dal 2009 gli altri paesi dell’area euro hanno fatto ben di più. Per questo Bruxelles mette il naso nei nostri conti.
Oltre alla flat tax al 25 per cento, la proposta dell’Ibl, di cui abbiamo già discusso, vuole fare piazza pulita delle varie forme di assistenza e introdurre invece una misura di contrasto della povertà denominata minimo vitale. Per curare le tante povertà, al posto dell’Isee un solo strumento basato sul reddito dichiarato.
Del voucher per retribuire i lavoretti, messo da parte sotto la pressione del referendum Cgil, era apprezzata la semplicità di attivazione e l’assenza di burocrazia. Con il contratto di lavoro occasionale che lo ha sostituito torna la complessità amministrativa. Non vincono i precari ma i nemici della semplificazione.
Si chiama Reggio Emilia Approach la filosofia educativa prescolare che ha ispirato un gran numero di scuole in Italia e nel mondo. Una ricerca recente mostra che, malgrado la difficoltà di isolare l’effetto di tale approccio da altri condizionamenti sociali, l’istruzione prescolare è associata a migliori risultati individuali.
“Aiutiamoli a casa loro”: anche Renzi, parlando di immigrati, si è lasciato andare a questo slogan accattivante e di apparente buon senso. Ma superficiale. Spesso lo sviluppo nei paesi d’origine fa aumentare la propensione ad andar via. E anche noi abbiamo bisogno di lavoratori dall’estero.
Sul sistema elettorale, sospeso l’inconcludente confronto politico, si ricomincia da capo. Si può così tornare a parlare del maggioritario, in uso da anni nelle amministrative. Tra i suoi difetti, il rischio della discriminazione delle candidate donne. Forse superabile con i “collegi binominali di genere”.
Enrico Di Pasquale, Andrea Stuppini e Chiara Tronchin rispondono ai commenti ai loro articoli “Ius soli, una strada per l’integrazione” e “Cittadinanza: non dimentichiamo gli adulti”
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici/donatori de lavoce si terrà la mattina di lunedì 18 settembre a Milano presso l’Università Cattolica. Parleremo di Brexit e banche italiane. Presto, su questo sito, il programma dell’incontro. Intanto SAVE THE DATE, vi aspettiamo!
Una spinta gentile? No, grazie
Di Desk
il 01/08/2017
in Commenti e repliche
di Sergio Beraldo
I limiti del paternalismo libertario
Le nostre carenze cognitive legittimano i governi a forzare gentilmente (to nudge) le persone in modo tale che le loro scelte siano migliori? Una convinta tendenza a rispondere affermativamente alla domanda si è diffusa negli ultimi anni sia negli Stati Uniti che in Europa, come testimoniato peraltro dai comitati tecnici di supporto costituiti dai governi (Behavioural Sciences Team negli Usa; Behavioural Insight Team nel Regno Unito) o dal progetto della Commissione europea Nudge It.
Vi sono alcune importanti ragioni dietro questa tendenza. Innanzitutto, il nudging richiede un ammontare modesto di risorse pubbliche. In secondo luogo, non sembra violare in alcun modo la libertà individuale; si rivolge sia alla destra che alla sinistra e rende la regolazione attraente anche per i conservatori.
Sarà anche per questi motivi che l’articolo di Maria De Paola, Francesca Gioia e Fabio Piluso auspica che si rifletta in Italia sulle spinte gentili che possono “aumentare l’efficacia delle politiche pubbliche”.
Le cose però sono più complesse di quel che appaiono. Sebbene apparentemente rispettoso della libertà individuale, vi sono ragioni per ritenere che il nudging violi i principi fondamentali del liberalismo; minacci il controllo degli individui sulle proprie valutazioni e deliberazioni; produca infantilismo come effetto di lungo periodo, ovvero una ridotta responsabilità in questioni riguardanti il proprio benessere. D’altro canto, proprio alcuni dei proponenti scrivono che “l’economia comportamentale estende la paternalisticamente protetta categoria degli idioti in modo da includere la maggior parte delle persone, in prevedibili momenti del tempo”.
Decisioni da superuomo
Da gennaio 2017 un sistema opt-out disciplina la donazione di organi in Francia: tutte le persone saranno considerate donatrici, a meno che non manifestino esplicitamente la propria volontà di non esserlo. È un esempio di nudging. L’evidenza disponibile conferma che la donazione di organi cresce notevolmente con sistemi opt-out. Dunque, gli organi disponibili dunque aumenteranno, mentre i francesi saranno formalmente liberi di essere o non essere donatori. Vi è qualche ragione per opporsi?
Il punto più rilevante è che la scelta degli individui imposta dall’inerzia non è affatto una scelta intenzionale; non è indicativa delle loro preferenze, ma riflette solo le preferenze di chi ha organizzato l’ambiente all’interno del quale gli individui scelgono. L’autonomia degli individui è violata e il nudging si dimostra in contrasto con i principi cardine del liberalismo (LINKSergio Beraldo, An Impossibility Result on Nudging Grounded in the Theory of Intentional Action). Che i paternalisti libertari dicano che in realtà le scelte degli individui sono quelle che farebbero se avessero illimitate facoltà cognitive e illimitata capacità di resistere alle tentazioni (fossero superhumans) è un argomento che ciascuno può valutare, e che è stato già usato.
Vi è un ulteriore punto che mi sembra utile sollevare. A giudizio dei proponenti, i nudge non sono rilevanti dal punto di vista motivazionale. Cass Sunstein e Richard H. Thaler, tuttavia, concedono che gli individui dovrebbero essere informati della “spintarella” (il principio di pubblicità, attribuito erroneamente a John Rawls e non a Immanuel Kant, peraltro). L’informazione innesca però, inevitabilmente, una riflessione sulle opzioni e sulle caratteristiche dell’ambiente di scelta. Nell’esempio francese, essere donatori in un sistema opt-out non è la stessa cosa che esserlo in un sistema opt-in. Il nudging sottovaluta un importante aspetto delle scelte, frustrando le motivazioni individuali.
Per quanto riguarda, invece, l’articolo di De Paola, Gioia e Piluso, fornendo informazione l’individuo rimane responsabile delle proprie scelte, anche finanziarie. Si dirà che fornire informazione può non essere sufficiente. La risposta è che non vi sono limiti all’intrusività delle spintarelle e dunque alla deresponsabilizzazione che possono produrre. Meglio individui responsabili delle proprie scelte, anche di quelle sbagliate, che burattini nelle mani dell’architetto benevolente.
La replica di Maria De Paola, Francesca Gioia e Fabio Piluso
Ma la responsabilità dell’individuo resta
Vi è un ampio dibattito in letteratura tra coloro che ritengono la spinta gentile un importante strumento nelle mani del governo per “correggere”, con un costo contenuto, carenze cognitive e distorsioni comportamentali e coloro che, invece, sollevano dubbi circa l’etica di tali politiche (Sunstein, C. R. (2015). The ethics of nudging; Nys, T. R., Engelen, B. (2017). Judging Nudging: Answering the Manipulation Objection.
C’è da dire che la presenza di un ambiente sociale (“choice architecture”) che in qualche modo influenza le scelte individuali, è inevitabile. Infatti, le spinte gentili tipicamente vanno a modificare strutture decisionali già esistenti (Sunstein, C.R. Nudging: A Very Short Guide. Per cui, obiettare contro il nudging in sé sembra forzato: è ragionevole preoccuparsi di specifici usi delle spinte gentili da parte del governo, ma negare l’utilità generale di tali politiche sembra eccessivo.
Diventa difficile anche capire se la “choice architecture” corretta sia quella in essere o quella modificata dalla spinta gentile. Si pensi ad esempio al caso dei default confrontando il sistema opt-in con quello opt-out nelle donazioni degli organi, ma anche nella contribuzione pensionistica.
È importante che le politiche di nudging siano il più possibile trasparenti. D’altra parte, un recente studio mostra che la loro efficacia non è influenzata dalla trasparenza e quindi dal fatto che i soggetti a cui tali politiche si rivolgono ne conoscano gli effetti potenziali e gli obiettivi (Bruns, H., Kantorowicz-Reznichenko, E., Klement, K., Luistro Jonsson, M., Rahali, B. (2016). Can Nudges Be Transparent and Yet Effective?.
Per tornare al nostro articolo: ricordare informazioni già in possesso dell’individuo non rende quest’ultimo meno responsabile delle proprie scelte, anche sbagliate.