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Tag: condono

Il Punto

Nel nuovo decreto “sostegni” da 32 miliardi spunta l’ennesimo condono fiscale. Al di là delle spiegazioni fornite da Draghi, il messaggio che rischia di passare è che conviene sempre non pagare. Finora le ricadute economico-finanziarie della pandemia sono state attenuate con misure straordinarie, dal mercato dei cambi a quello del credito bancario. Misure che andranno eliminate con gradualità per evitare contraccolpi.
La Fed ha avviato la sperimentazione del dollaro digitale: potrebbe essere proprio la moneta virtuale il prossimo terreno di scontro fra superpotenze. E gli Usa temono la concorrenza cinese. Cina che intanto sta mettendo a punto un’alleanza finanziaria con la Russia, con l’obiettivo dichiarato di svincolarsi gradualmente dal dollaro. Un ulteriore fattore di tensione dopo il summit in Alaska.
La crisi pandemica sta portando a una ricomposizione nella domanda di lavoro da parte delle imprese italiane. Sulla base dei dati Anpal e Unioncamere si può provare ad analizzarne le conseguenze. La spesa sostenuta dall’Italia per il contrasto all’immigrazione irregolare ammonta a un miliardo di euro dal 2015 a oggi. Una spesa tutt’altro che efficiente: va cambiato approccio, anche a livello europeo.
A sette anni dalla legge regionale che ne ha abolito le province, la Sicilia si ritrova con enti locali privi delle risorse necessarie per far fronte alle nuove funzioni. E le soluzioni tardano ad arrivare.

È online la terza puntata della nuova stagione de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info: “Abbiamo bisogno del blocco dei licenziamenti?”, ospiti Andrea Garnero, Pietro Ichino e Lucia Valente. Venerdì parleremo di scuola, didattica a distanza e riaperture.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Quali gli effetti della pandemia sul commercio internazionale? Uno slideshow.

Via le cartelle da mille euro, ma i problemi restano

Il decreto fiscale annulla i debiti col fisco sotto i mille euro del periodo 2000-2010. Servirà forse a ridurre in via transitoria il carico delle agenzie di riscossione. Ma non risolve il problema generale della scarsa efficienza del sistema.

Il Punto

Mentre il ministro Savona – senza dare le dimissioni – definisce il condono fiscale una forma di redistribuzione, vale la pena di continuare a studiarne i dettagli. Tra questi c’è la sanatoria di multe e bolli auto di importo sotto i mille euro che andrebbe incontro a chi non ha potuto pagare (per chi lo ha fatto: peccato!) e per alleggerire il “magazzino” della macchina tributaria. Che rimarrebbe inefficiente come prima.
Da Francoforte Mario Draghi ha parlato di ripresa europea in rallentamento che convalida l’esigenza di mantenere una politica di bassi tassi e aiuto al credito da parte della Bce. All’Italia un avvertimento: in caso di rischio di default niente salvataggi. Eventualmente c’è solo l’Omt (un piano di acquisto di titoli che metterebbe i nostri conti sotto tutela Ue). Meglio invece che si abbassino i toni e si cerchi un accordo. Del resto un nuovo studio mostra che le banche italiane sono uscite dalla Grande crisi più fragili degli altri istituti di credito dei grandi paesi europei. E fanno fatica a recuperare redditività.
Anche il governo Lega-M5s proverà ad attuare la spending review. Chissà se il tentativo avrà più successo dei precedenti che si sono incagliati contro la resistenza dei burocrati e l’assenza di volontà dei singoli ministri. Ma dagli errori passati qualcosa si può imparare per rendere l’azione più efficace. A proposito di spesa pubblica, non è un buon segnale che il piano di rilancio della pubblica amministrazione presentato dal governo sia tutto incentrato su assunzioni di personale: poliziotti, magistrati e personale amministrativo. Senza cenni a formazione, programmazione, valutazione, il rischio clientelismo è dietro l’angolo.
Le start up innovative in Italia sono oltre 7.500, per un quarto con base in Lombardia. Una ricerca ne disegna profilo, settori di sviluppo, caratteristiche, forme di finanziamento. Con qualche sorpresa. Per esempio, i fondatori non sono giovanissimi ma hanno in maggioranza esperienza da imprenditori o manager.

L’assurdo condono che non fa cassa

Ogni condono fiscale comporta importanti costi sociali. In genere però dà almeno un aumento di gettito, seppure una tantum e di breve periodo. Quello prefigurato dal decreto fiscale ottiene il risultato paradossale di non aumentare neanche le entrate.

Il Punto

I numeri sui conti pubblici del governo non stanno in piedi, come osservato anche da Banca d’Italia e Ufficio parlamentare di bilancio. Troppo costosa la controriforma delle pensioni. Inverosimilmente ottimistiche le stime su crescita e inflazione. Come al solito andrà a finire che il debito non scenderà. Sul prelievo fiscale la rivoluzione è rinviata a data da destinarsi. Per ora, in continuità con il passato, la solita schizofrenia: si introducono strumenti utili – da tempo allo studio – come la trasmissione telematica dei corrispettivi e la lotteria fiscale ma arriva anche l’ennesimo condono. Intanto sembra tramontare “quota 100” per l’accesso alla pensione. Invece il governo sceglie di rilanciare la pensione d’anzianità facilitandone l’accesso dopo i 62 anni. Dimenticandosi dei privilegi che essa garantisce e dei maggiori costi addossati al sistema.
Da luoghi esotici il pentastellato Di Battista torna su un tema a lui caro: la Banca d’Italia è controllata dalle grandi banche private da cui non potrebbe essere indipendente. Non è così, come spiega il fact-checking de lavoce.info.
Se i conservatori inglesi sono divisi e litigano sulla Brexit, i laburisti non sono da meno. Nei congressi dei due partiti si va dai “brexiter” chiassosi come Boris Johnson all’ambiguo signor “Ni” Jeremy Corbyn. Mentre si fa strada l’idea di un accordo stile Norvegia con la Ue, apparentemente tabù per Theresa May.
Proprio mentre da Stoccolma si assegnava il Nobel a uno studioso del cambiamento climatico, l’Ipcc (organo intergovernativo che tiene traccia del progresso scientifico su questi temi) ha pubblicato un rapporto che discute in modo equilibrato i costi e i benefici di contenere il riscaldamento globale facendo salire la temperatura del pianeta entro la soglia di sicurezza di 1,5 gradi.

La “pace fiscale”, ma con chi?

Prima di dare un giudizio politico sulla “pace fiscale” o indicare quante risorse se ne potrebbero ricavare, sarebbe necessario conoscere esattamente a chi si applica e quali debiti sana. Perché in un provvedimento di questo tipo i dettagli sono decisivi.

Ma la “pacificazione” fiscale è un condono o no?

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Nicola Molteni, deputato della Lega, sulla proposta di sanatoria fiscale. Vuoi inviarci una segnalazione? Clicca qui.

Voluntary disclosure in salsa italiana

La legge sulla collaborazione volontaria non riguarda solo chi detiene capitali all’estero in modo illegittimo, ma anche chi possiede in Italia patrimoni frutto di evasione fiscale. È una sanatoria accettabile sia dal punto di vista pratico sia sotto l’aspetto etico?

Quando l’autodenuncia non è un condono

Banca d’Italia stima che gli italiani detengano illegittimamente all’estero capitali per circa 200 miliardi.  Altri paesi prevedono procedure per dichiarare i redditi sottratti. Con una “confessione” spontanea e la rinuncia all’anonimato non sarebbe un condono.

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