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Di Maio confuso sui soldi alle banche

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni del vice-presidente del Consiglio Luigi Di Maio sul decreto “salva Carige”.

Il Punto

Facendo da cassa di risonanza distorta a un pezzo del Wall Street Journal, una parte dei media italiani enfatizza la rilevanza dell’effetto Salvini sul calo degli sbarchi di migranti dal Mediterraneo. I dati dicono però che tale riduzione è da attribuire molto più al suo predecessore Minniti che all’attuale ministro dell’Interno.
Per gli istituti di credito il 2019 è iniziato con il botto del commissariamento di Carige da parte della Bce. Una procedura mai attuata che sfocerà nella cessione a un’altra banca italiana. Prima una ricapitalizzazione con soldi pubblici: alla faccia dell’impegno del governo di non mettere più neanche un euro nelle banche.
La flat tax per le famiglie promessa in campagna elettorale è rinviata a un futuro imprecisato. Meglio così perché l’esperienza di altri paesi mostra che una tassazione bassa con una o due aliquote è sostenibile solo in paesi con poca spesa sociale come quelli dell’Europa orientale.
Il nuovo anno doveva essere quello del ritorno dell’indicizzazione delle pensioni. Invece, con un virtuosismo contabile, dalla finanziaria arriva un taglio – nascosto – nella dinamica di oltre 5 milioni di pensioni (molte più delle 24 mila “d’oro”) per più di 3,6 miliardi in tre anni. Nella legge di bilancio niente di nuovo neanche per le politiche per la famiglia. Il governo sembra rassegnato a un rapido declino demografico dell’Italia che vanta – si fa per dire – il più basso tasso di fecondità in Europa. Eppure ci sarebbero esempi in controtendenza da cui imparare. Come la provincia di Bolzano.
Anche senza consultare l’oroscopo si può prevedere che il 2019 non sarà un anno di svolta positiva in tema di lavoro. Nel migliore dei casi la disoccupazione continuerà a scendere solo marginalmente. In calendario cambi della guardia in istituzioni e associazioni, a partire dai vertici Inps e Cgil. Intanto il mondo del lavoro globale va avanti. Proprio in questi giorni si è svolto ad Atlanta il “mercato dei PhD” dove i dottorandi in economia hanno incontrato università, banche centrali e altre istituzioni che potrebbero assumerli. Attraverso una selezione rigorosa.

Tra Natale e l’Epifania lavoce.info ha aggiornato quotidianamente il sito con nuovi articoli. Parlando di e-commerce, disinformazione, terzo settore, lotta alla povertà, lavoro via piattaforma.
Buon 2019 a lettori e autori!

Il Punto

Il reddito di cittadinanza – incluso nella manovra senza dettagli – dovrebbe accompagnare i disoccupati a trovare un lavoro e così “abolire la povertà”. Non sarà così, anche nella migliore delle ipotesi. Perché quasi metà dei membri di famiglie povere ha un’occupazione che però non basta per farli uscire dall’indigenza.
Previsioni di crescita per il 2019 peggiori (all’1 per cento) e perciò meno entrate fiscali hanno convinto il governo ad accettare la riduzione del deficit chiesta dall’Europa. Cioè, al di là della retorica dei “numerini” che non cambiano nulla, ci sono 10 miliardi di meno, per metà tolti a reddito di cittadinanza e “quota cento”. In cambio, niente sanzioni da Bruxelles. Solo una tregua natalizia. Di cruciale importanza per rassicurare la Ue è il ritorno delle clausole di salvaguardia, aumenti automatici di Iva per far quadrare i conti nel 2020 e 2021. Dall’opposizione sembravano lo sterco del diavolo, ora non più.
Panico a capodanno tra partite Iva, piccole imprese, professionisti e commercianti per l’entrata in vigore della fattura elettronica. Il costo e lo stress per queste categorie di cittadini non sono trascurabili. Tutto sta a vedere se il gioco vale la candela: il fisco saprà utilizzare il nuovo strumento per una tassazione più equa?
Nuova sfida per le banche sono le inadempienze probabili di crediti alle imprese che possono essere temporanee o permanenti (e quindi diventare Npl). Nei fatti – mostra la Banca d’Italia – due terzi di queste situazioni rimane nel limbo di un’infinita ristrutturazione.
Per aumentare il numero degli immobili commerciali in locazione, nella manovra si estende ai negozi la cedolare secca. Lo scopo potrebbe essere meglio centrato, però, con uno sconto sull’Imu.
Paghiamo l’assicurazione Rc auto più cara in Europa. E nemmeno il “governo del cambiamento” è riuscito a toglierci questo sgradito primato. Con due provvedimenti contraddittori. Insomma, nulla di nuovo rispetto al passato.

Come di consueto, durante il periodo festivo lavoce.info interrompe l’invio della newsletter. Continueremo ad aggiornare il sito con nuovi articoli. Ai lettori e ai collaboratori la redazione augura buone feste e un felice 2019!

Dove pesca il governo per ridurre il deficit

Il Punto

La conferenza Onu sul clima Cop 24 si è chiusa scontentando sia chi sperava in un accordo coraggioso sia chi ha cercato di sabotare l’intero impianto, in prima fila gli Usa. Unico buon risultato: regole condivise su come i paesi devono misurare le emissioni e i relativi obiettivi in base agli impegni assunti nel 2015 a Parigi.
Mentre vuole far cassa con più privatizzazioni, il governo chiama ancora i contribuenti, oltre che fornitori e banche, a pagare l’ennesimo salvataggio di Alitalia. Un prestito ponte di 900 milioni parzialmente convertito in azioni con l’intervento di Fs e la partecipazione di EasyJet e Delta. In un mosaico difficile da comporre. Facile invece concludere che la battaglia dell’esecutivo contro le pensioni d’oro produrrà poco. Il previsto prelievo progressivo per cinque anni sulle cifre sopra i 90 mila euro incassate da 40 mila persone darà un gettito di 74 milioni – il netto tra 130 milioni di incassi lordi e il calo Irpef di 56 milioni. Intanto, in attesa della fine della povertà, l’Istat registra grandi differenze – e ben radicate – nelle retribuzioni. Un nuovo rapporto mostra l’origine delle disuguaglianze: studi, posizione lavorativa, genere, area geografica, dimensione d’impresa.
Dalla vicenda della nave Diciotti alla delegittimazione delle Ong impegnate nel Mediterraneo, dagli ambigui rapporti con la Libia al “decreto sicurezza”, l’azione del nostro governo ha attratto l’attenzione di Amnesty international, che condanna la politica italiana nei confronti degli stranieri in modo dettagliato.
Serve a finanziare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti (un quarto della spesa corrente comunale) e dà un gettito di circa 10 miliardi ma, per come è congegnata, la Tari è di fatto una patrimoniale. Il sistema non incentiva l’efficienza del servizio e fa pagare di più chi consuma di meno e produce meno rifiuti.

In busta paga non conta solo il talento

Sulle retribuzioni del settore privato ancora oggi pesano fattori diversi dalle competenze. Come genere, regione di appartenenza e datore di lavoro. Un rapporto dell’Istat ci dà un’immagine chiara del fenomeno.

Il Punto

Cittadini con redditi medio-bassi, i gilet gialli in Francia chiedono un prezzo più basso del carburante e meno tasse. Il presidente Macron – nella difficoltà di salvaguardare insieme l’equità e l’ambiente – fa qualche concessione. Ma a che prezzo? Intanto, l’allentamento del rigore di bilancio della Francia potrebbe giovare al nostro governo impegnato in un negoziato con la Ue sull’orlo della procedura d’infrazione. Un accordo eviterebbe altri guai sui mercati finanziari. Ma il braccio di ferro è soltanto rimandato a primavera.
Mentre l’euro sta per compiere 20 anni (anche se la circolazione della moneta seguì di tre anni), il presidente della Bce Mario Draghi ricorda che, purtroppo, non tutti i cittadini ne hanno beneficiato. Con ciò identificando, senza dirlo, una delle cause dell’esplosione di populismo ed euroscetticismo. Eppure la moneta unica è stata un argine contro la crisi e la politica della Bce – pur azzerando gli acquisti netti di titoli sui mercati – sarà orientata ad assecondare la crescita nel 2019.
In vista dell’eco-tassa a cui pensa il governo, facciamo un confronto dei carichi fiscali sulle auto nei principali paesi europei. Su acquisto e possesso del veicolo pesano di più in Italia e Regno Unito che in Francia e Germania. E questi due paesi premiano le elettriche e le ibride.
I compiti a casa fanno bene agli studi? Un po’ sì ma senza eccessi. La questione però non si risolve con una circolare del Miur come vorrebbe il ministro Bussetti. Ciò che fa davvero male all’apprendimento sono le pause troppo lunghe nel calendario scolastico. Ci sarebbero da adottare soluzioni già sperimentate.
I roghi ai magazzini stipati di rifiuti sono solo una faccia della medaglia: oltre ai comportamenti criminali abbiamo anche regioni più che virtuose nel trattamento della spazzatura. Che mediamente, però, per quasi un quarto finisce in discarica, mentre la Ue chiede di scendere sotto il 10 per cento entro il 2035. Bisogna darsi una mossa.
A tre anni dall’arrivo di Netflix e dei suoi concorrenti, sta cambiando il modo di “consumare” tv in Italia. I numeri dicono che nel 2020 la tv broadband sarà la modalità principale di accesso ai contenuti televisivi per 8,5 milioni di abitazioni. Perché sfrutta meglio le opportunità offerte dall’evoluzione tecnologica.

Cosa vogliono i gilet gialli e come risponde Macron

Le proteste dei gilet gialli hanno indotto il presidente francese Macron a fare alcune concessioni, come l’aumento del salario minimo e la promessa di più tasse per le grandi imprese. Leggendo però la lista delle rivendicazioni, sembra solo una goccia nell’oceano.

Il Punto

Dopo due anni di paralisi, il Parlamento di Londra ha riguadagnato peso nel capitolo finale della Brexit. Al punto che Theresa May ha rimandato il voto sull’accordo con la Ue per non uscirne a pezzi. Caos e incertezza dominano la politica nel Regno (dis)Unito in attesa delle mosse dei vari attori della commedia.
Con un emendamento a sorpresa, il governo entra a gamba tesa nel mercato dell’auto, tassando l’acquisto di auto inquinanti in favore di quelle con bassa emissione di CO2. Ma per come è congegnato il provvedimento ci guadagna chi compra modelli costosi e superpotenti mentre perdono gli acquirenti delle utilitarie. Intanto in Polonia prosegue la conferenza sul clima Cop 24, partita con l’allarme del segretario generale dell’Onu Guterres: il mondo è fuori rotta e se si continuerà a emettere gas serra ai ritmi attuali, nel 2040 saremo alla soglia di sicurezza di +1,5 gradi. Presentiamo i numeri che documentano il problema.
Dopo gli stress test dell’authority europea (Eba), il Muv – Meccanismo unico di vigilanza – ha diffuso una mappa dei rischi che incombono sulle banche europee per il 2019. Per gli istituti di credito italiani, punti dolenti vecchi e nuovi: prestiti in sofferenza (Npl), sistemi informatici da adeguare, rischio sovrano e di liquidità. Questi ultimi legati all’andamento dello spread, il cui livello elevato pesa anche sulla redditività delle imprese industriali e di servizi, soprattutto delle piccole. Che, alla lunga, pagano tassi bancari più alti. Anche se oggi la loro migliore struttura finanziaria rispetto a dieci anni fa ne smorza l’impatto. Sullo sfondo, però, si rafforza in Italia il rischio di recessione, segnalato dall’indice Pmi che, riflettendo il complesso dell’economia, segnala un preoccupante ristagno a un livello sotto la media dell’Eurozona e sotto anche ad altri paesi in rallentamento come la Germania.
Un po’ vuole essere strumento anti-povertà e un po’ vuole riattivare l’occupazione. Di sicuro sarà diverso dal reddito di inclusione oggi già in funzione. È il reddito di cittadinanza, un pasticcio logico-istituzionale. Con benefici da maneggiare con cura perché difficili da ritirare per la resistenza degli eventuali destinatari.
Qualcuno ricorda le “rimesse degli emigrati” italiani come voce importante – un tempo – dei nostri flussi finanziari in entrata. Oggi il percorso è inverso: chi lavora qui manda soldi al paese d’origine. Un emendamento della Lega al decreto fiscale tassa all’1,5 per cento i “money transfer”. Aggiungendosi ad altre più o meno piccole vessazioni economiche. Se questo provvedimento è già stato approvato da uno dei rami del Parlamento, minor fortuna ha avuto l’iniziativa pentastellata di tassare le bevande gassate. Bocciata dal partner di governo. Del resto per combattere l’obesità più che un’imposta serve educare i cittadini a non adottare dannose scelte alimentari.

Qui tira aria di recessione

Il primo segnale di una recessione alle porte arriva dalle imprese italiane. Le quali, secondo l’indice Pmi composite, da due mesi hanno rallentato l’acquisto di beni e servizi. Sintomo che la fiducia degli operatori è in calo.

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