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Tag: educazione finanziaria Pagina 2 di 4

Il Punto

La garanzia pubblica al finanziamento di Fca per 6,3 miliardi suscita polemiche. Vediamo luci e ombre dell’operazione. Per quanto riguarda le altre imprese, l’intenzione del governo di incentivarne la capitalizzazione in alternativa all’indebitamento si scontra – nelle nuove misure – con paletti e limiti mal congegnati. Sulla regolarizzazione dei lavoratori stranieri, invece, nella maggioranza si è fatto un compromesso al ribasso, limitandola a pochi settori. Eppure l’emersione dal nero fa, tra l’altro, aumentare le entrate tributarie. Nel decreto “Rilancio” c’è un cospicuo stanziamento per l’assistenza domiciliare degli anziani non autosufficienti. Sarebbe più efficace se si studiassero e ridefinissero le loro necessità. Non tutte le persone avanti negli anni sono necessariamente fragili e malate. Sbaglia dunque chi propone di proteggere gli anziani prolungando il loro confinamento. Restare inattivi li danneggia. In ogni paese, il lockdown ha aggravato la violenza domestica. In Italia, il recente inasprimento delle pene è stato un flop. Da ripensare il percorso di tutela delle vittime.
Ha reagito bene all’emergenza sanitaria, ma l’università italiana ha davanti a sé una sfida ancora più ardua: arginare l’abbandono degli studenti nella crisi economica che si preannuncia. Le conoscenze informatiche e tecnologiche dei nostri quindicenni sono mediamente di buon livello. Così non è stato difficile il passaggio all’e-learning. Che va comunque rafforzato in vista del rientro a settembre. Sono invece negativi i dati sull’educazione finanziaria dei giovani che emergono dai test Pisa. Sul tema tante iniziative messe in campo. Scarsi i risultati.
Com’è possibile che scarseggino mascherine e alcol? Il guaio è che la globalizzazione ha integrato le economie ma le ha rese più vulnerabili. Vale per molti altri prodotti. I paesi emergenti e poveri avranno presto problemi di sostenibilità dei debiti sovrani. Il mercato si prepara a una lunga serie di default e di interventi del Fmi.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “50° Statuto dei Lavoratori – Serve ancora il sindacato?“, con Pietro Ichino.

Nel momento della scomparsa di Alberto Alesina, amico e autorevole collaboratore de lavoce.info, la redazione si stringe attorno a Susan e alla famiglia.
Alberto, unico nelle sue intuizioni, generoso con le sue idee, ha influenzato grandemente la teoria economica, il dibattito di policy e generazioni di studenti. Ci mancherà molto.

La (mal)educazione finanziaria dei giovani italiani

I test Pisa 2018 mettono in luce ancora una volta le scarse competenze dei nostri ragazzi rispetto ai loro coetanei europei, con un divario di genere particolarmente marcato. Tante le iniziative di contrasto messe in campo in questi anni, pochi i risultati.

I ragazzi italiani bocciati in finanza

Dai risultati dei test Pisa 2018 sull’alfabetizzazione finanziaria emerge che i giovani italiani non conoscono il linguaggio del denaro. Del resto, sono scarse le loro performance in matematica e nella comprensione del testo.

Il Punto

Dopo quota 100, un altro colpo alle risorse dell’Inps: il cosiddetto decreto crescita passa i contributi di 17 mila “comunicatori” di uffici stampa e Pr dall’istituto all’Inpgi, la cassa di previdenza dei giornalisti che – mal gestita e impoverita di contribuenti – fa acqua da tutte le parti. E l’Inps non dice niente a tutela dei propri contribuenti.
Il governo straparla di flat tax ma intanto potrebbe fare una più efficace lotta all’evasione fiscale, se avesse il coraggio di affrontare un po’ di impopolarità. La tecnologia per farlo c’è già, a cominciare dalla fattura elettronica: criticata e osteggiata prima, comodo strumento produttore di entrate ora.
“Fuck business” risponde Boris Johnson, favorito per diventare a giorni premier britannico, alla comunità degli affari che chiede di bloccare la Brexit. Mentre il suo avversario Jeremy Hunt, rivaleggia con lui a chi fa più il populista. Risicatissimi, ormai, tempi e possibilità di evitare un’uscita non concordata dalla Ue.
I 53 morti e 130 feriti di Tajoura in Libia dovrebbero indurre a un ripensamento delle politiche di accoglienza Bruxelles, Roma e le altre capitali. Invece niente: tutti arroccati sulle loro posizioni, a partire dal governo italiano. La soluzione per salvare le vite umane c’è, quella dei corridoi umanitari.
Come ci hanno mostrato i crac bancari degli ultimi anni, molti risparmiatori non sono consapevoli dei rischi a cui vanno incontro investendo i loro soldi. Ora si cerca di colmare il ritardo nell’educazione finanziaria degli italiani con una strategia nazionale che sta muovendo i primi passi.
Dopo il processo “breve” e quello “giusto” è in arrivo – pare – entro l’anno, una nuova riforma del processo penale, speriamo senza aggettivi. Si vuole rendere più efficiente il sistema processuale, rafforzando il filtro dell’udienza preliminare e ampliando il patteggiamento. Per ora sono solo 32 punti programmatici.

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Educazione finanziaria: un ritardo da recuperare

L’educazione finanziaria ci riguarda da vicino, come risparmiatori e come cittadini. L’Italia ha un basso livello di competenze finanziarie e solo da poco ha una strategia nazionale. È un primo passo per recuperare il ritardo rispetto agli altri paesi.

Il Punto

Manca un mese alla Brexit. Ancora nessuno (neanche la signora May) sa se l’uscita dalla Ue sarà condivisa o senza accordo oppure se ci sarà un rinvio e – forse – un nuovo referendum. Il caos di oggi ha una causa principale: il timore degli elettori britannici di fronte a un’immigrazione vista come fuori controllo. A preoccupare non sono tanto i flussi di persone da Africa e Asia (ci sono da sempre), quanto quelli dai paesi Ue dell’Est, cresciuti del 148 per cento in 15 anni.
A impedire gli indennizzi di chi ha perso nei crac bancari non è la perfida Europa con il suo “bail-in”. Per la Ue lo stato italiano può benissimo accollarsi le “conseguenze sociali” della condotta illegittima della banca. Ma esige che il denaro pubblico vada alle vittime, non a quelli che, volendo rischiare, hanno perso. Rimane l’esigenza che i risparmiatori incauti imparino a valutare opportunità e rischi dei diversi investimenti. Con l’educazione finanziaria, di cui Consob e Banca d’Italia hanno cominciato a occuparsi.
È molto di moda parlare di economia circolare. In pratica vuol dire creare modelli di business basati su risorse facilmente riciclabili o biodegradabili, usare energia da fonti rinnovabili, progettare prodotti con una vita utile più lunga. Vediamo l’importanza che danno al tema Ocse e Commissione Ue.

L’educazione finanziaria parte dal proprio portafoglio*

L’efficacia dell’educazione finanziaria dipende, tra l’altro, dalla motivazione all’apprendimento dei potenziali destinatari. Nella definizione dei contenuti e dei canali di comunicazione delle iniziative per diffonderla è utile tenerne conto.

Il Punto

Trump ha chiesto ai cinesi di aprire la finanza ai capitali esteri. Pechino ha risposto ribadendo che rivedrà complessivamente le barriere alle partecipazioni e acquisizioni estere nei settori bancario, finanziario e assicurativo. Belle parole a cui dovrebbe far seguito un’agenda chiara e credibile di riforme.
Il terzo trimestre di quest’anno ci regala una crescita dell’Eurozona allo 0,6 per cento e dell’Italia allo 0,5. Peggio dei partner europei ma un po’ meglio delle aspettative. L’economia, dunque, continua a macinare crescita. A meno che la Germania pretenda la fine del Quantitative easing della Bce.
Nel ddl bilancio 2018 vari articoli a favore di amministrazioni e popolazioni colpite dal terremoto del Centro Italia e nuove risorse per il Fondo investimenti che per un quinto viene utilizzato per la prevenzione dei rischi sismici. Oltre a stanziare, c’è poi da spendere bene e velocemente senza alimentare la corruzione.
Decolla a fatica l’alternanza scuola-lavoro, ora obbligatoria nelle superiori. Quando era facoltativa (dal 2005) l’hanno attivata molto più gli istituti professionali e tecnici dei licei. Eppure non ci sono dati per rispondere alla domanda più importante: quali effetti determina sulla condizione occupazionale degli ex-studenti?
Se in Italia ci sono tanti risparmiatori traditi e gabbati è anche perché, se mai li leggono, non capiscono quasi nulla dei documenti informativi finanziari. Linguaggio burocratico e criptico da una parte, ignoranza economica dall’altra. Se n’è accorta anche la Consob.

Il Punto

Al suo addio da ministro, Wolfgang Schäuble lascia in eredità all’eurozona lo stop all’assicurazione comune dei depositi. Al suo posto un meccanismo di prestiti ai sistemi nazionali di assicurazione che ne abbiano bisogno. Forse, dal 2022. Un bel dietrofront rispetto alle proposte della Commissione di due anni fa.
Introdotto per fare cassa (poca) nel 2011, il superticket potrebbe essere soppresso nella prossima legge di bilancio. Oggi ha vari difetti. Disincentiva l’uso del Ssn. Se applicato, la sua entità è diversa tra regioni. Ed è percepito come una tassa, e non come una partecipazione alla spesa sanitaria.
Campagna elettorale infarcita di inesattezze e bufale quella per i referendum di Lombardia e Veneto per una “maggiore autonomia”. I residui fiscali, argomento centrale della propaganda, sono in realtà ben difficili da stimare e non cambiano con più competenze trasferite dallo stato all’ente locale, come chiedono i promotori. Urne in vista anche per 15 referendum in cui si chiede ai cittadini di 43 comuni se approvano la fusione con altri (uno o più). Salvo un caso, si tratta di aggregazioni di piccola-media dimensione, peraltro incoraggiate con incentivi significativi. Se in alcuni casi precedenti la popolazione ha risposto “no” è perché mancano progetti chiari sul che fare una volta uniti. I comuni che hanno sperimentato il metodo dei fabbisogni nelle assunzioni di personale possono essere un buon esempio per il resto della Pa dove si annuncia a breve un vero e proprio esodo per anzianità. Un’occasione per un riequilibrio tra gli uffici sottodimensionati e quelli pieni di nullafacenti. Il governo saprà coglierla?
La scarsa diffusione della cultura finanziaria pesa sul portafoglio delle persone ma ha anche forti ripercussioni nella sfera sociale del paese. Chi ne ha qualche nozione capisce meglio i problemi economici generali e valuta con più attenzione e pragmatismo i costi e i benefici delle riforme.

L’educazione finanziaria? Serve per le riforme. E per crescere

La mancanza di basilari nozioni finanziarie non ha riflessi solo sulle scelte individuali, ha importanti ripercussioni anche nella sfera sociale di un paese. Una maggiore consapevolezza economica diventa così indispensabile per crescere e innovare.

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