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Una Silicon Valley trumpiana: follow the money

Nell’avvicinamento delle big tech all’amministrazione Trump gli interessi economici contano più dell’adesione ideale a tesi libertarie. A dar fastidio sono i tentativi di regolamentazione in patria e soprattutto in Europa, dove le regole sono incisive.

Politiche dell’innovazione: il paradosso europeo

Benché abbia una forte capacità innovativa, l’Europa è in ritardo rispetto a Usa e Cina in campo tecnologico. Perché investe poco sulle prime fasi di sviluppo delle idee. Per i progetti ad alto rischio e lunga gestazione è cruciale il sostegno pubblico.

La Germania dopo il voto

Sarà un governo di coalizione tra Cdu e Spd a cercare di rilanciare la stagnante economia tedesca, un obiettivo cruciale anche per l’Europa. Ma il probabile allentamento del vincolo di bilancio non comporterà un cambiamento di posizioni sulle regole europee.

Che sorpresa l’IA cinese*

Il caso di DeepSeek mostra come la competizione globale nel campo dell’intelligenza artificiale non si fondi solo su risorse economiche e tecnologiche, ma anche su modelli organizzativi e strategie integrate. Quali saranno le reazioni di Usa ed Europa.

L’Iva secondo Trump*

L’Iva è diventata un bersaglio negli Stati Uniti: il presidente la equipara a un dazio, alcuni commentatori la ritengono un incentivo alle esportazioni. Ma come la sales tax Usa, l’imposta europea non fa distinzioni sulla provenienza delle merci.

Tanti ostacoli per la difesa europea

Il problema della spesa per la difesa in Europa è oggi la frammentazione nei diversi stati. Un semplice aumento delle percentuali non servirebbe a molto. Si dovrebbe invece investire su progetti comuni. Farlo nella Ue a 27 è però praticamente impossibile.

Nove grafici sui dazi statunitensi

Il 2 aprile, Donald Trump ha annunciato l’introduzione di nuovi dazi commerciali, con l’obiettivo – a suo dire – di contrastare il protezionismo di altri paesi e rafforzare la posizione degli Stati Uniti nel commercio globale. Questi dazi, variabili in base al livello di barriere commerciali esistenti secondo il presidente americano, colpiranno principalmente Cina, Unione Europea e altre economie chiave: mentre la Cina dovrà affrontare un nuovo dazio del 34 per cento, da sommarsi a quelli già esistenti, per l’Ue esso ammonterà al 20 per cento.

Sebbene queste misure possano portare a un aumento delle entrate doganali e proteggere la produzione nazionale, c’è il rischio che possano anche aumentare i costi per i consumatori e danneggiare gli scambi internazionali. Le implicazioni economiche potrebbero rivelarsi complesse, influenzando tanto gli Stati Uniti quanto i paesi più vulnerabili a queste politiche protezionistiche. Ne parliamo in questa serie di grafici.

L’economia europea nella guerra dei dazi

È probabile che l’amministrazione Trump imponga dazi anche sulle esportazioni europee negli Usa. Nello scenario peggiore la Bce potrebbe trovarsi a fronteggiare contemporaneamente il rallentamento dell’attività economica e il rialzo dell’inflazione.

Industria dell’auto o Green Deal? Il falso dilemma dell’Europa *

I produttori di auto dicono di non essere pronti a rispettare i limiti alle emissioni previsti nel 2025, 2030 e 2035 e paventano scenari drammatici. Ma l’Europa non è chiamata a scegliere tra sopravvivenza dell’industria e lotta al cambiamento climatico.

Sistemi pensionistici a rischio con l’invecchiamento della popolazione*

L’invecchiamento della popolazione mette a rischio la sostenibilità del sistema pensionistico. Occorre incentivare il prolungamento dell’attività lavorativa e controllare meglio le uscite anticipate. In più servono politiche di sostegno alla natalità.

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