Il decreto legge per ridurre la quota dei contratti a termine contiene norme che sembrano destinate solo ad aumentare il contenzioso giudiziale. E il forte incremento degli indennizzi per i licenziamenti potrebbe produrre effetti opposti a quelli voluti.
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Non occorre ridiscutere gli accordi di Basilea sui rating. Per dare credito alle piccole aziende c’è una soluzione: intervenire sulla formula che misura la risposta del portafoglio prestiti della banca a fattori di rischio non eliminabili con la diversificazione.
Dopo la riforma Dini sono stati emanati altri 25 provvedimenti sulle pensioni. Senza che mai fosse affrontato il riordino del sistema contributivo, tuttora affetto da errori e lacune che lo separano dal modello svedese. Cosa farà il governo Conte?
Gli incentivi fiscali hanno favorito lo sviluppo di un insieme di nuove forme di welfare, per il benessere dei lavoratori. Ma è un processo che rischia di fermarsi se le agevolazioni saranno eliminate per finanziare flat tax e reddito di cittadinanza.
La proposta di taglio alle pensioni alte del ministro del Lavoro ripartisce i costi in maniera disuguale tra soggetti uguali, innescando probabili contenziosi. Meglio sarebbe agire sull’equità verticale, rispettando così anche il dettato costituzionale.
Secondo la Lega i 50 miliardi di minor gettito dovuto alla flat tax si potrebbero coprire con i proventi della “pace fiscale”. Ma le cifre realmente recuperabili sono di gran lunga più basse. Basta guardare ai conti della rottamazione delle cartelle.
Mentre la Spagna si dà un governo con undici ministre, l’Italia ne vara uno con solo cinque donne e tredici uomini. Anche nel contratto Lega-M5s le proposte a favore delle donne e delle famiglie sono vaghe, come le coperture per renderle effettive.
Nel contratto-programma di governo ci sono diverse proposte condivisibili su università e ricerca, che però non definiscono un’idea organica dell’istruzione terziaria nel nostro paese. Bene partire da un aumento delle risorse, ma non basta.
Il contratto di governo di Lega e Movimento 5 stelle si propone di introdurre il vincolo di mandato per contrastare il trasformismo. Ma per combatterlo, basterebbe modificare i regolamenti parlamentari. Lo dimostra anche l’esperienza degli altri paesi.
Il nuovo governo deve affrontare alcune questioni spinose in tema ambientale, soprattutto quando si tratta di infrastrutture di comunicazione o industriali. Per trovare soluzioni adeguate a problemi complessi meglio sarebbe evitare proclami e dogmatismi.