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Debito pubblico: un cambio di passo solo apparente

La riduzione del rapporto debito-Pil nel 2023 non è frutto di un cambiamento di regime nella gestione della finanza pubblica, ma di fattori congiunturali che difficilmente si ripeteranno. Realizzare le riforme strutturali resta ancora cruciale.

La locomotiva d’Europa si è fermata

La coalizione semaforo che ha governato la Germania dal 2021 è arrivata al capolinea, minata da dissidi sul vincolo costituzionale sul deficit di bilancio. In attesa delle nuove elezioni, il modello economico tedesco mostra tutti i suoi limiti.

Promesse da campagna elettorale nei due programmi

L’economia delle opportunità di Harris o il Maga di Trump? I programmi economici delineano visioni molto diverse della società americana e del mondo. In comune hanno la sottovalutazione delle conseguenze dell’aumento di deficit e debito pubblico.

Un po’ di Pil in più

La nuova contabilità ci regala qualche miliardo di Pil in più, che arriva soprattutto dalle costruzioni. La nota positiva è il miglioramento dell’andamento della produttività del lavoro. Aumenta la domanda di lavoro, ma la caduta dei salari reali è forte.

Una via d’uscita dal vicolo cieco del Superbonus

Una possibile soluzione alle problematiche del Superbonus è emettere un’obbligazione del debito pubblico da scambiare con i crediti d’imposta maturati. Il titolo, con durata decennale, sarebbe offerto a privati e imprese che hanno diritto alle detrazioni.

Btp Valore, uno strumento per sostenere il debito pubblico

Il Tesoro introduce il Btp Valore, un titolo dedicato ai piccoli risparmiatori. Lo scopo è far crescere la quota di debito pubblico che rimane in Italia. Non è un obiettivo nuovo, già in passato altri governi avevano pensato a strumenti simili.

Quando i conti della Banca d’Italia vanno in rosso

Le banche centrali dei paesi avanzati registreranno probabilmente forti perdite nei prossimi anni. Sono la conseguenza delle politiche monetarie non convenzionali adottate a partire dalla crisi finanziaria. Come la banca d’Italia affronterà la situazione.

Perché si torna a parlare di debito pubblico

La crisi causata dalla guerra in Ucraina riporta alla ribalta la questione del debito pubblico. Storicamente elevato nel nostro paese, torna a preoccupare per l’aumento dei tassi di interesse. Un libro ne analizzata le origini e le strategie per uscirne.

Il Punto

Continua sul nostro sito il dibattito su come trattare i titoli pubblici nel bilancio Bce. Una proposta per costituire un’Agenzia del debito europeo che non incorra nel problema della condivisione del rischio. Nel discorso inaugurale il presidente Mattarella ha insistito sul tema delle disuguaglianze. Per affrontarle bisogna intervenire soprattutto sulla capacità di produrre reddito e non solo sulla redistribuzione successiva. L’attuazione del Pnrr dovrebbe comportare un aumento dei tassi di occupazione di donne e giovani, attraverso quote riservate: un obiettivo che sembra contraddetto da linee guida che ammettono troppe deroghe. Nei due anni di pandemia nel nostro paese sono cambiate le abitudini di spesa, come dimostra il nuovo paniere dell’Indice dei prezzi al consumo dell’Istat. L’Italia produce più rifiuti da attività economiche degli altri paesi europei. La situazione si può migliorare puntando sull’efficienza e su impianti capaci di chiudere il ciclo. Spesso le infrastrutture di trasporto portano a una semplice ricollocazione delle attività economiche, senza determinare un vero sviluppo: se ne trova una conferma nel caso dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Le indagini rimandano un basso grado di alfabetizzazione finanziaria degli italiani: può dipendere anche dal modo in cui vengono poste le domande.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

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Debito pubblico nelle mani della Bce: uscirne non è un obbligo*

Liberare il bilancio della Bce dai titoli pubblici è meno urgente di quanto si pensi. All’inflazione in crescita si può rispondere in altro modo. Le proposte di introdurre un debito europeo sottovalutano il problema della condivisione del rischio.

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