Un documento della Commissione europea apre la prima fase di consultazione su “un equo salario minimo”. Non significa l’introduzione di una stessa misura in tutti i paesi Ue. Permetterà però di discutere di riduzione di povertà e disuguaglianze salariali.
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Con una comunicazione all’Europarlamento e al Consiglio europeo Von der Leyen ha lanciato un ambizioso piano che dovrebbe portare l’Unione a diventare il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050.
Con la legge di bilancio 2020 la pressione fiscale rimarrà invariata grazie alla cancellazione degli aumenti previsti su Iva e accise. Ma le modifiche su deduzioni e detrazioni e le nuove tasse sui “mali” (plastica, bevande zuccherate e simili) cambieranno la composizione del prelievo. Con l’assegno unico per i figli a carico, in discussione in Parlamento, l’importo dell’aiuto si riduce all’aumentare del reddito Irpef di uno solo dei genitori. Così chi evade la fa franca due volte (meno tasse e più assistenza) e si sprecano 815 milioni che vanno a chi non avrebbe diritto.
L’economia globale continua a basarsi su aree di eccellenza locali mentre i social media non valgono l’efficacia dell’incontro personale con colleghi e partner d’affari. Lezione da trarre: la miglior politica industriale è quella che offre istruzione e servizi pubblici di alta qualità per moltiplicare i poli di sviluppo.
Le sfide che attendono la nuova Commissione Ue guidata da Ursula von der Leyen non si esauriscono coi temi di cui parliamo quotidianamente in Italia: banche, migranti, bilancio dello stato. Altrettanto importanti sono i nuovi dossier europei, dal Green new deal all’economia circolare, dalla digitalizzazione alle regole sull’uso dell’intelligenza artificiale.
Alla prevista riduzione del numero dei parlamentari si accompagnano proposte di norme che vanno a snaturare il Senato. Che diventerà una fotocopia della Camera perdendo il sistema di elezione “a base regionale” previsto dalla Costituzione. Sarebbe invece l’occasione di rafforzare questa caratteristica.
Il podcast de lavoce.info
Il nuovo podcast lavoce in capitolo. Parliamo di “Combattere davvero l’evasione fiscale”, con Alessandro Santoro.
Ursula von der Leyen è presidente della Commissione. Al Parlamento europeo ha proposto un programma ambizioso per rispondere alle richieste di Pse e Verdi. Sull’area dell’euro ha sostenuto idee utili anche per l’Italia. I riflessi sul nostro governo.
Il Parlamento europeo ha approvato la direttiva sul copyright. Le norme più controverse sono ora più blande. E i produttori di contenuti online ottengono una migliore tutela dei loro diritti di proprietà intellettuale rispetto alle grandi piattaforme.
La scarsa armonizzazione delle imposte sul reddito nell’Unione europea ha finito per produrre una competizione fiscale tra ordinamenti, spesso dannosa, per attrarre grandi contribuenti. Ora però gli stati membri cercano di porvi rimedio con due direttive.
Il problema di creare una dimensione industriale europea competitiva a livello globale esiste. Ma la soluzione non è imporre il modello tedesco all’Europa, quanto ragionare in un’ottica europea e investire in modo massiccio sulle tecnologie strategiche.
Da Apple a Starbucks, l’evasione delle multinazionali costa ogni anno decine di miliardi ai paesi europei, distorcendo la concorrenza e aggravando i bilanci pubblici. Per contrastare il fenomeno entra in vigore la direttiva anti-elusione: sarà efficace?
Negli ultimi tempi, governo italiano e Commissione Ue avevano creato i presupposti per una revisione del vecchio e difettoso sistema delle concessioni autostradali, nel rispetto dei contratti ma con un piccolo passo verso un sistema più bilanciato. La tragedia di Genova lo ha interrotto.
La Commissione europea ha imposto a Google la più alta sanzione pecuniaria della storia dell’Unione. Ma la questione esemplifica l’attuale complessità del rapporto tra politica antitrust e le dinamiche che caratterizzano i nuovi mercati digitali.