Categoria: Rubriche Pagina 256 di 259
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Acque del mare nostro Acque delle nostre sconfitte Acque delle nostre fedi Acque dei nostri miti Da sempre un Ulisse lacero ti attraversa Siamo tutti Ulisse, Itaca è il mare.
Nefaste rigogliose
serene terribili,
Mediterraneo dalle vicine sponde
E dai destini lontani
Acque dei nostri slanci,
Mediterraneo degli opposti incrociati
E dei fratelli divisi
Acque delle nostre eresie
Mediterraneo del Dio di tutti
E delle guerre sante
Acque del potente logos,
mediterraneo delle civiltÃ
e dei mostri della ragione.
Da nord a sud da ovest a est
Da sempre si torna a casa
risalendo la corrente del Mediterraneo.
Ferie d’Agosto, la giusta quiete, E’ questo il tempo per prendere in mano Ma è mai possibile che quasi ogni volta Per riformare la Costituzione Se il capo ultras è all’uscio che bussa E poi il nostro Capo riceve in Certosa Lui lancia il sasso e ritira la mano E poi la sparata di fine estate Insomma, è riuscito a rompermi il fiato Così come il suo, se non vado errato,
Tempo per vivere e per pensare
Buone letture e accesso alla Rete
Le nuove idee mi vengono al mare
Spunti e intuizioni lasciati da parte
Il tempo libero è spazio sovrano
Per nuovi articoli e città d’arte
Dando un’occhiata distratta al giornale
La mia attenzione veniva distolta
Perché non siamo un paese normale?
A quattro Saggi han fatto ricorso
Li han proclamati per televisione
Almeno i giudici han vinto un concorso!
E vuol la squadra in serie B
Semplice, in fascia mettiamo La Russa
Ormai certe cose si affrontan così
Gli ospiti accoglie con faccia spavalda
Ha preparato con cura ogni cosa
Riempiendo di cactus la Costa Smeralda
E i suoi poi continuan con grande protervia
Attenti Piero, Carlo e Romano
Per voi va in onda Telekom Serbia
Sui giudici pazzi. Se Lei mi consente:
ma come le pensa ‘ste cose insensate
che neanche a Benigni verrebbero in mente?
Mi sono distratto con cose meschine
Per calmar l’ulcera mi sono sfogato
Ma il mio mestiere non è scriver rime
E’ l’arduo ufficio del governare.
Quel suo contratto andrebbe onorato
E un po’ di silenzio, vorrei lavorare.
La Conferenza intergovernativa di Roma è alle porte. All’Italia la responsabilità di guidare il processo che porterà all’adozione del nuovo testo di costituzione sulla base del progetto elaborato dalla Convenzione. È bene dunque che la discussione su questi temi sia quanto più ampia e informata possibile. Proponiamo perciò la sintesi di un dibattito tra Marco Buti, Alberto Majocchi, Jean Pisani-Ferry e Guido Tabellini sulla proposta Giscard. (Nella rubrica “Pro e contro” la versione integrale in inglese). Migliora l’efficienza decisionale dell’Unione, ma non la sua capacità di affrontare i grandi problemi europei. Sulla governance economica le critiche più accese.
A un mese esatto dall’apertura della Conferenza intergovernativa di Roma che deve dare una Costituzione all’Unione europea, Romano Prodi chiede modifiche importanti al testo proposto dalla Convenzione. Il governo italiano, maestro delle cerimonie in quanto presidente di turno dell’Unione, tiene duro anche contro Regno Unito e Spagna. Chi ha ragione? Certo, il testo presentato da Giscard ha molti difetti. Forse, nell’attribuzione di competenze tra l’Europa e i Paesi membri, non tiene veramente conto delle preferenze dei cittadini. E forse si sarebbe potuto fare molto di più per la governance economica, per la politica fiscale come per quella monetaria, visto che il Trattato di Maastricht affronta i problemi di ieri e non quelli di domani. Ma è rischioso aprire una vaso di Pandora che potrebbe poi essere difficile da chiudere. Meglio allora approvare il testo così com’è e andare avanti. Magari solo con quei Paesi che ci vogliono stare
L’INPS emette un comunicato stampa in risposta alla denuncia de lavoce.info. La replica della redazione.
Il problema degli anziani non-autosufficienti non c’è solo d’agosto, come si potrebbe credere leggendo i giornali. Ne parliamo ora, lontani dagli scaricabarile fra Governo e amministrazioni locali sulla moria di anziani di questa torrida estate. Lo facciamo ponendo interrogativi cui la politica dovrà dare risposte. Per affrontare il problema ci vogliono fondi e non programmi privi di stanziamenti e con nomi altisonanti. Meglio attribuire indennità di accompagnamento più ricche di quelle attuali solo a chi ne ha più bisogno, risparmiare su altri capitoli di spesa (come le pensioni di anzianità ) e attivare servizi integrativi a livello locale. Sbagliato continuare a pensare che di questi problemi si possa far carico unicamente la famiglia del non-autosufficiente. Perchè sempre più spesso questa famiglia non c’è.
Una rassegna stampa delle reazioni che in Germania hanno accompagnato le proposte di riforma del sistema previdenziale della commissione Rürup. Mentre in Germania si discute di proposte concrete, da noi continua la ridda di voci. E vi è sempre minore trasparenza nei conti previdenziali. Rendiamo nota ai lettori un’inquietante circolare dell’INPS.
La Convenzione non dà all’Europa una costituzione in senso proprio. Ma l’ordinamento prefigurato resta un buon risultato perché chiarisce i principi, come la prevalenza del diritto comunitario, e semplifica i meccanismi decisionali. Resta sostanzialmente immutata la suddivisione di competenze tra Stati membri e Ue, mentre nelle istituzioni europee si rafforza il potere di ordinamento e indirizzo della Commissione. Nell’economia, l’euro-gruppo assume un ruolo più incisivo nel coordinamento economico interno.
Nessuno sembra ricordarselo più, ma siamo ancora nel semestre italiano di presidenza dell’Unione europea. Meglio non rimanere con le mani in mano. Lavoce.info dedicherà all’Europa un’uscita settimanale fino alla conclusione del semestre. Cominciamo con la bozza di Costituzione elaborata dalla Convenzione Europea, che sarà discussa dalla conferenza intergovernativa che si apre a Roma a metà ottobre. Un’analisi del progetto mette in luce non poche ombre. Si migliora l’efficienza decisionale con il sistema della doppia maggioranza, ma a scapito dei Paesi di medie dimensioni e a vantaggio dei grandi, in particolare dell’asse franco-tedesco. Si chiariscono i principi, ma il progetto non produce una vera e propria costituzione. La governance economica migliora, ma si sarebbe potuto fare di più, specie per l’euro-gruppo. E tuttavia è un bel passo avanti. Cerchiamo di non farne due indietro a Roma.
Giulio Tremonti come Herbert Hoover? Speriamo di no. I dazi nei confronti della Cina sono una scelta ad altissimo rischio. Meglio derubricarla dal dibattito politico quanto prima e concentrarsi sulle vere scelte per rilanciare la crescita nel nostro Paese.
Col concorso del Totocalcio di domenica 24 giugno si è consumata una gigantesca presa in giro nei confronti di migliaia di cittadini. E i danni di immagine per il concorso saranno rilevanti, pregiudicando la maggiore fonte di entrate per lo sport italiano. Insomma un clamoroso autogol.
Molti i luoghi comuni sul mercato del lavoro italiano. Cominciano dalla favola del lavoro autonomo che starebbe progressivamente sostituendo il lavoro dipendente. Semmai è vero il contrario. C’è sempre più lavoro formalmente autonomo, che economicamente è alle dipendenze. Presto visiteremo altri luoghi comuni.
I giornali vuoti di mezzo agosto invitano spesso a letture macabre: si sfogliano i necrologi. Perché solo in Italia si usano questi costosissimi annunci, invece di inviare messaggi e lettere affettuose ai parenti? Una risposta e una proposta: tassiamo i necrologi e devolviamo il ricavato in opere di bene.
Italiani in coda sulle strade al rientro dalle vacanze. Dato che quasi il 90 per cento della nostra rete autostradale è a pagamento (contro il 30% mediamente in Europa), perché non usare il pedaggio come strumento per scoraggiare il congestionamento della rete? Le proposte di revisione delle tariffe autostradali oggi in discussione non sembrano contemplare affatto questa possibilità .
Secondo il Financial Times, anche gli stranieri residenti nel Regno Unito saranno chiamati a votare nel referendum sullÂ’entrata nellÂ’euro. Da noi, invece, gli italiani allÂ’estero (anziché gli stranieri residenti in Italia) hanno votato i referendum sullÂ’articolo 18 e sugli elettrodotti. Nell’Europa unita, i cittadini europei dovrebbero avere diritto di voto proprio sulle materie che li riguardano da vicino in quanto residenti in quel Paese.Â