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Tag: reddito di cittadinanza

Tutti i rischi del reddito di cittadinanza*

Introdurre un reddito di cittadinanza è più complicato di quanto sembri. Perché i beneficiari sono spesso molti di più di quelli stimati. E perché i rischi di parassitismo sono alti. Anche l’investimento nei centri per l’impiego andrebbe considerato bene.

E Renzi inciampa sul reddito di cittadinanza del M5s

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Renzi sul reddito di cittadinanza proposto dal M5s. Vuoi inviarci una segnalazione? Clicca qui.

Reddito di cittadinanza M5s: costa 29 mld e non 14,9

Quanto costa il reddito di cittadinanza? 14,9 miliardi come dice il M5s o 29 miliardi? Il criterio Eurostat indicato come riferimento dal disegno di legge per la stima della povertà relativa non comprende gli affitti imputati. Ed è un dettaglio importante.

Il Punto

Secondo le nostre valutazioni il reddito di cittadinanza proposto dal M5s costerebbe 29 miliardi. Una cifra quasi doppia rispetto a quella stimata da chi ha presentato il ddl che imputa ai redditi individuali anche una voce figurativa, gli affitti incassabili sulle case di proprietà. Esagera in senso opposto, invece, Yoram Gutgeld, deputato Pd e Commissario alla spending review, che stima un costo di 70 miliardi perché – come sottolineato nel fact-checking de lavoce.info – considera come destinatari della misura i singoli e non i nuclei familiari. Mentre in campagna elettorale (finalmente) si discute di proposte quantificate, vanno in ombra temi più tecnici ma di grande rilevanza come le clausole di salvaguardia, previste se non si centrano determinati obiettivi di bilancio. Chi si candida a governare ha comunque l’obbligo di spiegare come evitarle.
Sullo sfondo di una riduzione dell’80 per cento del numero degli omicidi in Italia negli ultimi 25 anni, i dati rivelano che il fenomeno ha subito rilevanti mutamenti qualitativi. Rimane vero che gli assassini sono soprattutto giovani uomini. Ma è anche cresciuta la proporzione delle donne che uccidono.
La riforma fiscale di Trump è un’implicita dichiarazione di guerra fiscale ai paesi europei. Oltre al taglio delle imposte societarie al 21 per cento, arrivano la deducibilità immediata – e non più graduale – di beni strumentali e agevolazioni (forse illegittime per il Wto) sui redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali.
Da ferrovie a strade, da autostrade ad aerei, nei trasporti italiani il monopolio rimane un aspetto dominante. Piace a ogni parte politica perché risulta politicamente ed elettoralmente utile. Così viene giustificato con argomenti pretestuosi. Che vanno smontati.
Si chiama dottorato industriale lo strumento per affrontare – con il coinvolgimento di università, imprese e governo – i cambiamenti nel modo di lavorare che l’innovazione tecnologica impone. Il rischio che il mercato del lavoro non apprezzi adeguatamente le nuove competenze rimarrà a carico dei futuri dottori.

Reddito di cittadinanza, se al Pd non sanno fare i conti

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle dichiarazioni di Yoram Gutgeld sul reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle.

Garantire la dignità costa

Un reddito di dignità come quello suggerito da Silvio Berlusconi costerebbe circa 29 miliardi l’anno, 711 euro per ogni contribuente. Finirebbero all’8 per cento delle famiglie, per un trasferimento medio mensile di 1.200 euro. Quali sono le differenze con la proposta M5S.

Quando Berlusconi parla di poveri

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Silvio Berlusconi sulla povertà in Italia.

Il Punto

Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e il portavoce di Renzi, Michele Anzaldi, hanno polemizzato sulla proposta di reddito di cittadinanza, usando definizioni e dati confusi. Sottoponiamo le dichiarazioni dei due parlamentari al fact-checking de lavoce.info.
Dopo la battuta d’arresto elettorale per la signora May e l’invito ai britannici a ripensarci da parte di Emmanuel Macron, i giuristi si chiedono se e come si possa tornare indietro sulla Brexit. Tante interpretazioni del famoso articolo 50 del trattati Ue. Con un po’ di buon senso si può definire come e quando ciò sia praticabile. Nel frattempo si fanno i conti sui flussi elettorali nel Regno Unito. Emerge che Corbyn si è mostrato abile nell’intercettare il voto di giovani e scontenti. Ma non abbastanza da vincere.
Uno European safe bond che tragga il suo valore da un paniere di titoli di debito sovrano dei vari paesi dell’eurozona è una buona idea. Ma per farla decollare serve spingere le banche a investirvi. Il sistema più sicuro è quello di incentivarle a diversificare, mettendo un tetto ai titoli di stato da esse detenuti.
In un rapporto appena pubblicato, l’Istat fotografa la demografia di un paese triste in cui, nel 2016, il numero dei morti ha superato quello dei nuovi nati di 142 mila unità. Senza i bambini stranieri, la cifra salirebbe a 205 mila. Per invertire la tendenza, cercasi politiche di welfare per donne e giovani.
La povertà va ben oltre la mancanza di reddito. Le famiglie meno abbienti destinano al pagamento delle bollette una quota rilevante del loro bilancio e sono esposte alla “vulnerabilità energetica” e alle sue conseguenze socio-sanitarie. Un recente studio prova a quantificare il problema.

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Se neanche i parlamentari sanno bene cos’è il reddito di cittadinanza

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Luigi Di Maio e Michele Anzaldi sul reddito di cittadinanza.

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