La quarantena imposta dal Covid-19 e le prime fasi di riapertura hanno cambiato risultati e prospettive delle piattaforme informatiche di servizi. Alcune soffrono, altre hanno accresciuto valore e potere di mercato. Meglio stabilire alcune regole.
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Inizio frizzante del 2020 sui mercati. Prima la paura, con petrolio e oro su e borse giù, ora – pare – di nuovo il sereno. Per vari motivi che oggi appaiono solidi, più di tutti la prospettiva della fine della guerra dei dazi Usa-Cina. Intanto da noi, c’è chi guarda indietro e parla di reintrodurre l’articolo 18. Del resto anche il 2019 si era chiuso con le polemiche sul Mes, Meccanismo europeo di stabilità, erroneamente individuato come simbolo di rinuncia alla nostra sovranità. Dimenticando che invece può servire a salvare gli stati dalle crisi.
Nuovo anno, vecchi divari strutturali. C’è una differenza di 24 punti (20 per gli uomini, 29 per le donne) tra l’occupazione nel Nord e nel Sud Italia. Più di tutti nella Ue. Con gap anche più grandi per precarietà, part-time involontario e qualificazione professionale.
Da dieci anni anni cala la spesa per università e ricerca e non si vede un’inversione di tendenza, tanto che il responsabile del Miur Fioramonti si è dimesso pochi giorni fa. In attesa di ciò che farà il nuovo ministro, si studiano i fattori che permettono ai sistemi universitari di ottenere i risultati migliori.
Sotto la lente della Corte di giustizia Ue Uber e Aibnb, due tra le piattaforme digitali più frequentate e più discusse, per i profili di concorrenza con taxi, hotel e intermediari immobiliari. La prima ne è uscita con le ossa rotte, la seconda invece ha spuntato una sentenza favorevole. Vale la pena capire perché.
Nel recente periodo festivo abbiamo continuato ad aggiornare il sito de lavoce.info con articoli su: fondi strutturali europei, scuola e lavoro, sistemi elettorali, energie alternative, violenza di genere.
Il podcast de lavoce.info
Hai ascoltato lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info? Qui puoi trovare la prima stagione, in cui abbiamo parlato di istituzioni politiche, quota 100, scuola, idee per la crescita, regole fiscali europee, tasse, euro e molti altri temi.
La Corte di giustizia Ue è stata chiamata a esprimersi su ricorsi di attori nazionali contro le piattaforme digitali. Ha così indicato due requisiti-filtro per considerarle fornitrici di servizi elettronici. Ma è il compito che spetterebbe ai regolatori.
Mentre per i minori si va verso lo ius soli temperato, per l’acquisizione della cittadinanza degli adulti l’Italia ha una normativa tra le più restrittive d’Europa. Il boom delle naturalizzazioni (da 35 a 200 mila in dieci anni) suggerisce cautela. Ma il tempo di evasione delle domande dei richiedenti non può essere di tre-quattro anni come oggi. Parlando di diritti sociali degli immigrati, il comune di Genova ha negato a una ecuadoregna residente l’assegno per le famiglie numerose. Ora la Corte di giustizia europea, investita del caso, ha dato torto all’ente locale. Con implicazioni finanziarie, per il governo e per l’Inps.
La sottosegretaria Maria Elena Boschi ha sostenuto che il bonus 80 euro, l’aumento della quattordicesima per i pensionati e il sostegno di inclusione attiva hanno avuto effetti positivi nella redistribuzione dei redditi. Nel complesso ha ragione, come indicato dal fact-checking de lavoce.info. Ma esagera nelle implicazioni.
La legge sulle quote rosa prescrive che la componente femminile nei Cda delle società quotate sia almeno del 30 per cento. Con l’autoregolamentazione la stessa proporzione dovrebbe valere anche nei comitati interni, come quello per le remunerazioni o per la governance.
Uber fornisce un servizio della società dell’informazione? In punta di diritto, l’avvocatura generale della Corte di giustizia europea pensa di no. Perché la messa in contatto di autisti e clienti sarebbe priva di valore economico senza la piattaforma. Un parere che potrebbe frenare lo sviluppo della sharing economy.
Per risolvere l’emergenza abitativa bisogna rilanciare l’edilizia popolare. Perché non trarre ispirazione dal “piano Fanfani” che nel dopoguerra diede un tetto a milioni di italiani e aiutò anche a diminuire la disoccupazione?
La morte non guarda in faccia nessuno? Dipende. L’età media dei decessi nelle diverse fasce di età è molto diversa a seconda delle regioni italiane. Si vive più a lungo in quelle centrali, un po’ meno in quelle del Nord, decisamente meno a Sud e nelle isole. Un po’ anche a causa del sistema sanitario.
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici/donatori de lavoce si terrà la mattina di lunedì 18 settembre a Milano. Si parlerà di Brexit e banche italiane. Presto, su questo sito, i dettagli dell’incontro. Intanto SAVE THE DATE, vi aspettiamo!
Un parere dell’avvocatura generale della Corte di giustizia europea potrebbe rappresentare un freno per lo sviluppo dell’economia degli asset dormienti. Perché ad alcune piattaforme si applicherebbe la regolazione della componente fisica del servizio.
Giuseppe Vegas conclude il suo difficile settennato alla presidenza della Consob dimenticando di fare autocritica sulla mancata tutela del risparmio e sull’abbandono del listino di varie società. Preferisce chiudere citando Kant e parlando d’altro, ad esempio dei rischi per la moneta unica derivanti da una crisi italiana. Prospettiva per ora (ma non per sempre) allontanata dalla vittoria di Macron alle presidenziali francesi.
Google chiude il contenzioso con il fisco italiano accettando di pagare 306 milioni. Una transazione – simile a quella siglata da Apple – fondata su basi imponibili ipotetiche (per difetto) e su labili presupposti giuridici. Ue e Ocse pensano a una tassazione certa e chiara delle attività del web. Finora con scarsi risultati. Come quelli ottenuti dal cittadino contribuente con Alitalia. Alla cui gestione commissariale arriva un prestito-ponte di altri 600 milioni con tassi salatissimi che con tutta probabilità non sarà rimborsato. Ci voleva proprio? Pare di sì: far fallire subito la società costerebbe di più.
Dopo l’ultimo accordo tra governo greco e troika per la restituzione del debito, si apre un’aspra trattativa sulla sua riduzione. Tutta in salita, perché l’Europa non vuole far arrivare ad Atene (e a Roma) il messaggio che per uscirne ci siano scorciatoie.
In Europa siamo il paese con più incentivi alle fonti rinnovabili di energia. I benefici esistono ma sono difficili da quantificare. I costi per consumatori e imprese sono invece misurabili. Ne vale davvero la pena?
La sharing economy entra nel mercato dei lavori domestici e dei servizi alla persona. Con le piattaforme di gestione dell’incontro domanda-offerta che detengono un potere assoluto su tempi di lavoro e compensi, ripartizione dei rischi e privacy. Un monopolio da regolare salvaguardando l’esigenza di offrire i nuovi servizi.
Nel momento della scomparsa della moglie di Marco Onado, Mariella, la redazione si stringe attorno all’amico e collega.
15 anni de lavoce.info: feste-convegni 5 giugno a Milano e 6 giugno a Roma
Nel 2017, lavoce.info compie 15 anni. Festeggeremo il compleanno con i nostri affezionati lettori e sottoscrittori la mattina di lunedì 5 giugno a Milano e il pomeriggio di martedì 6 giugno a Roma. E, se potete, destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!
Le piattaforme sono entrate anche nel mercato dei lavori domestici e dei servizi alla persona. Hanno potere assoluto sulla gestione dell’incontro fra domanda e offerta, sui tempi di lavoro e sui compensi. Necessaria dunque una regolazione apposita.
La riforma dell’Irpef (oggi messa da parte dall’agenda politica) riguarda la fissazione del numero delle aliquote sugli scaglioni di reddito, le voci da escludere dalla base imponibile e le eventuali addizionali locali. Tre temi suscettibili di soluzioni diverse su cui apriamo un confronto su lavoce.info. Di sicuro, serve un sistema fiscale più equo e più trasparente. Più trasparenza farebbe bene anche al Documento di economia e finanza – Def – dove presenta le risorse destinate alle regioni. Chi legge l’allegato ha un’idea dell’aumento della spesa corrente degli enti e del ristagno di quella in conto capitale. Ma la qualità e quantità di dati e informazioni è decisamente migliorabile. Un altro luogo dove regna l’opacità – e in molti casi la disinformazione – è la banca. Un libro prova a guidare il risparmiatore nella nebbia che avvolge prodotti finanziari, costi, commissioni. Le autorità si accontentano di vigilare sugli aspetti formali.
Oggi favorito nella corsa all’Eliseo, Emmanuel Macron propone ai francesi un programma economico più liberale di Marine Le Pen e meno pro-mercato di Fillon. Usa toni socialdemocratici per catturare voti a sinistra ma rompe con la tradizione socialista su fiscalità, politica del lavoro e concertazione.
La riforma Fornero ha alzato bruscamente l’età della pensione in un’economia in cui crollava la crescita. Risultato (non voluto ma inevitabile): sempre più alta la proporzione di giovani disoccupati. Mentre – non sorprende – sono molto saliti gli occupati tra i 55 e i 74 anni.
Vediamo le motivazioni dell’ordinanza di blocco di Uber (ora sospeso fino ai primi di maggio) da parte del Tribunale di Roma. Se c’è una legge che limita l’accesso a un’attività, si dice, il giudice deve farla rispettare. Tocca ai politici, non ai magistrati, accompagnare il cambiamento.
Luca Micheletto risponde ai commenti al suo articolo “A ogni età la sua imposta”
15 anni de lavoce.info: feste-convegni 5 giugno a Milano e 6 giugno a Roma
Nel 2017, lavoce.info compie 15 anni. Festeggeremo il compleanno con i nostri affezionati lettori e sottoscrittori la mattina di lunedì 5 giugno a Milano e il pomeriggio di martedì 6 giugno a Roma. Intanto: SAVE THE DATE! A breve comunicheremo il come e il dove.
E, se potete, destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!
L’ordinanza del Tribunale di Roma che, prima della sospensiva, ha fermato Uber in Italia si fonda su leggi vigenti. Perché compito della magistratura è farle rispettare. Mentre è compito della politica modificarle, quando fenomeni e interessi cambiano.
Con il valore delle licenze destinato a ridursi, le proteste dei tassisti non cesseranno senza una soluzione strutturale. Il problema non va però affrontato come una astratta battaglia per le liberalizzazioni, ma come una concreta negoziazione tra interessi contrapposti di utenti e conducenti.