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Il Punto

Per far fronte alla crisi serve un insieme organico di interventi a favore delle famiglie con figli: il Family act va nella giusta direzione. Non senza qualche ambiguità. Troppi invece i criteri di accesso ed esclusione del Reddito di emergenza: nato per superare le misure categoriali di questi anni, rischia di ricalcarne tutti i difetti. Timido ottimismo dagli ultimi dati sulla condizione occupazionale dei laureati. Il rischio però è che la recessione che incombe cancelli tutti i progressi.
Non solo carbon tax: in materia di ambiente il piano Colao contiene proposte stimolanti, da finanziare con risorse europee. Sempre che il governo sia davvero interessato a farlo. Assente dal piano invece il tema dell’efficienza idrica. Eppure con alcuni incentivi mirati si potrebbero ridurre sprechi e inquinamento.
La morte di George Floyd ha riportato alla luce i problemi strutturali nel rapporto tra comunità afroamericana e forze dell’ordine negli Usa. Riforme radicali dei sindacati di polizia sono necessarie ma non bastano: ancora oggi, a più di mezzo secolo dall’abolizione, la società americana risente degli effetti della segregazione razziale.
La pandemia rischia di rappresentare il colpo di grazia al multilateralismo nel commercio internazionale. Sta all’Unione Europea trovare un’alternativa ai protezionismi.

È online anche la seconda puntata del podcast del Festivaleconomia, realizzato da lavoce.info in collaborazione con l’Università di Trento. Parola chiave della settimana: Recovery Fund, con Tommaso Monacelli.

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Commercio mondiale: l’Europa propone un nuovo modello

Pandemia e lockdown potrebbero portare alla rottura delle catene internazionali di fornitura alla produzione. Un nuovo colpo al multilateralismo, dopo quello provocato dal ritorno dei protezionismi. Ma l’Unione Europea ha una risposta pronta.

Italia-Cina: quel Memorandum è un pasticcio

Perché tante polemiche sul Memorandum of Understanding tra Italia e Cina? La firma di un paese fondatore della Nato e dell’Unione europea è un successo per la politica estera cinese. Per il nostro paese sono chiari i costi politici, meno i benefici.

Se le buone ragioni di Trump scardinano il Wto

L’accesso limitato al mercato interno garantito dalla Cina era probabilmente giustificato nel 2001 quando Pechino ha aderito al Wto. Ora, però, la situazione è completamente cambiata. E per l’amministrazione Trump le alternative ai dazi erano ben poche.

Effetto Brexit sulle catene del valore*

Se il Regno Unito lascerà la Ue senza un accordo, i commerci tra le due aree avverranno in base alle regole del Wto. E i dazi ricadranno anche sui beni intermedi importati per essere poi riesportati. Cambieranno le scelte di localizzazione produttiva?

Dazi sulle auto tedesche, una prova di forza a caro prezzo

Donald Trump minaccia di alzare notevolmente i dazi sulle importazioni negli Usa di auto tedesche. Lo fa forse per imporre alla UE la firma al Ttip. Ma se le tariffe entrassero davvero in vigore le conseguenze sarebbero enormi per tutti, Italia compresa.

Uno spettro si aggira per il mondo: la de-globalizzazione

Ristagna il peso dell’export e scendono i flussi globali di capitali. Eppure, con l’economia digitale i paesi sono sempre più interconnessi tra loro. Insieme a nuovi dazi, sale alla ribalta la “Slowbalisation”: andiamo davvero verso un mondo più chiuso?

Italia-Francia, la partita comune

Lo scontro politico e diplomatico tra Italia e Francia può mettere a rischio i solidi rapporti economici tra i due paesi. Di mezzo ci sono miliardi di import-export e di investimenti finanziari e nell’economia reale. Insomma, il gioco non vale la candela.

Il Punto

Giusto dieci anni fa falliva Lehman Brothers. Da allora salvataggi, ricapitalizzazioni e nuove regole che hanno fatto salire il costo dell’attività bancaria. Ma la finanza – specie quella non regolata – è rimasta rischiosa. Sui nostri istituti pesano troppi titoli pubblici e crediti deteriorati in portafoglio, oltre all’errata applicazione retroattiva del bail-in.
Nei primi cento giorni di governo, tante chiacchiere ma zero provvedimenti per aiutare un’economia in rallentamento. Occorre invertire la tendenza con una strategia chiara per ridare fiducia agli investitori e rassicurare gli italiani. Nel frattempo la maggioranza licenzia il presidente Consob Mario Nava e l’esecutivo si esercita con armi di distrazione di massa come la proposta di chiusura domenicale del commercio. Che favorirebbe una platea di dipendenti e piccoli esercenti (oltre al commercio on-line) a discapito di milioni di consumatori e delle aziende della distribuzione moderna.
Da Francoforte niente sconti. Il presidente della Bce Mario Draghi, ricordando i danni delle parole estive della politica italiana, ha per ora confermato le previsioni di crescita dell’Eurozona e l’intenzione della Bce di concludere il programma di acquisto di titoli alla fine del 2018.
Il Parlamento di Strasburgo ha approvato la direttiva europea sul copyright, un punto a favore per i produttori di contenuti on-line rispetto alle grandi piattaforme che distribuiscono (motori di ricerca e social network). Un riequilibrio forse necessario. Ma ora la normativa Ue dovrà essere validata dai parlamenti nazionali.
Sul sistema pensionistico continuano a pesare dubbi di sostenibilità sul lungo periodo. Ma il governo insiste a concentrarsi su obiettivi elettoralistici di breve termine: quota cento per andare in pensione, pensione di cittadinanza, taglio delle pensioni d’oro.

Una lettera di Carlo Favero su vaccini e referendum, cioè sulla difficoltà di sviluppare un dibattito pubblico informato.

Export, piccolo miracolo italiano a rischio Trump

Il 2017 è stato il quarto anno di crescita consecutivo del nostro paese: +1,5 per cento rispetto al 2016. È una ripresa fortemente trainata dalle esportazioni. Per questo rischia ora di frenare di fronte a tendenze protezionistiche e guerre commerciali.

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