Ci sono tanti motivi per ritenere la flat tax, la cosiddetta “tassa piatta”, indesiderabile. Curiosamente, quasi nessuno di questi motivi viene utilizzato nel dibattito pubblico, che invece si concentra su altri che, nella maggior parte dei casi, sono totalmente – e insopportabilmente – fasulli.
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Le proposte di flat tax di Forza Italia e Lega darebbero un gettito nettamente inferiore a quello attuale dell’Irpef, anche con un ottimistico recupero totale dell’evasione. A beneficiare del risparmio di imposta sarebbero soprattutto i redditi più alti.
Introdotta con obiettivi ambiziosi, la cedolare sugli immobili residenziali dati in affitto ha prodotto risultati limitati in fatto di emersione di base imponibile e di alloggi immessi sul mercato. Di sicuro ha avvantaggiato i proprietari più ricchi.
La riforma del fisco è una questione urgente ma complessa, specie per una maggioranza di governo eterogenea. Due i temi principali: la scelta tra manutenzione dell’Irpef o revisione di tutto il sistema e il ridisegno della struttura stessa dell’Irpef.
Il governo si è impegnato a realizzare una riforma dell’Irpef, senza però indicarne per il momento i tratti salienti. Dall’analisi dei punti di forza e di debolezza dell’imposta emergono in modo chiaro quali dovrebbero essere le priorità da cui partire.
La nuova presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha una piccola maggioranza e un grande programma europeista. La cui attuazione su temi controversi come l’Unione bancaria e l’accelerazione nella lotta al global warming dipenderà dalla sua capacità di ottenere il consenso degli stati nazionali.
L’ultimo Rapporto Inps documenta la drammatica esplosione delle disuguaglianze nel nostro paese. Tra i lavoratori dipendenti, i super-stipendi dello 0,01 per cento più alto cominciano a quota 533 mila euro annui. È il 143 per cento in più rispetto a 40 anni fa. Nelle altre fasce di reddito gli aumenti non si sono visti. Alle iniquità esistenti il reddito di cittadinanza e la (quasi) flat tax – misure prive di vere coperture – ne aggiungeranno di nuove. Almeno fino a che i M5s e Lega terranno fermi i due numeri-feticci: 780 euro per il Rdc e 15 per cento per l’aliquota unica. A proposito di fisco, c’era una volta un paese (l’Italia) che aveva varato per prima la web tax per far pagare le imposte ai colossi di internet. La realtà è diversa dalle favole: senza decreti attuativi non si fa niente. E mentre la Ue si divide, la Francia che mette una tassa ragionevole entra nel mirino di Trump.
Le operazioni di soccorso nel Mediterraneo della Guardia costiera italiana e dell’agenzia Ue Frontex sono molto diminuite. E anche quelle delle navi delle Ong. Perché ci sono meno arrivi e per la politica di non accoglienza del ministro Salvini. Intanto nel 2019 i morti in mare sono saliti al 5,2 per cento delle persone partite (contro il 3,2 del 2018).
Dieci economisti descrivono in una lettera la censura da essi subita in occasione della presentazione dell’annuale Rapporto dell’Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
Convegno annuale de lavoce.info il 16 settembre pomeriggio a Milano. Save the date!
Il convegno annuale de lavoce.info si svolgerà nel pomeriggio di lunedì 16 settembre all’Università Bocconi di Milano. Sarà un’occasione per vederci di persona, dopo tante interazioni digitali! Presto comunicheremo il programma. La prima parte dell’incontro è riservata ai nostri collaboratori e sostenitori più affezionati (quelli che ci hanno finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni). Chi vuole è ancora in tempo per fare una donazione.
Flat tax al 15 per cento e reddito di cittadinanza sono i cardini del fisco targato Lega-M5s. Ma non sono misure che si autofinanziano, neanche nelle loro versioni ridotte. Ci sono altri modi per migliorare gli incentivi indotti dal sistema fiscale.
Non c’è solo la flat tax della Lega. Anche il M5s vorrebbe riformare l’Irpef, portando a tre le aliquote. Se i vantaggi sono certi per gli autonomi, per i dipendenti a reddito medio-basso tutto dipende dal mantenimento o meno del bonus Renzi.
Nonostante i proclami di vittoria, l’Italia a trazione leghista non avrà vita facile in Europa. Le regole fiscali non cambieranno e incombe l’apertura di una procedura di infrazione da parte della Commissione. Come sarà la prossima manovra di bilancio?
La cedolare secca sugli affitti è stata giustificata anche con la necessità di recuperare gettito. Il recupero non è stato però sufficiente a compensare le perdite. E l’emersione di imponibile si può favorire senza penalizzare la progressività.