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Tag: elettricità

Come accendere la luce nell’Africa subsahariana

L’accesso universale alla elettricità entro il 2030 è uno dei Sustainable development goals delle Nazioni Unite. Nonostante i miglioramenti, in Africa è un obiettivo ancora lontano. Bisogna coinvolgere il settore privato, sostenuto da sussidi pubblici.

Energia: dalla sicurezza alla competitività

Scongiurato il pericolo razionamento, resta il problema del costo del gas. Va salvaguardata la competitività della nostra economia, perché fra sacrosante politiche ambientali e costi energetici, il rischio della deindustrializzazione definitiva è reale.

Elettricità: a ciascuna fonte il suo tetto

Per dare sollievo ai consumatori gravati dal caro bollette si potrebbe applicare un tetto personalizzato per le diverse fonti energetiche nel mercato elettrico. Andrebbe prevista anche una modifica della regola che fissa il prezzo dell’energia.

Quella concorrenza “sleale” sull’elettricità

L’Antitrust ha multato Enel e Acea per abuso di posizione dominante. Il caso ripropone la necessità di rendere più efficace la regolazione, anche in vista dell’introduzione dei contatori di seconda generazione e dei dati che se ne potranno ricavare.

Energia da fonti rinnovabili: il sorpasso è storico

A giugno l’energia elettrica generata in Italia da fonti rinnovabili, idroelettrico incluso, ha superato quella da fossili. Un sorpasso ottenuto anche grazie ai bassi consumi, ma che potrebbe segnare l’inizio di una nuova epoca. Riusciremo a governare il cambiamento? E che fine ha fatto il Green act?

Il Punto

Bloccare come ha fatto il Tar della Lombardia l’aumento delle bollette elettriche mortifica l’autorità di regolazione e colpisce le società di distribuzione elettrica che si limitano a scaricare sulle tariffe i maggiori costi del mercato all’ingrosso. Sui quali si può eccepire perché non hanno una chiara motivazione. Ma la pezza scelta dal Tar è peggiore del buco.
Ci vorrebbero oltre 7 miliardi all’anno per far arrivare il reddito di inclusione alle famiglie povere come previsto dalla legge delega approvata pochi giorni fa. In realtà al momento ci sono risorse per 1,6 miliardi per i primi due anni. Un piccolo aiuto a un massimo di 1,3 milioni di persone indigenti, il 30 per cento del totale.
Il governo teme che qualcuna (una) delle nostre banche esca con le ossa rotte dagli stress test dell’Eba (Autorità bancaria europea). Per questo sta negoziando con la Ue una controversa applicazione del bail-in che eviti perdite agli obbligazionisti subordinati. Il problema è: bisogna salvaguardarli tutti o solo i truffati? Parlando di bilanci bancari, se Roma piange Berlino non ride, anche se per ragioni diverse dalle nostre. Le grandi banche tedesche (in prima fila, Deutsche bank) sono piene di derivati, strumenti finanziari anche più opachi dei bond subordinati e potenziali cause di una nuova crisi sistemica.
Il Parlamento europeo ha approvato la nuova Guardia costiera per il controllo comune dei flussi migratori extra-Ue, con più risorse e più autonomia di Frontex. L’esperienza americana dice che, senza interventi nei paesi d’origine, la sua efficacia sarà limitata perché nasceranno nuove rotte ad arricchire i trafficanti. Nei giorni in cui il mondo assiste impotente alla repressione di Erdogan, diventa ancora più urgente studiare la relazione tra Islam, democrazia e politica. In Indonesia e Malesia la religione scende a patti con la vita pubblica in termini di pluralismo e tolleranza. Molto più di quanto accada in Medio Oriente e, ora, in Turchia.

Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici de lavoce avrà come titolo “Le riforme fatte e quelle da fare“. Si terrà la mattina di mercoledì 14 settembre all’Università Bocconi di Milano. Vi aspettiamo per incontrarvi di persona, dopo tante interazioni digitali!
La prima parte dell’incontro è riservata alla redazione de lavoce e ai nostri sostenitori più affezionati, chi ci ha finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni (chi non l’ha fatto, è ancora in tempo per compiere la donazione).

 

 

I consumi elettrici ripartono da casa

Da tempo i consumi italiani di energia elettrica segnano il passo. E non basta la crisi a spiegare il fenomeno, che coinvolge terziario e utenze domestiche oltre all’industria. Come la riforma della struttura tariffaria per i consumatori finali dovrebbe portare a un incremento della domanda.

Aiutati che il mercato elettrico t’aiuta*

Il disegno di legge sulla concorrenza punta a superare il regime transitorio di maggior tutela per consumatori e piccole aziende nel mercato elettrico. Perché il mercato libero già oggi offre possibilità di risparmi più alti, mentre l’ingessamento della domanda rallenta l’innovazione commerciale.

Il Punto

Il Jobs act prevede l’introduzione in Italia di un salario minimo. Ma non può circoscriverne l’applicazione ai settori non coperti dalla contrattazione collettiva perché, così facendo, lo renderebbe del tutto inefficace. Bene, invece, discutere il livello a cui fissare il compenso minimo, le modalità di regolazione e aggiustamento nel tempo e, infine, la copertura e la vigilanza.
Se il governo Renzi vuole davvero combattere le lobby, dovrebbe mettere fine al sistema delle concessioni autostradali praticamente perpetue, con tariffe opache, rendite d’oro e rischio d’impresa quasi zero. Tre sono scadute e altre quattro sono vicine al termine. Invece il decreto Sblocca Italia prevede l’accorpamento di concessioni con proroga alle scadenze più lontane, oltre i 20 anni.
Sul mercato dell’energia elettrica italiano si può arrivare presto a prezzi negativi. Come già succede nei maggiori paesi europei se si verificano bassa domanda ed eccesso di offerta. Vediamo quando e a chi conviene vendere la propria produzione pagando il compratore.
Di quanto l’aumento dell’immigrazione sposta l’elettorato verso i partiti di destra? Uno studio dice che per ogni punto percentuale di crescita degli stranieri in Italia, le coalizioni favorevoli alla restrizione dei flussi guadagnano l’1,3 per cento.

Il Punto

Siamo ancora alla fase dei titoli. Il Governo ha adesso meno di un mese di tempo per passare dalle presentazioni in powerpoint agli atti, rendendo possibile il taglio delle tasse. Su questo sito molte proposte su come tagliare la spesa pubblica.

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