Per l’ennesima volta, l’Argentina si trova in una crisi economica gravissima. L’alta inflazione impoverisce la popolazione e rende sempre più oneroso il debito pubblico espresso in dollari. Con una serie di interventi il paese prova a evitare il tracollo.
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Negli anni Trenta la città di Marienthal fu teatro di una ricerca pionieristica sugli effetti della disoccupazione. Torna ora d’attualità con la sperimentazione di una garanzia di lavoro dai risultati incoraggianti. Una lezione utile anche per l’Italia.
L’aumento dei prezzi colpisce soprattutto le famiglie più povere. Le misure adottate dal governo sono riuscite a mitigarne gli effetti in particolare su quelle fasce. I costi per le casse dello stato sono però elevati. Servirebbe un fondo europeo.
Tra il 2020 e il 2021 il ricorso alla cassa integrazione ha interessato quasi 10 milioni di lavoratori. La Cig ha svolto un ruolo cruciale nel mantenimento del sistema produttivo italiano, anche se ne hanno beneficiato soprattutto i lavoratori stabili.
Al picco della crisi, lo Stato è al massimo della sua presenza. Sempre più spesso è arbitro e giocatore sul mercato e nella vita delle imprese. Con l’attenuarsi della pandemia si dovrà procedere a un graduale ridimensionamento della mano pubblica.
I paesi che hanno reagito meglio al coronavirus dal punto di vista sanitario sono anche quelli che subiranno meno gli effetti della crisi economica. La spesa sanitaria è dunque un investimento indispensabile per rendere la nostra economia più sostenibile.
Il Covid-19 lascia in eredità un altro virus, la disoccupazione. Eppure, gli strumenti per contrastare questa minaccia annunciata non mancano e in altri paesi hanno già dimostrato la loro efficacia. Servirebbero una strategia e qualche investimento.
L’accordo in seno all’Eurogruppo per 540 miliardi di euro non pare sufficiente a salvare l’Europa dalla grande crisi economica. È importante che la Bce intervenga ancora. Puntando su una monetizzazione del debito dei paesi europei, attraverso acquisti permanenti di titoli pubblici.