Il governo ha approvato una manovra per il 2025 da poco più di 28 miliardi. Per una parte verrebbe finanziata in deficit. Ma il problema sono le coperture previste: se si escludono l’utilizzo del fondo per la delega fiscale e i tagli a regioni ed enti locali, non provengono da entrate permanenti.
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Alla luce dei fatti la legge di bilancio 2024 non si rivela così prudente come si sostiene: molte misure valgono per un solo anno né si intravedono provvedimenti capaci di stimolare la crescita. Le implicazioni per la riforma delle regole fiscali europee.
La Bce alza ancora i tassi e annuncia una progressiva riduzione degli acquisti di attività. Ma la banca centrale è davanti a un dilemma: da un lato la necessità di frenare l’inflazione, dall’altro le conseguenze che i rialzi hanno sui paesi ad alto debito.
La prima Legge di bilancio del governo Meloni è stata largamente anticipata e per questo non “inattesa” ma al contempo costantemente “in attesa” di riforme strutturali che sono rimandate a un futuro non meglio specificato.
La legge di bilancio 2020 prevede una tassa sulle bevande zuccherate. Dà anche tempo alle aziende produttrici di rivedere le loro strategie. Gli obiettivi sembrano chiari, ma la possibilità di raggiungerli dipende dal modo in cui si disegna la norma.
Il peso delle imposte sul Pil rimane all’incirca lo stesso del 2019, molto meno quindi di quanto avremmo pagato senza la manovra. Ma sarà diversa la composizione del prelievo. Con effetti su famiglie e imprese che si potranno valutare solo col testo definitivo.
Con la legge di bilancio 2020 la pressione fiscale rimarrà invariata grazie alla cancellazione degli aumenti previsti su Iva e accise. Ma le modifiche su deduzioni e detrazioni e le nuove tasse sui “mali” (plastica, bevande zuccherate e simili) cambieranno la composizione del prelievo. Con l’assegno unico per i figli a carico, in discussione in Parlamento, l’importo dell’aiuto si riduce all’aumentare del reddito Irpef di uno solo dei genitori. Così chi evade la fa franca due volte (meno tasse e più assistenza) e si sprecano 815 milioni che vanno a chi non avrebbe diritto.
L’economia globale continua a basarsi su aree di eccellenza locali mentre i social media non valgono l’efficacia dell’incontro personale con colleghi e partner d’affari. Lezione da trarre: la miglior politica industriale è quella che offre istruzione e servizi pubblici di alta qualità per moltiplicare i poli di sviluppo.
Le sfide che attendono la nuova Commissione Ue guidata da Ursula von der Leyen non si esauriscono coi temi di cui parliamo quotidianamente in Italia: banche, migranti, bilancio dello stato. Altrettanto importanti sono i nuovi dossier europei, dal Green new deal all’economia circolare, dalla digitalizzazione alle regole sull’uso dell’intelligenza artificiale.
Alla prevista riduzione del numero dei parlamentari si accompagnano proposte di norme che vanno a snaturare il Senato. Che diventerà una fotocopia della Camera perdendo il sistema di elezione “a base regionale” previsto dalla Costituzione. Sarebbe invece l’occasione di rafforzare questa caratteristica.
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Il nuovo podcast lavoce in capitolo. Parliamo di “Combattere davvero l’evasione fiscale”, con Alessandro Santoro.