Disoccupazione diffusa e imprese che non trovano lavoratori. È un fenomeno che in Italia si manifesta da tempo, forse determinato in parte da un salto di qualità dell’industria, che ora cerca competenze più alte. Uno sguardo ai dati definitivi per il terzo trimestre, usciti il 14 dicembre.
Tag: disoccupazione Pagina 2 di 12
Per vari motivi il mercato del lavoro Usa non è ancora tornato sui livelli pre-Covid. Le aziende rispondono offrendo salari più alti e benefit, mentre il governo federale allenta alcuni vincoli. Ma il pre-requisito è mettere sotto controllo la pandemia.
Secondo gli ultimi dati, il mercato del lavoro Usa è in crescita. Però, i livelli pre-pandemia non sono ancora stati recuperati e rimangono i divari etnici e di genere. Presto per dire se lo sbilanciamento tra domanda e offerta di lavoro è solo passeggero.
Le modifiche del governo al reddito di cittadinanza prevedono condizioni più stringenti per i beneficiari, in particolare se rifiutano una “offerta congrua” di lavoro. Ma ai disoccupati andrebbero offerti servizi, come quelli contenuti nel Programma Gol.
Durante la pandemia è aumentato il risparmio delle famiglie. Il fenomeno è legato ad aspetti precauzionali e coinvolge non solo i giovani, ma anche i loro genitori. Politiche di sostegno al reddito possono però stimolare i consumi dei più anziani.
Le moltissime persone che si sono dimesse dal lavoro negli ultimi mesi negli Stati Uniti sembrerebbero alla ricerca di impieghi con salari più alti e maggiore flessibilità. L’aumento del tasso di dimissioni in Italia potrebbe essere legato alle stesse ragioni.
La mancanza di strumenti di sostegno al reddito non contributivi per i lavoratori poveri espone molti di loro a una condizione di forte disagio economico e sociale. Una riforma sul modello francese ridurrebbe anche i costi del reddito di cittadinanza.
I mesi del lockdown hanno fatto registrare un picco di richieste di disoccupazione da parte di lavoratori precari. Molti di loro hanno beneficiato della Naspi ma ora faticano a trovare nuovi impieghi. Chi e quanti sono i lavoratori poveri in Italia? Un fenomeno in crescita: i più rappresentati sono donne, giovani e chi lavora al Sud. Per limitare il fenomeno dei working poor, si torna a parlare di salario minimo. La definizione del suo livello determina l’ampiezza della popolazione coinvolta. Servono nuovi studi e un metodo condiviso.
Domenica e lunedì dodici milioni di italiani sono chiamati alle urne per le elezioni amministrative. Ancora una volta molti dei seggi saranno allestiti nelle scuole. Non sarebbe meglio trovare soluzioni alternative?
In assenza dei vaccini anti-Covid, la situazione sarebbe decisamente più grave. E costringerebbe a nuove misure restrittive. La pandemia ha reso evidente quanto sia importante che la politica dia credito alla scienza. La speranza è che gli esperti rimangano consulenti ascoltati anche una volta terminata l’emergenza.
Nell’ambito dei diritti tv del calcio stiamo assistendo al passaggio dal mondo broadcast a quello dell’online. Passaggio tutt’altro che indolore, mentre all’orizzonte si profila una guerra dei prezzi.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Stime su crescita e occupazione superiori a quelle di aprile e indicatori di finanza pubblica in miglioramento: quali prospettive ci dà la Nota di aggiornamento al Def? Il nostro slideshow.
L’accesso ai contenuti de lavoce è libero e gratuito ma, per poter continuare ad assicurare un lavoro di qualità, abbiamo bisogno del contributo di tutti. Sostienici con una donazione, anche piccola!
Nei mesi del lockdown un numero elevato di lavoratori precari è entrato in disoccupazione. Molti hanno beneficiato della Naspi ma, dai primi dati disponibili, inizia a emergere una difficoltà a uscire dallo stato di disoccupazione.
Da ministero del Lavoro e Bankitalia arrivano dati incoraggianti. Alcuni settori continuano a soffrire ma il riassorbimento della cassa integrazione procede spedito. Ora è fondamentale evitare il riacutizzarsi dell’emergenza sanitaria.