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Il Punto

Con tanti rilievi critici e tre righe di incoraggiamento Bruxelles non boccia la legge di bilancio italiana. Ma nota l’ennesima mancata riduzione del debito e ci ritiene ottimisti su crescita futura e risultati nella lotta all’evasione. Più che altro, dalla manovra non si capisce come il governo voglia rilanciare la crescita in modo credibile. Una certa vaghezza nell’affrontare questioni fondamentali emerge anche nel caso della riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) o “fondo salva-stati”. Sui tavoli Ue fin da giugno nella distrazione generale ora c’è da approvarla mentre la Lega – prima silente – grida alla cessione di sovranità. Rimane il fatto che uno strumento che faccia da prestatore di ultima istanza nelle crisi bancarie è un altro tassello dell’Unione bancaria. Alcune regole del Mes cascano a fagiolo per l’Italia, altre ci obbligano a maggiore rigore. In ogni caso, meglio averlo.
Venezia è vulnerabile ma sbaglia chi riduce il problema al Mose. Da anni la politica locale assiste allo svuotamento del centro storico e all’invasione del turismo di massa (navi in città comprese). Tra pochi giorni un referendum può decretare la divisione in due comuni di Mestre e Venezia. Sarebbe un buon primo passo.
In Europa il 3,7 per cento delle madri dichiara di non aver mai lavorato per curare i figli, in tutta Italia 11 su cento, nel Mezzogiorno 20. Per sostenere maternità e lavoro femminile ben vengano asili nido gratuiti ma bisogna anche allungare il congedo di paternità.
La “sugar tax” nella manovra colpisce le bevande dolcificate per scoraggiarne il consumo. In teoria per combattere patologie come obesità e diabete. Ma a questi fini 234 milioni (il gettito atteso dell’imposta) non bastano proprio. Soprattutto, piuttosto che con le tasse meglio rieducare con l’istruzione alimentare.

Il podcast de lavoce.info
Il nuovo podcast lavoce in capitolo. Parliamo di “Governare i cambiamenti climatici”, con Valentina Bosetti.

Sull’Unione bancaria serve una proposta italiana

Il ministro delle Finanze tedesco ha lanciato un’articolata proposta di Unione bancaria. È un’importante occasione per riaprire la discussione. Ma il governo italiano deve arrivare alle trattative con una proposta ben preparata e argomentata.

Banche fallite, partono gli indennizzi per i risparmiatori

Dal 22 agosto, i risparmiatori che hanno subito un danno dalla sottoscrizione di titoli delle banche liquidate possono chiederne il rimborso. Resta però qualche perplessità, soprattutto per quanto riguarda i requisiti indicati per ottenere l’indennizzo.

Banche Ue: cosa fa l’Eba e quello che potrebbe fare*

L’Eba è una autorità europea poco conosciuta, ma che svolge un importante lavoro di armonizzazione delle regole europee in campo bancario. Sarebbe ancora meglio se lavorasse anche alla loro semplificazione. E pure la sua governance andrebbe rivista.

Crac bancari: azionisti a caccia di rimborsi

Il governo ha annunciato di aver raggiunto un accordo con le associazioni dei risparmiatori danneggiati dai fallimenti bancari. Non si sa se passerà il vaglio comunitario, né si conosce in dettaglio il suo contenuto. Ma che messaggio dà al mercato?

Sulle banche pesano i problemi dell’Italia

Recessione e rischio-paese pesano sulle banche italiane, che pagano sempre di più per raccogliere denaro. Non a caso, sono le più dipendenti dai finanziamenti della Bce. La valutazione negativa della borsa non è speculazione, ma riflette problemi veri.

Il Punto

Non ci voleva un’altra commissione parlamentare (di regolamento dei conti verso Banca d’Italia e istituti di credito) per scoprire che le banche – piene di titoli pubblici e di prestiti deteriorati – pagano i rischi politici ed economici che pendono sul nostro paese. Con costi più alti nella raccolta di denaro e minor valutazione di borsa. Le cose andranno anche peggio se la stagnazione produrrà effetti negativi sul mercato del lavoro. A febbraio sono diminuiti i dipendenti e aumentati i disoccupati. E anche il recupero occupazionale dei livelli pre-crisi nasconde tanti lavoratori part-time, spesso involontari.
Si alzano nubi di instabilità anche dalla politica. Il nuovo Parlamento europeo avrà una forte componente populista ed euroscettica di vari paesi. Non omogenea ma, per la natura di questi movimenti, di “ideologia sottile” che permette alleanze del tutto impreviste. Come si vede anche in Italia. Un parlamento inconcludente è certamente quello britannico. In un estenuante gioco dell’oca rimanda Theresa May alla posizione di partenza con tre possibili sbocchi: Brexit senza accordo, uscita dalla Ue con un trattato di compromesso, rinvio lungo con elezione dei deputati europei. Di tutto, di più.
Con la nuova fatturazione elettronica recuperati 690 milioni di evasione Iva. Bene, per ora. Con il tempo le frodi per sfuggire al nuovo sistema diventeranno più sofisticate. In previsione, si potrebbe consentire all’Agenzia delle entrate l’uso di tutto il patrimonio informativo disponibile. Rinunciando a una fetta di privacy.
Sono tante le modifiche al Codice dei contratti pubblici nel decreto “sblocca-cantieri”. Per lo più semplificazioni per velocizzare la spesa. Con possibili effetti negativi su concorrenza, trasparenza e sui rischi di corruzione. Competizione minacciata anche nel mercato della fornitura di energia elettrica e gas per usi domestici dove il “cap”, il tetto alle tariffe che dovrebbe proteggere i consumatori, rischia di diventare il prezzo a cui tutti gli operatori si adeguano. Il caso del Regno Unito contiene utili indicazioni.

Il Punto

Alla vigilia della festa dell’Europa del 21 marzo la Corte di giustizia europea ha stabilito che l’intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) per il salvataggio della Cassa di Teramo (Tercas) non era aiuto di stato e quindi non avrebbe dovuto far scattare il bail-in. Troppo tardi per i risparmiatori italiani.
Mentre Xi Jinping arriva a Roma per firmare un accordo quadro con l’Italia, Pechino approva la nuova legge sugli investimenti esteri in Cina. Fatta per dare alle multinazionali più certezza del diritto e parità giuridica con le imprese locali, lascia un alto potere discrezionale alle autorità politiche e amministrative.
Un eventuale salario minimo – tema molto discusso in questi giorni – dovrebbe riflettere le differenze nel costo della vita nelle varie zone del paese. Ma differenziare per provincia sarebbe troppo complesso. Meglio allora fissarne i livelli regione per regione. In una forbice che abbiamo calcolato tra 6 e 7,50 euro l’ora.
Parlando di moltiplicatori fiscali (quanto Pil si crea con un aumento del deficit), uno studio suggerisce che l’effetto dipende anche da quale voce di spesa aumenti. Ad esempio, incrementare la spesa sanitaria spingerebbe le famiglie a ridurre il risparmio precauzionale e potrebbe essere particolarmente espansivo.
Nel trattamento dei rifiuti urbani si annuncia una svolta con incentivi per gli impianti di smaltimento o di riciclaggio a minor impatto ambientale. Ogni regione dovrà pianificarli puntando a diventare autosufficiente come le poche che già lo sono. Emilia Romagna e Lombardia sono i due diversi modelli di riferimento.

Paletti per i rimborsi alle vittime dei dissesti bancari

La legge di bilancio 2019 ha istituito il Fondo indennizzo risparmiatori per le vittime dei recenti dissesti bancari. A molti risparmiatori e ad alcuni politici non basta. Ma le erogazioni quasi automatiche rischiano di essere ingiuste e inapplicabili.

Brexit and the City

La Brexit senza accordo avrebbe effetti pesanti per la City, ma anche per le banche e le assicurazioni del continente. Verrebbe a mancare quel “passaporto finanziario” che al momento facilita lo scambio di servizi tra le due sponde della Manica.

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