Le sale dei cinema sembrano aver perso il loro fascino e sempre più spettatori preferiscono le piattaforme online. Mentre il botteghino piange, ad accentuare il problema contribuiscono alcune caratteristiche dell’industria cinematografica italiana.
Tag: concorrenza Pagina 6 di 9
[space height=”HEIGHT”]
Tra picchi e crolli, dove arriverà il prezzo di Bitcoin e compagni? Difficile fare previsioni. Ma la concorrenza tra criptovalute ne abbassa il prezzo medio e permette a investitori e risparmiatori di capire quale sia il prezzo giusto di ciascuna.
Non c’è stato coordinamento tra il Codice del terzo settore e il Codice degli appalti. Resta perciò aperta la questione se gli enti non profit siano assoggettati alle procedure di tipo competitivo. Deciderà l’Anac, ma forse dovrebbe farlo il parlamento.
La Commissione europea ha imposto a Google la più alta sanzione pecuniaria della storia dell’Unione. Ma la questione esemplifica l’attuale complessità del rapporto tra politica antitrust e le dinamiche che caratterizzano i nuovi mercati digitali.
L’Antitrust deve pronunciarsi su presunte condotte abusive Siae, la società che finora ha gestito i diritti di autore nell’industria musicale. Siae rivendica almeno due monopoli naturali, ma l’Autorità sembra orientata a dar ragione ai suoi concorrenti.
L’apertura ai mercati internazionali genera incertezze, specie se combinata con una lunga crisi. Ma in Italia alla domanda di protezione sociale per i più deboli, si affiancano le richieste dei gruppi di pressione. L’unico argine è l’Autorità antitrust.
Le grandi aziende di Internet meritano sicuramente lo scrutinio delle autorità antitrust. Ma con cautela. Perché c’è il rischio che una politica eccessivamente interventista non favorisca la concorrenza, ma riduca gli incentivi alla continua innovazione.
Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, se ne è vantato: la sua regione è una delle più virtuose nelle vaccinazioni dei bimbi. Non è così. La regione non raggiunge i minimi ed è nella parte bassa della classifica per copertura vaccinale. Come risulta dal fact-checking de lavoce.info.
Il governo ha rinviato un possibile intervento a dopo le elezioni. Eppure urge riformare l’Irpef: alcuni vogliono addirittura un’aliquota unica, molti preferiscono soluzioni alternative. Ecco raccolti in un Dossier gli articoli che abbiamo pubblicato sul tema.
Grandi manovre tra le Big five del web – Amazon, Apple, Facebook, Google, Microsoft – più Netflix. Per anni ogni azienda è cresciuta a tassi stellari con internet senza pestare i piedi alle altre. Ora tutto è cambiato.
Cosa mostrano i dati estivi sul mercato del lavoro? Un quadro contrastante. Più occupati. Non cala il numero dei disoccupati perché alcuni degli inattivi si sono rimessi a cercare lavoro per ora senza successo. Preoccupa la qualità dei nuovi contratti: ancora in maggioranza a tempo determinato. Intanto si fa poco (e con spreco di risorse) per i disoccupati: i Centri per l’impiego in Italia sono tra i peggiori d’Europa: 8 mila dipendenti mal preparati e male organizzati. Con quattro mosse si può migliorare l’efficienza di queste politiche del lavoro.
E se, per proteggere i risparmiatori, facessimo come in Cina? Dove ora si impone agli intermediari finanziari di registrare in video e audio le vendite di prodotti d’investimento. Sembra una cosa poliziesca. In realtà anche la Mifid 2 – in vigore dal prossimo gennaio in Europa – introduce già obblighi piuttosto invasivi.
Il 20 per cento delle auto assicurate monta la “scatola nera” che registra gli eventi impedendo truffe contro le compagnie in cambio di tariffe ribassate per i clienti. Con il Decreto “concorrenza” (tra virgolette) scatole nere e sconti diventano obbligatori su tutte le auto. Del resto il Decreto è zeppo di misure che con la competizione c’entrano poco, come mostra la tabella elaborata da lavoce.info.
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale, con una parte riservata agli affezionati amici/donatori de lavoce, si terrà la mattina di lunedì 18 settembre a Milano presso l’Università Cattolica. Parleremo di banche italiane, populismo e Brexit. E anche di una ricerca sull’identikit dei nostri finanziatori. Ecco il programma. Vi aspettiamo!
Il Ddl concorrenza è una legge “annuale” che dovrebbe promuovere le liberalizzazioni e invece rimbalza – potere delle lobby – tra Senato e Camera da 900 giorni. Dentro c’è un po’ di tutto. Dei rinvii beneficiano, tra gli altri, le Poste che mantengono il monopolio sulla consegna degli atti giudiziari (una torta da 200 milioni).
Il progetto sulla flat tax al 25 per cento lanciato dall’Istituto Bruno Leoni è un salutare sasso nello stagno. Ma non è – come fanno credere i proponenti – un progetto di riforma fiscale e del welfare articolato e organico. Mancano troppi dettagli importanti, almeno per ora. Utile discuterne. Lo faremo.
Il nuovo rapporto Invalsi conferma le differenze Nord-Sud nell’apprendimento degli studenti. E mostra divari geografici correlati con grandi disparità di esiti all’interno delle singole classi. Contano le condizioni di partenza ma anche l’incapacità delle scuole di garantire classi equilibrate per condizioni socio-economiche e abilità.
Il Regno Unito – ora paradiso della ricerca accademica con il 16 per cento dei ricercatori che viene da altri stati Ue – rischia di non esserlo più con la Brexit. I 5 mila italiani, impegnati nelle scienze fisiche e ingegneristiche, biomediche, sociali e umane, cercano di capire cosa sarà delle loro carriere.
Con il decreto legge su Veneto banca e Popolare di Vicenza il governo ha salvato depositanti, obbligazionisti senior e dipendenti, ma non gli azionisti e i possessori di obbligazioni subordinate danneggiati dalle condotte colpose e dolose tenute dalle due banche. Evitati gli effetti sistemici, non le ingiustizie.
Fausto Panunzi risponde ai commenti al suo articolo “Dove crescono i populismi”
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici/donatori de lavoce si terrà la mattina di lunedì 18 settembre a Milano presso l’Università Cattolica. Parleremo di Brexit e banche italiane. Presto, su questo sito, il programma dell’incontro. Intanto SAVE THE DATE, vi aspettiamo!
Si chiama “legge annuale per la concorrenza” ed è stata proposta nel 2015. Dopo più di due anni, manca ancora un passaggio al Senato per la sua approvazione. Perché invece di discutere dei suoi punti controversi si preferisce affossarla per intero?