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Nove grafici sulla scuola

L’inizio del nuovo anno scolastico riporta l’attenzione sulle risorse che i paesi europei destinano all’istruzione, mettendo in luce una criticità strutturale del nostro paese, che riserva al settore la quota di spesa pubblica più bassa d’Europa. A incidere sulla qualità dell’istruzione concorrono anche altri fattori, come le dimensioni delle classi, che influenzano direttamente insegnamento e apprendimento, e la qualità delle infrastrutture: dall’efficienza energetica degli edifici alla disponibilità di mense e palestre, fino al superamento delle barriere architettoniche, rispetto ai quali si registra un marcato divario tra Nord e Sud.
Parlare di scuola, tuttavia, non significa guardare solo agli studenti. C’è anche la condizione degli insegnanti, che in Italia percepiscono salari tra i più bassi d’Europa e devono affrontare carriere molto lunghe per raggiungere il massimo stipendio. Nove grafici raccontano la situazione della scuola in Italia e in Europa.

Invalsi 2025: il grido d’allarme risulta ancora più forte

I dati Invalsi confermano le debolezze storiche del sistema scolastico, aggiungendone di nuove, specie nella scuola primaria. Se si fa fatica a garantire livelli accettabili di competenze di base a tutti gli studenti, anche le eccellenze diminuiscono.

L’errore di non investire in istruzione e cultura

Il Rapporto Istat 2025 conferma che il grado di istruzione e cultura è cruciale per la qualità della vita, come mostrano gli indicatori su reddito e salute. In Italia, però, si investe poco e spesso male in entrambi i settori. I rischi per la democrazia

Dieci grafici sul Rapporto Istat

L’Istat ha rilasciato il Rapporto annuale sulla situazione del paese. In questa serie di grafici ci occupiamo dei suoi principali risultati: dall’invecchiamento della popolazione all’andamento di occupazione e al rischio povertà, dalle retribuzioni reali ai livelli di istruzione, al numero di giovani laureati che hanno lasciato l’Italia nel 2023.

Un mercato del lavoro difficile per le seconde generazioni

I dati mostrano che gli immigrati di seconda generazione tendono a essere più giovani e meno istruiti rispetto alle prime generazioni e ai figli di genitori nativi. È un elemento che spiega perché svolgano lavori peggiori, ma non perché siano meno occupati.

Diritto allo studio scolastico: questo sconosciuto*

Raggiungere buoni livelli di istruzione dipende ancora troppo spesso dal background familiare. Gli esigui aiuti agli studenti più fragili hanno procedure lente, macchinose e poco pubblicizzate. Così i possibili beneficiari finiscono per non richiederli. 

Programmi che aiutano a diventare genitori “migliori”

Attraverso progetti che si concentrano su attività educative e ludiche e sulla socializzazione con altre famiglie, i genitori acquisiscono una maggiore consapevolezza del loro ruolo. I risultati di un’esperienza di contrasto alla povertà educativa.

Nel rapporto Ocse lo stato di salute del sistema educativo italiano

È in chiaro-scuro il quadro tracciato dal rapporto dell’Ocse sull’equità del sistema scolastico italiano. Fa bene sull’integrazione degli studenti stranieri. Il punto dolente è sui laureati: sono pochi, poco occupati e poco pagati, soprattutto le ragazze.

L’istruzione allunga la vita

Le statistiche Istat sulle disuguaglianze di mortalità per cause di morte mostrano l’influenza diretta e indiretta del livello di istruzione. La probabilità di morire di malattia per una persona con bassa scolarità è molto più alta di quella di un laureato.

Uno sguardo sull’istruzione professionale

Education at a glance, il rapporto annuale dell’Ocse, si sofferma quest’anno sull’istruzione professionale. Per l’Italia offre una analisi approfondita del settore, anche se l’inserimento degli istituti tecnici nella categoria crea un po’ di confusione.

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