In Italia i bambini in povertà assoluta sono più di un milione. Le condizioni di deprivazione nell’infanzia hanno una forte influenza sulla vita adulta. E infatti questi ragazzi e ragazze hanno anche meno aspettative riguardo al loro futuro.
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Indici diversi utilizzati per misurare la povertà in Italia danno risultati contrastanti. Quelli di reddito delineano però un quadro del disagio economico più coerente con l’andamento dell’occupazione e dell’economia, in leggera ripresa da qualche anno.
Il nuovo Patto europeo su immigrazione e asilo nasce dalla percezione errata che l’Europa sia assediata dai migranti. Così le sue soluzioni cedono molto alle richieste dei sovranisti. E mantengono la confusione tra immigrazione irregolare e rifugiati.
In un quadro generale della povertà in Italia sostanzialmente stabile, spicca il dato sul numero di famiglie povere residenti al Nord: in un decennio è raddoppiato benché negli stessi anni l’economia sia cresciuta di più in quell’area. Le possibili cause.
Le recenti statistiche diffuse da Istat, Banca d’Italia, Eurostat e Oxfam delineano il quadro di un’Italia segnata da crescenti disuguaglianze economiche e da maggiore povertà. Nel corso del 2022, le condizioni economiche delle famiglie italiane, in media, hanno subìto un peggioramento, in gran parte dovuto alla forte accelerazione dell’inflazione. A confronto con gli altri paesi europei, l’Italia si è distinta in negativo con un reddito mediano familiare inferiore e un livello di disuguaglianza nei redditi superiore alla media europea, indicando una spaccatura economica profonda nel tessuto sociale del paese. Inoltre, il numero di nuclei familiari in povertà assoluta è aumentato e le persone a rischio povertà sono una su cinque. Infine, i dati relativi al 2022 mostrano che la ricchezza netta delle famiglie è diminuita.
Ne parliamo in questa serie di grafici.
Milei punta a ridurre al minimo il ruolo dello stato nell’economia e nella società. Le sue proposte rischiano di peggiorare la già difficile situazione della popolazione più povera. La priorità alla lotta all’inflazione e l’ipotesi della dollarizzazione.
Nel 2022 la quota di persone e famiglie in povertà assoluta è salita rispetto al 2021. Lo dicono i nuovi dati Istat. La causa è soprattutto l’inflazione, che ha colpito di più le fasce meno abbienti. Per quest’anno sono tre i fattori da tenere d’occhio.
È positivo che il Supporto per la formazione e il lavoro si rivolga al singolo individuo. Mentre la piattaforma Siil rende interoperabili i dati di tutte le politiche attive. Più problematico costruire percorsi di formazione adeguati al contesto economico.
Il lascito più importante del Rdc è il riconoscimento che ci sono persone in povertà, che vanno aiutate indipendentemente dall’anagrafe o dallo stato di salute. Con la sua abolizione, in Italia torneremo a non avere una misura universale con questo scopo.
La carta prepagata di 385 euro una tantum destinata alle famiglie bisognose ha molti difetti. A partire dalla cifra, davvero esigua. Soprattutto però l’iniziativa soffre di un pregiudizio: l’idea che i poveri non sappiano gestire i soldi che ricevono.