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Telecom, una triste storia di capitalismo italiano

Sono in molti a stupirsi del passaggio di Telecom Italia sotto il controllo di Teléfonica. Ma i fatti di oggi sono la conseguenza di quattro passaggi chiave avvenuti tra il 1997 e il 2007.  Ripercorriamo le tappe di una storia in cui sono condensati tutti i vizi del capitalismo privato italiano.

Il Punto

Quanto può recuperare lo stato dalle pensioni d’oro senza fare una sorta di esproprio proletario? Nelle dichiarazioni dei politici e sui giornali i numeri ballano e si parla di svariati miliardi di euro. In realtà le simulazioni mostrano che il gettito di interventi del genere, sarebbe abbastanza limitato. Restano però le ragioni di equità attuariale e tra generazioni per realizzare un intervento selettivo.
Cosa potrebbe fare Telefonica di Telecom Italia? Dalla proprietà spagnola possiamo aspettarci che mandi in soffitta il progetto di scorporo della rete. E che non abbia intenzione e interesse a finanziare la banda larga di cui il nostro paese ha bisogno.
Negli Stati Uniti un corso di Giurisprudenza dura tre anni. E c’è chi lo vuole accorciare a due. Perché non fare un triennio anche in Italia? Ci sarebbero vari vantaggi e qualche rischio (più avvocati, più litigiosità). Apriamo il confronto.
Tanto nella Fed quanto nella Bce sono emerse voci contrarie al mantenimento di politiche monetarie accomodanti. Ma oggi la priorità è l’occupazione e non l’inflazione. Come mostra il “misery index”.
Un nuovo ingresso in redazione: Massimo Baldini, che i lettori de lavoce.info già conoscono attraverso numerosi suoi interventi. A Massimo, che ci darà un contributo originale e di alto livello soprattutto nell’area delle politiche tributarie e di finanza pubblica, un caloroso benvenuto.

Il Punto

Ottimista e rassicurante la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2013 del Governo. Per l’anno prossimo la crescita italiana è stimata all’1 per cento e via aumentando sino all’1,9 per cento nel 2017. Vorremmo crederci. Ma senza riforme incisive non convinceremo gli investitori esteri a continuare a comprare il nostro debito pubblico. Il Governo Letta vuole attrarre capitali esteri e lancia il programma Destinazione Italia. Ne avremmo un gran bisogno, soprattutto nei settori ad alto contenuto tecnologico e scientifico. Perché gli stranieri investano da noi, però, è indispensabile un contesto di stabilità, sicurezza, basse tariffe, certezza del diritto, meno burocrazia.
Che la Tav Torino-Lione sia un progetto più che discutibile è certo. Eppure gli organi democratici del paese l’hanno ripetutamente confermato e opporvisi con sabotaggi e guerriglia è puro terrorismo. Sembra un film già visto negli anni ’70.
A dieci anni dalla scomparsa di Franco Modigliani, Nobel per l’economia nel 1985, il ricordo di un amico.

La mia proposta per la maturità: alcune precisazioni

Ringrazio i lettori per i commenti fatti, nel complesso sono incoraggianti, con qualche eccezione, dovuta forse alla mia incompleta spiegazione della proposta.

Non morire di Tav

Sembra incredibile che il cocciuto rifiuto di una decisione politica legittima, ancorché sbagliata, possa spingere qualcuno ad agire come la mafia (bruciando i “mezzi di produzione” delle imprese), a mettere in pericolo la sicurezza dei lavoratori, costringendo alla mobilitazione di centinaia di agenti di polizia e addirittura a resuscitare le velleità “egemoniche” delle (nuove?) brigate rosse (basta una imbarazzata presa di distanza ex post?). Eppure è accaduto in Val di Susa, per la tormentata e tormentosa TAV.

Chiarimenti sul taglio alle energie rinnovabili

I commenti ricevuti sono tanti, vari ed anche assai interessanti.

Il Punto

Che cos’è il Sia – sostegno per l’inclusione attiva? Se ne parla dai tempi della commissione Onofri -anni ’90- di cui nulla è stato realizzato. Una proposta di un gruppo di lavoro del ministero del Welfare vuole introdurre uno strumento di contrasto alla povertà, universale e selettivo. Vediamone i contenuti.
Come con Frankenstein, resuscitare le banche decotte: è l’ultimo compromesso della Commissione europea sul tortuoso cammino verso l’Unione monetaria. Un meccanismo troppo rigido perché il bail-in dovrebbe essere strumento di ultima istanza e complementare ad altri come la separazione ex post delle attività buone da quelle cattive.
Sempre meno soldi dalle fondazioni bancarie al terzo settore, proprio adesso che se ne sente molto il bisogno. Perché hanno una governance con dirigenti in gran parte di estrazione politica o corporativa e costi di gestione troppo elevati, soprattutto a causa dei compensi agli amministratori e ai dipendenti. E hanno bruciato patrimonio per mantenere il controllo delle banche conferitarie.
Un taglio alla grandeur francese nell’alta velocità ferroviaria. Una commissione ha stabilito che i progetti di sviluppo oggi non sono finanziariamente sostenibili e li ha bloccati. Anche la linea Lione-Torino: se ne riparlerà dopo il 2030-2040. Qualche riflessione utile per noi italiani.

Il Punto

Come valorizzare il merito degli studenti universitari economicamente svantaggiati? Un accordo tra un ateneo e una banca che anticipa le tasse d’iscrizione degli studenti alla sola condizione che i risultati siano ottimi offre uno spunto importante per altre sedi. Sarà un prestito da restituire dopo gli studi, senza interessi.
Mancano due settimane all’aumento dell’Iva dal 21 al 22 per cento.  In un dossier abbiamo raccolto gli articoli pubblicati su lavoce.info sugli effetti economici e distributivi di questo aumento.
Le esportazioni in calo a luglio. E l’Italia fa peggio della Spagna nel guadagnare quote di mercato. Ma dietro al miglioramento della competitività delle imprese italiane (e spagnole) che esportano, c’è anche una disoccupazione che aumenta.
Avrà effetti positivi lo sconto per le multe stradali pagate entro cinque giorni, introdotto dal decreto “del fare”? Molti i dubbi suggeriti dalle scienze comportamentali. Ci potrebbero anche essere effetti-boomerang.
È possibile rendere il meccanismo dell’Isee più efficiente nel sostenere le famiglie a basso reddito? Vediamo l’esperimento di un comune del Veronese.

Iva e non più Iva

Aumenterà? Non aumenterà? Slitterà ancora? L’inasprimento dell’Iva dal 21 al 22 per cento è previsto per il 1° ottobre. Ma intorno a questo ulteriore carico fiscale il confronto politico è infuocato. Cerchiamo di capire quali sono gli effetti della tassa sui consumi. Un Dossier con gli interventi sul tema.

Il caro-energia? Non è tutta colpa dei sussidi alle rinnovabili

Uno dei mali più ricorrenti del nostro dibattito pubblico è che spesso si presenta infarcito di luoghi comuni, approssimazioni, pregiudizi, affermazioni apodittiche. Abitudine non sempre innocente, poiché in molti casi avvolge in un imballaggio di apparente buonsenso la difesa di ben determinati (e più che legittimi, se solo venissero dichiarati) interessi.

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