Lavoce.info

Tag: debito pubblico Pagina 2 di 11

Rafforzare i quadri nazionali per riformare le regole europee*

Non sarà facile trovare un accordo sulla riforma delle regole di bilancio europee. Si può però agire a livello di stati, per costruire incentivi alla riduzione dello stock del debito, aumentando la titolarità nazionale della disciplina di bilancio.

Regole europee, la soluzione 100 per cento non basta*

Una riforma delle regole fiscali europee è auspicabile, perché molto è cambiato dai tempi di Maastricht. Ma solo modificare il parametro del debito dal 60 al 100 per cento non è sufficiente. Il problema potrebbe ripresentarsi in futuro.

Il Punto

L’estensione del green pass dà una spinta alla campagna vaccinale, ma resta da colmare il vuoto normativo relativo alle indennità per chi ha subito danni dalla somministrazione.
Con il Pnrr l’Italia si è impegnata ad adeguare agli standard europei le politiche attive del lavoro, rendendoleuniformi sul territorio. Ora che le prime scadenze si avvicinano, a che punto siamo? A fronte dell’emergenza sanitaria è aumentato considerevolmente l’intervento pubblico, ma non sempre le risorse sono andate a chi ne aveva realmente bisogno. E gli effetti sull’indebitamento rischiano di pesare. Una misura della disaffezione dei cittadini per la politica viene dall’analisi delle dichiarazioni dei redditi: chi opta per il 2 per mille è un’esigua minoranza. E non vanno meglio le donazioni ai partiti.
Di fronte al moltiplicarsi delle valute alternative, le banche centrali corrono ai ripari, iniziando a studiare una propria moneta digitale. Quali i possibili vantaggi per i cittadini e quali le sfide per il sistema bancario?

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

L’accesso ai contenuti de lavoce è libero e gratuito ma, per poter continuare ad assicurare un lavoro di qualità, abbiamo bisogno del contributo di tutti. Sostienici con una donazione, anche piccola!

Europa rimandata a settembre

Si è appena chiuso un Consiglio europeo ricco di temi: immigrazione, campagna vaccinale, rapporti con la Russia. Ma il vero banco di prova sarà a settembre perché una nuova ondata del virus può mettere a rischio la ripresa. Cosa fa l’Europa per evitarla?

Il Punto

L’emissione di titoli per finanziare il Next Generation EU potrebbe essere il primo passo verso la creazione di debito pubblico europeo, ma la strada è ancora lunga. E serve un bilancio comune. Intanto anche la Bce, come la Fed, si troverà presto davanti a un delicato dilemma: come gestire un periodo temporaneo di inflazione al di sopra del target del 2% senza perdere credibilità?
L’arrivo di Lina Khan a capo dell’Antitrust Usa potrebbe segnare una svolta: a suo parere un approccio basato sul benessere dei consumatori rende ciechi di fronte ai pericoli delle Big Tech. E proprio lo sviluppo tecnologico è al centro del 14° piano quinquennale con cui la Cina punta ad aumentare la connettività digitale del paese. Il rischio è di avere un sistema di reti meno stabili e meno sicure.
Nel 2020 in Italia la povertà è tornata a crescere e le misure emergenziali messe in campo dal governo non hanno scongiurato il record negativo. I più colpiti? Giovani, stranieri e famiglie numerose. Incolpare le amministrazioni locali per allagamenti e danni causati dalle piogge torrenziali serve a poco: quello di cui c’è bisogno, a tutti i livelli di governo, è una politica di adattamento ai cambiamenti climatici.
Cosa pensano i giovani studenti della ripresa dalla crisi e del ruolo dello stato nel guidarla? I risultati della nona edizione del concorso EconoMia, i cui vincitori sono stati premiati al Festival di Trento.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

Tutto quello che facciamo, lo facciamo anche grazie alla generosità di voi lettori che da quasi vent’anni ci sostenete. Continuate a donare!

Arrivano i titoli NextGen: saranno il safe asset del futuro?

Grande successo per la prima emissione di titoli per finanziare il Next Generation EU. La speranza è che si tratti di un primo passo verso la creazione di un titolo di debito pubblico europeo. Ma la strada è ancora lunga e non mancano le insidie.

Ritorno dello stato: cosa ne pensano gli studenti

Al Festival dell’Economia di Trento, si è svolta la nona edizione del concorso EconoMia, rivolto agli studenti delle scuole superiori e pensato per aiutarli a capire i fatti dell’economia. Quest’anno ha offerto uno spaccato di cosa pensano della ripresa. 

Così i superbonus diventano debito buono

Il Piano di ripresa e resilienza proroga i superbonus del 110%. Il costo per il bilancio dello stato non è indifferente e dunque occorre destinare le risorse a progetti che possano garantire risultati per la collettività. A partire dalle case popolari sfitte.

La buona spesa fa il debito buono*

Alcune spese, anche se in deficit, hanno minori effetti sul debito e stimolano la crescita del Pil. Sono gli investimenti e spese correnti per formazione, cultura, difesa e welfare. Mentre interessi e incentivi alle imprese fanno aumentare il debito.

Il Punto

Tra le questioni più spinose al centro dei colloqui tra Ue e Turchia c’è sempre il capitolo migranti. A oggi Ankara ospita quasi 6 milioni di profughi: un numero che Erdogan è intenzionato a far pesare nei negoziati.
La difficoltà nel reperire i vaccini in Europa porta a chiedersi quale sia l’effettiva capacità produttiva dell’Ue. Manca un’istituzione in grado di garantire il tempestivo ampliamento di una filiera complessa. Intanto la pronuncia della Corte costituzionale tedesca sul Recovery Plan rischia di ridare slancio alle posizioni più rigoriste. Per evitare nuovi stalli giuridici, occorre una revisione dei Trattati.
Anche l’Italia entra nel mercato del debito sovrano collegato alla finanza sostenibile. A giudicare dall’interesse degli operatori, è una buona mossa, in grado migliorare la sostenibilità del debito. Le amministrazioni comunali saranno in grado di gestire gli ingenti fondi messi in campo dal Pnrr? Il rischio è che le decisioni siano influenzate in maniera eccessiva dagli interessi elettorali.
Per colmare il divario di genere nel mondo serviranno 135,6 anni. È la stima del Global Gender Gap Report 2021, che certifica come la crisi pandemica abbia rallentato o interrotto i progressi. L’Italia è al 114° posto su 156 per divari di genere nella partecipazione economica.

Prosegue la terza stagione de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Ci potete ascoltare ogni venerdì sul nostro sito e su tutte le app di podcast. Nel quinto episodio “La rivoluzione dell’assegno unico“, ospiti Massimo Baldini e Francesco Figari.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Come stanno reagendo le nostre imprese alla crisi da Covid? Uno slideshow sulla competitività dei settori produttivi.

Pagina 2 di 11

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén