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Quanto spazio c’è in Europa per le donne in Parlamento

Ci sono più donne nel Parlamento europeo rispetto ai parlamenti dei singoli stati. Tuttavia, la partecipazione resta bassa e alcune misure, come le quote di genere, possono essere utili se coerenti col sistema elettorale di riferimento.

Il Punto

Manca un mese alla Brexit. Ancora nessuno (neanche la signora May) sa se l’uscita dalla Ue sarà condivisa o senza accordo oppure se ci sarà un rinvio e – forse – un nuovo referendum. Il caos di oggi ha una causa principale: il timore degli elettori britannici di fronte a un’immigrazione vista come fuori controllo. A preoccupare non sono tanto i flussi di persone da Africa e Asia (ci sono da sempre), quanto quelli dai paesi Ue dell’Est, cresciuti del 148 per cento in 15 anni.
A impedire gli indennizzi di chi ha perso nei crac bancari non è la perfida Europa con il suo “bail-in”. Per la Ue lo stato italiano può benissimo accollarsi le “conseguenze sociali” della condotta illegittima della banca. Ma esige che il denaro pubblico vada alle vittime, non a quelli che, volendo rischiare, hanno perso. Rimane l’esigenza che i risparmiatori incauti imparino a valutare opportunità e rischi dei diversi investimenti. Con l’educazione finanziaria, di cui Consob e Banca d’Italia hanno cominciato a occuparsi.
È molto di moda parlare di economia circolare. In pratica vuol dire creare modelli di business basati su risorse facilmente riciclabili o biodegradabili, usare energia da fonti rinnovabili, progettare prodotti con una vita utile più lunga. Vediamo l’importanza che danno al tema Ocse e Commissione Ue.

Il Punto

Non serve una manovra correttiva in corso d’anno per aggiustare i conti. Basta che il governo scriva un bilancio 2020 che non sia un libro dei sogni di flat tax ad aliquote troppo basse finanziate con aumenti di Iva per decine di miliardi. Di sicuro, nella legge di bilancio 2019, approvata in fretta e furia a fine anno e già in vigore, c’è una grave svista: il livello massimo del saldo netto da finanziare di qui al 2021 è indicato nei prospetti per ciascuno dei tre anni con errori che vanno da 9 a 16 miliardi di euro. Non proprio bruscolini.
Se non fosse occupato h24 a produrre consenso, l’esecutivo potrebbe occuparsi anche del sistema di istruzione. Incapace di ridurre i divari socio-territoriali e di genere che anzi a scuola aumentano. Tanto poi, con il federalismo differenziato, ogni regione avrà il suo sistema e niente più rognosi confronti tra italiani.
In vista delle elezioni Ue accendiamo i riflettori sui problemi importanti dell’Europa. Cominciando con il rischio di povertà, mai stato così alto e diffuso. Tra gli autoctoni – di cui si occupano i politici – e soprattutto tra gli extracomunitari. Per cancellare la miseria non si può discriminare sull’origine delle persone. Sempre guardando al benessere sociale, un rapporto Istat trova che la condizione dei pensionati è migliore rispetto a quella di altre fasce di popolazione. A chi andrà la pensione di cittadinanza?
I parlamentari che discutono se cambiare il referendum d’iniziativa popolare e di ridurre il numero degli eletti dovrebbero tenere ferma l’esigenza di creare un sistema elettorale che rispetti davvero i diritti politici di ogni cittadino e non metta i partiti al primo posto.

Paolo Beria e Alfredo Drufuca, membri della Struttura per le analisi costi-benefici presso il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, commentano l’articolo di Andrea Costantino, Paolo Foietta e Roberto Zucchetti “Punti deboli e oscuri dell’analisi sulla Torino-Lione”. Con la replica degli autori.

Ma la pensione di cittadinanza serve?

Il 27 aprile parte ufficialmente la pensione di cittadinanza. Il suo obiettivo è contrastare la povertà tra i più anziani. Un report Istat rivela però che la condizione dei pensionati è nettamente migliore rispetto a quella di altre fasce della popolazione.

Analisi Tav: a ciascuno il suo punto di vista

Il Punto

Mentre Lega, M5s e i Ponzio Pilato che siedono in Parlamento decidono di congelare la Tav Torino-Lione, l’ex Commissario straordinario per l’opera e due esperti suoi collaboratori riassumono le loro obiezioni all’analisi costi-benefici della commissione Ponti, utilizzata dall’esecutivo per motivare la ridiscussione del progetto. Tra gli aspetti controversi dell’analisi effettuata c’è il tema – solo sfiorato – del migliore “accesso al mercato” che può derivare dall’opera per manager, lavoratori, imprenditori, consumatori che si spostano alla ricerca di nuove opportunità o di prezzi più convenienti.
Intanto, mentre noi ci guardiamo l’ombelico, il governo tedesco lancia una strategia industriale di qui al 2030 per far fronte, in particolare, alla sfida cinese nelle tecnologie del futuro. Proponendola polemicamente anche all’intera Ue il cui Antitrust ha da poco bocciato per rischio di posizione dominante la fusione Alstom-Siemens. Forse la concorrenza di Pechino, da Bruxelles, non si vede. In realtà viviamo in un mondo sempre più interconnesso da flussi di beni, servizi e capitali ma assoggettato dalla politica a sempre nuovi dazi e barriere. È la nuova globalizzazione lenta, si chiama “slowbalisation”.
È normale il perenne divario tra Nord e Sud d’Italia? No. Un confronto europeo mostra che, stando a Pil, disoccupazione e presenza di Neet (giovani che né lavorano né studiano), la nostra disuguaglianza territoriale purtroppo batte tutti. E ora arriva l’annunciato federalismo differenziato.

Il Punto

Il governo e la sua maggioranza fanno e disfano nomine al vertice delle autorità indipendenti (come Bankitalia, Istat e Consob) secondo criteri di fedeltà. Peccato che l’autonomia di queste istituzioni di garanzia sia la base della democrazia e dell’equilibrio dei poteri nello stato.
A 18 anni in Italia si può essere eletti sindaco di grandi metropoli, sposarsi, guidare un’auto, ma non diventare deputati. Nemmeno alle prossime elezioni europee, in cui tutti gli altri paesi (salvo la Grecia) ammettono un’età sotto i 25 anni. E poi ci stupiamo se la nostra politica trascura i giovani.
Sul federalismo differenziato si scontrano opposte visioni sulle sue possibili implicazioni, tra chi spera che il Nord possa trattenere una quota del suo gettito fiscale e chi teme l’abbandono del Sud da parte delle aree più ricche. La Costituzione obbligherà a una via di mezzo: niente deficit aggiuntivo e ancora trasferimenti di risorse ai territori più deboli.
Continuando il confronto sull’analisi costi-benefici, è importante tenere ben distinte le stime finanziarie-monetarie dalle valutazioni economico-sociali. Definire e quantificare con grande cura queste ultime è fondamentale. Perché spesso determinano le scelte di consumatori e produttori più delle prime.
Su pressione dei grandi gruppi industriali, il Giappone apre le porte a lavoratori stranieri. Una rivoluzione culturale per uno dei paesi più chiusi del mondo. Attuata con moderazione, però: 350 mila operai e 150 mila professionisti. E rigidi paletti che non oserebbe piantare nemmeno il più xenofobo dei nostri politici.

Francesco Ramella e il gruppo di lavoro sull’analisi costi-benefici presso il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture commentano l’articolo di Marco Percoco e  Massimo Tavoni “Se l’analisi della Tav parte da ipotesi arbitrarie”. Che replicano.

Alla fine del suo mandato istituzionale alla presidenza dell’Inps, Tito Boeri fa ritorno dopo quattro anni nella redazione de lavoce.info, il sito che ha contribuito a fondare nel 2002. Grazie per quello che hai fatto e bentornato, Tito!

Nel momento della scomparsa di Stefano Patriarca, collaboratore di questo sito, la redazione de lavoce.info ne ricorda l’impegno e l’amicizia ed è vicina alla famiglia. Lo ricordiamo riproponendo un suo articolo.

Due precisazioni su accise e inquinamento

Il Punto

Bisogna pensarci bene prima di approvare l’irreversibile progetto di autonomia allargata per Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Con il decentramento esteso nelle prime due regioni a 23 materie (a cominciare da scuola e formazione) il rischio concreto è che i lombardo-veneti vengano prima degli italiani. Per sempre.
Mentre Alitalia continua a perdere soldi e quote di mercato, si affacciano due possibili candidati per il 40 per cento del capitale: Delta e Easyjet. Chissà se con loro si arriverà a un accordo dopo tante trattative fallite. L’unica certezza è che la maggioranza sarà in mani pubbliche e a pagare saranno i contribuenti italiani. Ancora una volta.
L’analisi costi-benefici di cinque dei sei componenti della commissione Ponti stronca la Tav Torino-Lione. Ma sul lavoro fatto dagli esperti del ministro Toninelli ci sono tanti dubbi. Dalla considerazione tra i costi di voci relative a tutta l’Europa come anche del calo delle accise sui carburanti e dei pedaggi autostradali per il minor trasporto su gomma. Scelte tutt’altro che neutre come invece dovrebbe essere una “analisi”, volta a misurare la convenienza economico-sociale dei progetti. Per poi lasciare alla politica l’ultima parola.
Ha mancato l’obiettivo la legge del 2010 che obbliga i piccoli comuni ad associarsi. Anche perché troppo rigida nel definire gli enti e le funzioni da aggregare. Vale la pena però far ripartire il processo con criteri più flessibili.

Enrico Di Pasquale, Andrea Stuppini, Chiara Tronchin rispondono ai commenti al loro articolo “Immigrazione: il vero rischio è l’ideologia”.

Nel momento della scomparsa di Stefano Patriarca, collaboratore di questo sito, la redazione de lavoce.info ne ricorda l’impegno e l’amicizia ed è vicina alla famiglia.

La Tav della discordia

Documenti utili e commenti sulla Torino-Lione

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