Di fronte all’attuale fiammata inflazionistica c’è chi invoca un calmiere dei prezzi e la tassazione degli extra-profitti. Ma sono armi spuntate. Sarebbe più efficace stimolare la concorrenza attraverso campagne di informazione per i consumatori.
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Le rivelazioni di Frances Haugen su Facebook hanno riportato al centro dell’attenzione il ruolo di internet e social media nel condizionare l’opinione pubblica. Uno studio ci aiuta a scoprire quali sono le categorie più esposte alla propaganda in rete.
I dati sull’evolversi della pandemia possono rivelarsi un potente strumento di propaganda politica. Una analisi su paesi democratici e autoritari sembra indicare una differenza sistematica nella diffusione dell’informazione tra i diversi tipi di regimi.
Dall’aggregazione dell’informazione nelle aste al disegno dei mercati, i due vincitori del Premio Nobel per l’economia 2020 hanno mostrato come l’analisi economica può aiutare a elaborare principi pratici utili per governi e imprese.
Da prendere con le pinze il calo del tasso di disoccupazione. Perché diminuiscono anche gli occupati, mentre aumentano gli inattivi e le richieste di cassa integrazione. Non solo braccianti: la sanatoria degli immigrati irregolari ha riguardato anche i lavoratori domestici. Un beneficio per 220 mila persone ma anche per le casse dello stato, in attesa di una riforma che cambi in profondità i meccanismi.
Gli interventi edilizi saranno vantaggiosi grazie ai nuovi eco e sisma-bonus. Ma a quale costo? L’aliquota al 110 per cento rischia di incentivare comportamenti scorretti.
Via Tv, il confronto scientifico sul Covid-19 è entrato in tutte le case. Generando confusione perché esperti e pubblico non tengono sempre conto che le certezze assolute sono poche. Esempio di un tema controverso: spendiamo poco per il Servizio sanitario? A ben guardare, il finanziamento è adeguato alla capacità di generare ricchezza dell’Italia, che in 10 anni è cresciuta di pochi decimali.
Nel lockdown gli insegnanti si sono trovati impreparati: solo un quinto aveva una formazione digitale. Serve una pedagogia che integri anche gli strumenti informatici.
Al Festivaleconomia sul web arriva il podcast realizzato da lavoce.info in collaborazione con l’Università di Trento. Prima puntata delle “Parole chiave dell’economia”: Ripartenza, con Francesco Daveri, online da lunedì 8 giugno.
La recessione senza precedenti in Europa si legge nei nuovi dati sul Pil. Francia, Spagna e Italia in profonda sofferenza, Germania un po’ meno. E questa asimmetria può rallentare l’accordo sulle misure di salvataggio in sede Ue. Infatti ora che i governi hanno deciso di creare lo European Recovery Fund, la patata bollente è in mano alla Commissione che deve deciderne le regole di funzionamento.
Niente Primo maggio in piazza quest’anno e, peggio, niente da festeggiare. Perché un terzo dei lavoratori è bloccato dal lockdown, In prevalenza “blue collar” e di più che nel resto della Ue. In apparente contraddizione con questa tendenza i dati sul mercato del lavoro di marzo pubblicati dall’Istat che mostrano come molti disoccupati siano diventati inattivi.
Oltre ai bilanci disastrati di questi mesi, le aziende di trasporto pubblico locale devono affrontare i distanziamenti tra passeggeri: un vero rompicapo tra nuove regole e nuovi costi. I comuni italiani vanno incontro a 10 miliardi di entrate in meno e spese in aumento. Nascono proposte di fondo di solidarietà e maggiore discrezionalità finanziaria.
In vista di una possibile recrudescenza della pandemia dopo l’estate, conviene estendere le vaccinazioni contro la normale influenza. Così da evitare falsi allarmi e monitorare davvero il Covid-19. Guardando al futuro, dobbiamo immaginare nuove regole di comportamento e cambiamenti di abitudini, consapevoli dei rischi in agguato. Chi governa deve comunicare con la massima chiarezza. Altrimenti c’è il rischio che abbia la meglio la disinformazione che – come è provato – viene orchestrata per destabilizzare le democrazie.
Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “Terapie anti-Covid per il mercato del lavoro“, con Tito Boeri.
L’educazione finanziaria ci riguarda da vicino, come risparmiatori e come cittadini. L’Italia ha un basso livello di competenze finanziarie e solo da poco ha una strategia nazionale. È un primo passo per recuperare il ritardo rispetto agli altri paesi.
Più giornali e tv perdono il loro ruolo di approfondimento e verifica, più diventa forte il rischio di creare un divario tra élite e popolo. Non tanto su valori e fini, quanto in termini di informazione e di visione sui mezzi per raggiungere quei fini.
Preservare fonti di informazione che ricerchino una rigorosa ricostruzione dei fatti resta l’unico argine alle fake news. Per questo i contributi pubblici ai giornali vanno mantenuti. Anche per evitare sospetti di censura da parte del governo.