Al contrario di quello che generalmente accade durante le crisi, il dollaro perde valore in questi giorni. Anzi c’è una sfiducia generalizzata verso tutte le attività denominate nella valuta Usa. Segno della fine del dollaro come valuta di riserva?
L’ingresso di Poste italiane in Telecom Italia potrebbe produrre interessanti sinergie su pagamenti digitali e servizi finanziari. In un mercato delle telecomunicazioni ridimensionato, vanno eliminate le incertezze che ancora pesano sul futuro della società.
Una nuova legge stabilisce i limiti alla responsabilità patrimoniale per danni dei membri del collegio sindacale delle società. Ma per trovare un equilibrio tra le diverse componenti della governance societaria, servirebbe una riforma più ampia e ambiziosa.
Nel 2024 l’imposta di soggiorno ha portato nelle casse dei comuni più di un miliardo. Ha però vari difetti. Per esempio, non tutti gli enti possono introdurla. Servirebbe più omogeneità nelle regole e più trasparenza sulla destinazione del gettito.
L’Europa ha sviluppato il suo welfare state grazie alla protezione militare garantita dagli Usa? È una tesi infondata e la Svezia lo dimostra. Il paese è entrato nella Nato nel 2024. Prima ha scelto una spesa di qualità, in campo sociale e nella difesa.
La Commissione europea ribadisce l’intenzione di negoziare con gli Usa in tema di dazi. Intanto, però, prepara le eventuali contromisure. È la strategia giusta? Secondo il gioco falco-colomba, l’Ue dovrebbe rispondere ai comportamenti aggressivi di Trump con atteggiamenti altrettanto aggressivi. Con il rischio però di un avvitamento della guerra commerciale. Tira una brutta aria per la libertà di ricerca nelle università americane, tanto che il 75 per cento degli scienziati che vi lavorano si dichiara pronto a lasciare il paese. L’Europa dovrebbe fare di tutto per accoglierli, per recuperare parte del terreno perduto nella ricerca scientifica d’avanguardia. Anche nel mondo dello streaming c’è una battaglia in corso, quella per conquistare l’attenzione e il tempo del consumatore. L’arrivo della pubblicità sulle piattaforme ha cambiato molte cose e due vecchi rivali – Netflix e YouTube – si ritrovano ora alleati. Il boom del turismo ha conseguenze sull’istruzione dei più giovani. Da un lato, le opportunità di lavoro che il settore crea possono contribuire a sostenere le spese universitarie, dall’altro la facilità di trovare un’occupazione che non richiede alte qualifiche può spingere ad abbandonare gli studi.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.
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È in edicola e sul web il numero di eco dedicato alle discriminazioni e in particolare a quelle di genere: non sono solo profondamente ingiuste, ma ci privano di risorse umane importanti, minano la coesione sociale e peggiorano il benessere di tutti. Eppure, i programmi Dei – diversità, equità, inclusione – sono finiti sotto la scure dell’amministrazione Trump. eco, il mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”. Nell’uscita di marzo si concentra sul doppio carico di lavoro delle donne: quello retribuito nel mercato del lavoro e quello non retribuito, svolto tra le mura domestiche.
Il gioco falco-colomba mostra che per spezzare una guerra commerciale si deve rendere costoso l’atteggiamento aggressivo. Solo quando le conseguenze negative del conflitto appaiono chiare a tutti, si apre la possibilità concreta di accordi collaborativi.
Il clima creatosi nelle università americane offre all’Europa l’opportunità di recuperare terreno nella ricerca scientifica. Bisogna però creare le condizioni per accogliere i tanti ricercatori che hanno manifestato l’intenzione di lasciare gli Usa.
Spesso rivali, YouTube e Netflix oggi collaborano attraverso partnership nel marketing e accordi nella distribuzione di contenuti. Ad aver cambiato le carte in tavola è l’approdo della pubblicità, che offre grandi opportunità a entrambe le piattaforme.
Il turismo crea numerose opportunità di lavoro, che spesso non richiedono un alto livello di istruzione. Tutto ciò influenza le scelte dei giovani in fatto di educazione. Può facilitare l’accesso agli studi, ma può incentivare l’abbandono dell’università.