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L’Europa regola l’IA, ma la competitività nasce altrove

Bruxelles definisce il quadro regolatorio più avanzato al mondo per l’IA, ma le industrie dell’Unione rischiano di rimanere indietro. Alla competitività servono investimenti in capitale umano, reti digitali, apertura ai mercati e condivisione dei dati.

L’università in Italia ed Europa in 6 grafici

Il livello di istruzione terziaria è fondamentale per crescita e innovazione, ma in Italia i laureati sono ancora pochi: solo il 20 per cento dei lavoratori, con forti differenze tra settori. Il vantaggio economico di una laurea magistrale rispetto alla triennale è presente, ma meno marcato che in altri paesi europei e molto variabile a seconda delle discipline. Anche l’attrattività internazionale delle università resta bassa: meno di cinque studenti su cento provengono dall’estero. Sul fronte del dottorato, l’Italia si colloca a metà classifica europea, con prevalenza di percorsi in ambito STEM.

Ne parliamo in questa serie di grafici.

Stipendi a scuola: c’è chi ci guadagna e chi ci perde

Un insegnante italiano guadagna, in media, molto meno di un lavoratore laureato. Il divario non è però uguale per tutti. Chi ha una laurea umanistica ha uno stipendio più alto degli ex colleghi di università. Per i laureati Stem accade il contrario. 

Nel rapporto Ocse lo stato di salute del sistema educativo italiano

È in chiaro-scuro il quadro tracciato dal rapporto dell’Ocse sull’equità del sistema scolastico italiano. Fa bene sull’integrazione degli studenti stranieri. Il punto dolente è sui laureati: sono pochi, poco occupati e poco pagati, soprattutto le ragazze.

Come cambia il dottorato di ricerca

Il 2013 è un anno di svolta per il dottorato di ricerca italiano, nato solo all’inizio degli anni Ottanta. La nuova procedura di accreditamento porta a una razionalizzazione del numero di corsi e di iscritti. La situazione nei dati del rapporto Anvur.

Coding Girls: l’informatica contro il divario di genere*

Ancora oggi, ben poche ragazze scelgono le materie scientifiche all’università. Un programma per le ultime classi delle superiori punta a promuovere l’interesse per l’informatica. E i risultati dicono che molti stereotipi si possono superare.

La scuola superiore è una scelta di genere

La scelta della scuola superiore può condizionare percorsi di studi e vita lavorativa. È quindi un problema se i ragazzi tendono a preferire gli indirizzi scientifici e le ragazze quelli umanistici. Anche perché non c’entrano i risultati in matematica.

Donne e mercato del lavoro: non è solo un problema economico

A parità di istruzione, il tasso di inattività delle donne è superiore a quello degli uomini in quasi tutte le fasce di età. Per valorizzare questo potenziale occorre affrontare nel loro insieme gli aspetti economici e socio-culturali della questione.

Economia, la laurea che non piace alle ragazze

Il divario di genere tra le lauree in economia è superiore a quello nelle materie Stem. Soprattutto tra chi arriva da scuole superiori con poca matematica. Ma neanche la riforma Gelmini, che ne ha potenziato l’insegnamento, ha cambiato le cose, anzi.

Coding Girls: l’informatica contro il divario di genere

Ancora oggi, ben poche ragazze scelgono le materie scientifiche all’università. Un programma per le ultime classi delle superiori punta a promuovere l’interesse per l’informatica. E i risultati dicono che molti stereotipi si possono superare.

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