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Categoria: Rubriche Pagina 148 di 262

Il Punto

Malgrado la battuta d’arresto della già lenta ripresa industriale italiana, ci sono settori che crescono e hanno archiviato la crisi iniziata nel 2008: farmaceutico, articoli sportivi, oreficeria, strumenti di precisione. Troppo pochi per trascinare il resto dell’industria. Nel frattempo, la recuperata fiducia delle famiglie si soddisfa con prodotti importati e il Pil si misura in decimali.
Con il prezzo che crolla giorno dopo giorno, il mercato del petrolio è affogato dall’offerta. Si parla di una ripresa delle quotazioni nel 2017. Con uno strascico di posti di lavoro in fumo e di cambiamenti duraturi nel settore.
Interessi degli azionisti e interessi dell’impresa non sempre coincidono. Basta pensare alle Opa, efficaci nel moltiplicare valore per i primi ma deludenti nel produrre posti di lavoro e profitti aziendali. Da che parte deve stare, allora, il Cda? Codice civile e regole di corporate governance non chiariscono il dubbio. È ora di affrontarlo.
Due episodi molto diversi raccontano – in una lettera da Londra – la capacità della società britannica di rimanere attaccata alle tradizioni e nello stesso tempo di rinnovarsi: chiude l’ultima miniera di carbone e il direttore del British museum lascia la storica istituzione dopo averla rivoltata come un guanto. Oltre Manica, la globalizzazione è arrivata.
Sempre più medici trascinati in tribunale da pazienti che (in buona o mala fede) chiedono risarcimenti per cure forse inappropriate. Conseguenza immediata: boom di esami e terapie non necessarie prescritti da chi vuole evitare rischi peggiori. A seguire: più alti costi per il Ssn, più alti costi per assicurazioni sanitarie. Una soluzione all’esame del Parlamento rischia di non risolvere il problema.
La Corte di giustizia europea ha stabilito che si possa vietare ai gay la donazione di sangue solo se non esistono metodi per escludere l’infezione da virus Hiv. Metodi ormai alquanto sicuri. Un passo avanti – come negli Usa – contro la discriminazione sessuale. Perché i rapporti a rischio abbondano anche tra gli etero.

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Storia di due ultimi giorni di lavoro

Il 18 dicembre scorso, il giornale radio della Bbc ha riportato due notizie in successione: benché separate e di secondo piano, insegnano entrambe qualcosa sul ruolo delle tradizioni nella vita sociale del Regno Unito. Ed entrambe segnano un ultimo giorno di lavoro: la prima per le miniere di carbone, la seconda per il direttore del British Museum.

Il motore dell’industria che batte in testa

Il grafico mostra che in novembre la già lenta ripresa della produzione industriale ha subito una battuta d’arresto dopo due mesi di crescita. Nel complesso, le serie destagionalizzate dell’Istat indicano che, durante l’attuale ripresa, l’indice della produzione industriale è salito del 2,3 per cento rispetto al suo minimo di maggio 2014. In questi 18 mesi di ripresa la produzione industriale è comunque diminuita in otto mesi rispetto al mese precedente. Oltre che lenta la ripresa è anche accidentata.  Non c’è da scoraggiarsi: dopo tutto, di questo passo, il livello di produzione industriale pre-crisi (quello dell’aprile 2008) sarà toccato di nuovo nel 2034, tra poco più di 18 anni. Un obiettivo più alla portata del sistema Italia è il ritorno al livello della produzione industriale prevalente prima della crisi dell’euro: con il passo degli ultimi 18 mesi, la produzione industriale tornerà al livello dell’aprile 2011 tra sei anni e mezzo, dunque a metà del 2022.

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Data la elevata dipendenza dei numeri positivi dei mesi precedenti dalla robusta ripresa della produzione di autoveicoli, è il caso di dire che il motore della ripresa dell’industria batte in testa. Il ritorno in negativo della crescita della produzione industriale è stato infatti determinato dal dato negativo registrato per la produzione di autoveicoli, scesa del 2,4 per cento nel mese di novembre. Il dato di novembre interrompe una stringa di dati positivi che ha portato la produzione di autoveicoli a un meno 11,3 per cento rispetto ai livelli del 2008 e a un sonoro +18,2 per cento rispetto al massimo del gennaio 2011.
Per l’automobile insomma, la crisi (almeno quella post-estate 2011) è finita. Non così per chi ne produce le componenti: questi settori hanno certo beneficiato della ripresa (la produzione di carrozzerie e di altre componenti è aumentata – rispettivamente – del 42 e del 6 per cento rispetto ai livelli di maggio 2014). Ma, fatta 100 la loro produzione pre-crisi dell’aprile 2008, i livelli di oggi delle produzioni indicate indicano 50,7 e 65. Come dire che metà della produzione italiana di carrozzerie è scomparsa. Lo stesso è avvenuto a un terzo della produzione italiana di componenti per autoveicoli. Il settore automobilistico si è ripreso, ma senza generare l’indotto di una volta. Inutile stupirsi che Pil e produzione industriale languiscano.

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Il Punto

La già lenta ripresa della produzione industriale in novembre ha subito una battuta d’arresto. Di questo passo, il livello di produzione industriale pre-crisi (aprile 2008) sarà raggiunto nel 2034. Occorre che il recupero della nostra industria diventi meno dipendente dal settore automobilistico.
Il bail-in, la nuova procedura europea per i salvataggi bancari, carica le perdite anche sui risparmiatori. Prendersela ora con la Ue non serve dato che anche noi abbiamo approvato queste norme. A questo punto urge informare sul serio i clienti delle banche. Sapendo che potrebbe non bastare, come si è visto con i crack dei quattro istituti dell’Italia centrale.
Esclusi gli stranieri extracomunitari dal bonus di 500 euro per i neo-diciottenni da spendere in attività culturali. E sì che molti di loro sono cresciuti e hanno studiato in Italia. Forse per risparmiare il modesto costo aggiuntivo di circa 11 milioni? O perché questi giovani non voteranno alle prossime elezioni?
Rimane spazio per i favoritismi nel meccanismo Asn per reclutare i professori universitari. A parità di condizioni, chi ha agganci con la commissione di valutazione ha maggiori possibilità di riuscita rispetto agli altri. Eppure, ormai due anni fa, il ministero aveva annunciato nuove regole. Ehm… entro un mese da allora.
Nella recente riforma dei delitti tributari alcune innovazioni ragionevoli come la depenalizzazione dell’“evasione interpretativa”. Ma, in controtendenza, arriva la criminalizzazione incomprensibile di comportamenti spesso non derivanti da intenti fraudolenti come l’omessa dichiarazione del sostituto d’imposta e l’omesso versamento dell’Iva annuale.

Francesco Ramella interviene nel confronto sulle misure contro l’inquinamento urbano con un commento all’articolo “Inquinamento: qualcosa di più della danza della pioggia” di Marzio Galeotti e Alessandro Lanza

Più trasporto pubblico, meno smog: una ricetta cara?

Nelle scorse settimane il tema smog ha fatto prepotentemente ritorno sulle prime pagine dei giornali, come accade ogni qualvolta le condizioni atmosferiche del periodo invernale determinano un superamento dei limiti sempre più stringenti stabiliti dalle normative. E, come in altre occasioni, è riemersa la contrapposizione tra misure “di emergenza” e “strutturali”. Tra queste ultime, per quanto concerne l’ambito della mobilità, sembra essere centrale il ruolo del potenziamento dell’offerta dei servizi di trasporto collettivo.

Il Punto

Da mesi le banche italiane sono ai disonori della cronaca. Giustamente. Ma l’assenza di credito nel nostro paese non dipende solo dalle malefatte dei loro manager. Ad appesantire i bilanci bancari c’è una forte esposizione verso (tante) imprese zombie. Per uscirne ci vorranno capitale, fusioni e acquisizioni sotto l’ombrello della Bce. Un processo già cominciato che andrà avanti per anni.
Dopo un breve momento di apertura, l’Europa erige muri fisici e simbolici contro i richiedenti asilo. Al di là dei muri, se nel 2016 non arriverà la pace in Siria e negli altri paesi in guerra, altre migliaia di persone sfideranno le politiche di contenimento cercando scampo con ogni possibile mezzo.
Sono oggettivi gli indici bibliometrici nella valutazione dei docenti universitari? Nell’ambito degli studi giuridici sono molte le critiche che li bersagliano. Più o meno fondate. L’importante è non usarli come unico strumento di selezione ma come uno tra altri a disposizione dei valutatori.
Tra i giudici costituzionali eletti dal Parlamento a dicembre, due – Barbera e Modugno – sono costituzionalisti di fama che potranno influire notevolmente sugli orientamenti della Consulta quando dovrà pronunciarsi su questioni spinose. Per esempio, sul nuovo sistema elettorale.
Si applica – con varie eccezioni – anche ai lavoratori della pubblica amministrazione il nuovo articolo 18. Lo stabilisce una sentenza della Cassazione. Che però apre alcuni interrogativi: il governo – che ha sempre sostenuto il contrario – farà una norma ad hoc? E si estende al settore pubblico anche il Jobs act?

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Il Punto

Mentre il 2016 si apre con una grigia cappa d’incertezza sulle borse mondiali, trascinate giù da quella di Pechino un’altra cappa grigia – non metaforica – ha scurito le nostre città prima dell’arrivo della pioggia dei giorni scorsi. Al famigerato inquinante PM10 contribuiscono il riscaldamento degli edifici e il traffico. Contro i quali gli incentivi a svecchiare il parco auto servono più di targhe alterne e blocchi episodici.
Apple ha eluso le tasse italiane e ora arriva a una transazione da 318 milioni, solo un terzo del dovuto. Multinazionali che aggirano le norme e un fisco che finalmente recupera qualcosa. Tutto si gioca sul filo del principio che nel diritto tributario internazionale si chiama “stabile organizzazione”.
Si parla di Pil e si dimentica che una delle sue componenti è la rendita immobiliare. Sempre in crescita in Italia dagli anni ’80, ha parzialmente compensato il calo dei profitti aziendali e indotto il sistema produttivo a sottostimare l’urgenza – ineludibile – dell’innovazione.
L’anno si apre anche discutendo di piccole ma significative novità per i conti pubblici. Dalla Ue arrivano le agenzie fiscali indipendenti. Per dare più trasparenza alla finanza pubblica. Saranno preziose se avranno accesso a tutti i dati di cui hanno bisogno. Arrivano anche più incentivi economici per i comuni che si fondono in uno solo. Ci volevano: finora il processo di aggregazione è stato un brutto flop.
La riforma della pubblica amministrazione rischia di rendere i dirigenti permanentemente precari. Con conseguenze pericolose per l’imparzialità dei loro atti.
Dopo gli attacchi terroristici del 2015 i cittadini si sentono minacciati da possibili – seppur improbabili – attacchi e sono più diffidenti verso gli altri. Così riscoprono l’appartenenza religiosa. Ma a scapito della scienza.
Di quale area politica sono gli opinion leader in Italia? Prevalentemente di centro-sinistra. Forse perché la destra “repubblicana” qui è sempre stata esigua e poco incisiva.

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Atenei tra tasse e qualità didattica

Ringrazio per i commenti ricevuti, utili e interessanti, ad alcuni dei quali ho risposto specificamente. Vorrei tuttavia aggiungere un paio di precisazioni, stimolate dalle reazioni dei lettori.

Il Punto

Fine anno ricca di eventi per riflettere sotto l’albero. Le elezioni in Spagna hanno portato la fine del bipolarismo e messo in forse la governabilità. Mentre in Francia la (non) alleanza tra socialisti e destra repubblicana al secondo turno ha bloccato il Front national. Due esiti molto differenti, come i sistemi elettorali dei due paesi. Come avrebbe funzionato il nostro Italicum?
Sul fronte dell’economia, il 2015 doveva essere l’anno del lavoro, grazie alla decontribuzione per i nuovi assunti e al Jobs act. In effetti c’è stato un cambio di rotta. Si contano 200 mila occupati in più che nel 2014, soprattutto nei servizi. Ma i dati Istat non confermano ancora quello che si vede nei dati Inps, cioè il prevalere dei contratti a tempo indeterminato. Troppo timidi i tagli di tasse della legge di Stabilità 2016. Una timidezza causata dall’incapacità della nostra classe politica di ridurre la spesa pubblica. Almeno, con la “finanziaria”, arriva un mix di interventi da 1,5 miliardi di contrasto alla povertà che dovrebbe sostenere almeno 1 milione di indigenti. Solo un primo passo per colmare il divario con la media Ue.
Procede ancora lento e tra mille difficoltà il cambiamento nella scuola e nell’università. Con 51 mila bambini di età diversa iscritti ai vari anni del ciclo formativo, le pluriclassi nella scuola primaria si trovano in aree interne poco popolate. La riforma della Buona scuola consente di scegliere se mantenerle migliorandone la didattica oppure accorparle in nuove scuole. Con scarsa cognizione di costi e benefici delle alternative. Se i meccanismi per premiare il merito nel reclutamento degli atenei vengono vanificati dalla baronie, forse meglio affidare tutto alla competizione di mercato: università finanziate dalle tasse degli studenti (ma con borse di studio per i meritevoli a basso reddito) che potrebbero diventare virtuose per aggiudicarsi i migliori.
Davvero le elezioni primarie neutralizzano le strutture cristallizzate dei partiti e creano un rapporto diretto tra candidati e base elettorale? No, non è scontato. Vari i rischi in agguato, dalla disaffezione dei militanti alle pratiche clientelari all’uso strumentale che ne fanno i vertici delle organizzazioni politiche.
La redazione augura buone feste a tutti i lettori! 

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Le tasse saliranno nel 2016 e negli anni seguenti

Con l’approvazione della legge di Stabilità 2016 nei due rami del Parlamento e in attesa della pubblicazione della nota tecnico-illustrativa definitiva da parte della Ragioneria generale dello stato si può comunque calcolare in che misura l’impegno preso dal governo di ridurre le tasse sarà rispettato nel 2016 e negli anni successivi. I dati complessivi di variazione delle entrate e delle uscite dello stato presentati dal governo a ottobre sono stati complessivamente rispettati anche dopo il dibattito parlamentare, con l’eccezione del rinvio (proveniente dal governo) del taglio dell’Ires al 2017 per far posto alle voci del cosiddetto “pacchetto sicurezza” (ad esempio, i 500 euro ai diciottenni e gli 80 euro alle forze dell’ordine).

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