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Quando in Europa girerà l’economia circolare?

In un mondo in cui il consumo di risorse è sempre più insostenibile, l’economia circolare è un investimento strategico. Soprattutto per l’Europa, che importa gran parte delle materie prime e può trarne benefici non solo ambientali ma anche economici.

Quella concorrenza “sleale” sull’elettricità

L’Antitrust ha multato Enel e Acea per abuso di posizione dominante. Il caso ripropone la necessità di rendere più efficace la regolazione, anche in vista dell’introduzione dei contatori di seconda generazione e dei dati che se ne potranno ricavare.

Concorrenza a rischio nel mercato dell’energia

Dal 2019 la regolazione del prezzo nel mercato energetico finirà anche per i piccoli clienti. Intanto però aumentano le situazioni di crisi tra i venditori di energia, soprattutto se indipendenti. La liberalizzazione rischia di produrre più concentrazione?

Famiglie spaesate nel mercato libero dell’energia

Per le forniture di energia molte famiglie italiane restano sotto il regime di maggior tutela. Se scelgono il libero mercato, a volte sbagliano contratto e finiscono per pagare di più. Sarebbero utili offerte su misura per alcune categorie di consumatori.

Come ti recupero vecchi edifici e risparmio energia

Il presidente dell’Enea ha proposto la creazione di un fondo pubblico per dare impulso alla riqualificazione degli edifici, soprattutto di quelli che potrebbero garantire grandi risparmi energetici. Il meccanismo, però, è tutto da studiare. Capire i motivi del fallimento del green deal britannico.

Passato il referendum, resta la questione energetica

Tutto come prima perché il referendum “no-triv” non ha ottenuto il quorum. Ma non sarebbe cambiato nulla neanche in caso contrario. Perché il quesito riguardava una produzione marginale. E tuttavia il referendum ha avuto il merito di riaccendere il dibattito sul futuro energetico dell’Italia.

Il futuro degli idrocarburi in Italia. Con e senza trivelle

Ultimo di una serie di tre articoli sul referendum no-triv. Nel confronto pubblico si sovrappongono diversi argomenti, spesso estranei al quesito. Ma se di futuro energetico e ambientale dobbiamo parlare, bene rifarci agli impegni di Cop21 e a quelli con l’Ue.

Modello Iva per la carbon tax*

Per contrastare in modo efficace i cambiamenti climatici, evitando gli errori del passato, sarebbe utile passare da un criterio di territorialità delle emissioni a uno che incida sul consumo di CO2. Una tassa sul modello Iva per i combustibili fossili avrebbe molti vantaggi.

Mi illumino di meno. E anche meglio

L’Italia è sul podio internazionale per uso di energie rinnovabili ed efficienza energetica. Alla vigilia dell’iniziativa “M’illumino di meno” pare che il nostro paese si illumini anche meglio. I numeri però vanno letti con attenzione. E soprattutto vanno resi sostenibili, finanziando la ricerca.

Il Punto

L’astensionismo elettorale non è affatto un problema secondario. Al contrario, quando la partecipazione è bassa, chi vota meno sono le persone più vulnerabili soprattutto in un momento di grave crisi economica. Così i politici saranno ancora meno motivati a rappresentare gli interessi dei più poveri.
Meno male che la Bce ha acceso un faro sullo stato di salute delle banche. Solo così sono state costrette a mettere in luce tutti i crediti deteriorati che le zavorrano. E a correggerne i valori in bilancio. Per le banche italiane (12 miliardi) è servito molto di più che per gli altri istituti dell’Eurozona.
Poiché molte fonti di energia creano anche effetti dannosi, le politiche fiscali possono portare il loro costo a un livello “giusto”, capace di remunerare le “esternalità” che producono. Una ricerca del Fondo monetario propone di tassare di più l’utilizzo di energia per i trasporti. Per una volta l’Italia, con le sue accise sulla benzina, è tra i paesi più virtuosi.
Chi comanda nelle scuole inglesi? Quanto costa l’istruzione alle casse pubbliche? Qual è lo stipendio degli insegnanti? Questo secondo articolo completa la descrizione del sistema d’oltremanica, uno dei modelli che ci può fornire suggerimenti per riformare il nostro.
Proviamo a stimare, con un esercizio semi-serio, quanto vale il tempo passato su Facebook da ognuno dei 25,2 milioni di utenti italiani. Grosso modo 3.650 euro all’anno. In totale quasi 92 miliardi. Calcolare per credere!
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