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La prudenza delle banche centrali

Perché le banche centrali sono così riluttanti a tagliare i tassi d’interesse? Semplicemente perché l’economia tradizionale è incapace di prevedere il futuro in un mondo caratterizzato dal susseguirsi di crisi: dalla pandemia al protezionismo, alle guerre.

Cukierman, il pioniere dell’indipendenza delle banche centrali

Il 7 ottobre è mancato Alex Cukierman, una figura di primo piano nell’economia monetaria. Il suo lavoro ha lasciato un segno indelebile sia nella letteratura accademica, sia sulla definizione e attuazione delle politiche di molte banche centrali.

Contro l’inflazione non c’è solo la politica monetaria

Le principali banche centrali continuano ad aumentare i tassi. Per tenere sotto controllo l’inflazione, politiche fiscali redistributive, industriali e della concorrenza coordinate fra loro potrebbero ora dimostrarsi più efficaci della politica monetaria.

Perché la crisi bancaria innervosisce mercati e banche centrali

La bufera che ha investito il sistema bancario americano ed europeo non sembra placarsi. Le ragioni vanno ricercate nella difficoltà di gestire la politica monetaria in un contesto di alta inflazione e in una situazione rapidamente cambiata per le banche.

Cartolarizzazioni? Non più velenose di un buon farmaco

Quindici anni dopo la crisi finanziaria, si torna a parlare di cartolarizzazioni. Riattivare quel mercato potrebbe essere utile a molti scopi in tempi di tassi crescenti. È però necessario ripensare il rigido contesto normativo che lo regola in Europa.

Le tre inflazioni

In questo periodo di aumenti dei prezzi a livelli che non si vedevano da decenni, si è riacceso il dibattito su cosa stia originando l’inflazione. Generalmente, la teoria economica dà tre spiegazioni diverse a seconda della situazione.

La strategia della Banca centrale ucraina durante la guerra*

La guerra si sta rivelando una catastrofe umanitaria, ma quali sono le conseguenze sull’economia ucraina? Nonostante il conflitto, la Banca centrale ucraina continua a essere operativa e segue una strategia per mantenere la stabilità finanziaria del paese.

Il Punto

Bassa crescita e inflazione alta: lo spettro della stagflazione si riaffaccia in Europa. Per evitare il “peggiore dei mondi possibili” le banche centrali – la Bce in particolare – devono agire sulle aspettative, annunciando in anticipo le proprie azioni future. D’ora in avanti i paesi “ostili” pagheranno le forniture di gas russo in rubli: la decisione di Putin garantisce a Mosca un afflusso di valuta estera che limita l’efficacia delle sanzioni. Con i rincari del gas che trascinano quelli di tutto il settore, il governo italiano interviene per arginare gli aumenti dei prezzi dell’energia. Alle aziende energetiche si dovrebbe chiedere di utilizzare i profitti in eccesso per investimenti, in modo da adeguare l’offerta alla domanda. Per ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas e petrolio e rispettare gli impegni sulla transizione ecologica, sarebbe utile aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. Ma le installazioni di impianti eolici e fotovoltaici sono ostacolate da iter burocratici eccessivamente complessi. Milioni di persone lasciano l’Ucraina per sfuggire alla guerra. In Italia già vive una consistente comunità ucraina: ecco alcuni dati per capire come è composta e dove vive.

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Lavoce lancia una nuova iniziativa: lavoce in 30 minuti, una serie di dirette con redattori e collaboratori per discutere dei principali temi di attualità economica. Il primo appuntamento è il 29 marzo, alle ore 18, con Gianmarco Ottaviano. Per partecipare basta compilare questo modulo.

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Il Punto

La guerra in Ucraina cambia gli scenari. Tra Cina e Russia si profila un’alleanza di fatto, con gli acquisti di grano e gas che sostengono l’economia russa colpita dalle misure sanzionatorie decise da Ue e Stati Uniti. Ma le sanzioni economiche e finanziarie saranno davvero efficaci? Quelle imposte nel 2014 dopo l’invasione della Crimea non hanno funzionato perché potevano essere aggirate. Oggi sono mirate a obiettivi specifici, ma devono dare risultati velocemente. Per quanto riguarda l’Italia, la crisi ci impone di trovare un’alternativa per i 33 miliardi di metri cubi di gas che importiamo dalla Russia, prima ancora di preoccuparci dei rincari. In un contesto geopolitico e finanziario sempre più incerto, l’azione delle banche centrali diventa più difficile da prevedere. Nel 2022 si celebrano i vent’anni di vita dell’euro. La moneta unica ha già dovuto affrontare tre gravi crisi e, nonostante il ruolo acquisito nelle transazioni internazionali, resta fragile per la mancanza di una politica fiscale comune. La guerra non fa dimenticare un’altra crisi, quella pandemica. Mantenere aperte le attività essenziali ha avuto un costo, che avrebbe potuto essere mitigato da più alti investimenti in sanità e una scelta più selettiva dei settori esentati dal lockdown.

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Il Punto

Si moltiplicano le proposte per sottrarre dal bilancio della Bce i titoli di debito pubblico acquistati durante la crisi da pandemia. Ma non è un passo obbligato per contrastare il riemergere dell’inflazione, come dimostra la Fed. Si può avere un lavoro ed essere comunque poveri: la relazione del Gruppo di lavoro sugli interventi e le misure di contrasto alla povertà lavorativa aiuta a definire i contorni del fenomeno in Italia e lancia cinque proposte per limitarlo. L’Italia guida la classifica europea del riciclo. All’aumento del Pil continua però a corrispondere un aumento dei rifiuti, perché manca una rete integrata di impianti di smaltimento e recupero. A fine 2020 il governo Conte II ha adottato due misure che coinvolgevano i consumatori nella lotta all’evasione: cashback e lotteria degli scontrini. Il bilancio, soprattutto per la prima, è decisamente magro. Diritti e rispetto della dignità umana sono principi fondanti per l’Unione europea, che per questo deve indicare chiari confini giuridici all’azione di Frontex, come emerge anche dalla lettura del rapporto 2021 dell’Agenzia.A causa del Covid e delle restrizioni che ne conseguono i giovani fanno meno vita sociale. Non è un problema da sottovalutare, soprattutto pensando alla sostenibilità del welfare del futuro.

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