SABATO 24 MAGGIO 2025

Lavoce.info

Il Punto

L’8 e 9 giugno 2025 si vota in Italia su cinque referendum. Quattro riguardano la normativa sul lavoro, il quinto la legge sulla cittadinanza. Perché siano validi, serve il quorum dei votanti, deve cioè esprimere il proprio voto la metà più uno degli aventi diritto. È quindi utile capire il contenuto dei quesiti referendari e quali sarebbero le conseguenze pratiche sui lavoratori e sui cittadini extra-Ue residenti in Italia. Per i referendum sul lavoro proponiamo ai lettori, quesito per quesito, un quadro delle ragioni del “sì” e delle ragioni del “no”. Per il referendum sulla cittadinanza, stime sui dati Istat consentono di calcolare quanti stranieri potrebbero diventare nuovi cittadini italiani. Il confronto tra i Jobcentre Plus del Regno Unito e i nostri centri per l’impiego è impietoso. È soprattutto la frammentazione di competenze tra stato, regioni e comuni che impedisce ai nostri Cpi di avere la stessa efficacia degli omologhi d’Oltremanica.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

Ringraziamo i lettori che hanno inviato una donazione al nostro sito. Lavoce non ospita pubblicità e i nostri contenuti sono aperti a tutti. Per svolgere il nostro lavoro nel modo migliore possibile, abbiamo quindi bisogno del supporto dei lettori: sostienici con una donazione, anche piccola!

È in edicola e sul web il numero di maggio di eco, dedicato al tema della difesa europea. Se l’Europa non sembra avere altra scelta che imparare a difendersi da sola, anche militarmente, bisogna sgombrare il campo dalle illusioni: spendere di più per la difesa significa diminuire la spesa civile. Occorre dunque farlo bene, evitando sprechi e duplicazioni. eco, il mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”. Nell’uscita di questo mese si analizzano i dati sulla spesa per la difesa dei paesi europei, mettendoli in relazione con la distanza geografica da Mosca.

Referendum in materia di lavoro: le ragioni del sì e le ragioni del no

Al di là della valenza politica che opposizione e governo attribuiscono ai referendum, qual è il contenuto effettivo di ciascuno dei quattro quesiti in materia di lavoro sul piano giuridico e su quello degli effetti pratici? E quali gli argomenti a favore e contro? Facciamo il punto.

Quanti saranno i nuovi cittadini italiani se passa il referendum

I dati Istat sui numeri e le modalità di acquisizione della cittadinanza italiana aiutano a fare chiarezza sulle conseguenze di una eventuale vittoria del “sì” nel referendum. Ci sarà un picco di richieste nel 2025, destinato a esaurirsi presto.

C’è molto da imparare dai Jobcentre Plus

Nel Regno Unito i Jobcentre coprono varie funzioni, dall’orientamento e accompagnamento al lavoro alle funzioni di previdenza e assistenza. In Italia un modello simile è ostacolato dalla frammentazione delle competenze tra stato, regioni e comuni.

Il Punto

Uno dei cinque referendum che si terranno l’8 e 9 giugno riguarda la legge sulla cittadinanza. Il quesito referendario propone di dimezzare gli anni di residenza richiesti ai cittadini extra-Ue per ottenerla, portandoli dagli attuali dieci a cinque. Fra l’altro, l’eventuale vittoria del “sì” permetterebbe di superare le titubanze sullo ius soli, perché renderebbe più semplice la naturalizzazione dei ragazzi nati in Italia da genitori stranieri. Per una banca centrale, la credibilità è un fattore fondamentale. Si spiegano così gli effetti di un tweet di Donald Trump critico verso la Fed e la sua gestione dei tassi di interesse: le aspettative di inflazione di lungo periodo si sono alzate perché i mercati temono che alla fine la banca centrale americana possa cedere alle pressioni della politica. Se in classe l’aria è più pulita, i bambini si ammalano di meno e le assenze diminuiscono. Lo dimostra un progetto che ha previsto l’installazione di purificatori d’aria in alcune scuole milanesi. È un intervento che costa poco e dà buoni risultati, anche se servirebbero misure più strutturali per ridurre l’inquinamento e migliorare la salute di tutti.

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Referendum sulla cittadinanza: cosa cambia se vince il “sì”

Il referendum abrogativo dell’8 e 9 giugno propone di dimezzare da dieci a cinque anni il periodo di residenza richiesto agli stranieri extra-Ue maggiorenni per ottenere la cittadinanza italiana. Perché avrebbe riflessi anche sulle seconde generazioni.

Meno assenze se in classe l’aria è pulita

L’installazione di purificatori d’aria nelle aule scolastiche rappresenta un intervento efficace e conveniente per ridurre l’inquinamento e migliorare la salute dei bambini. Dovrebbe però essere accompagnato da politiche di riduzione delle emissioni.

La credibilità della Fed indebolita da un tweet

Le aspettative di inflazione di lungo periodo negli Usa sono aumentate dopo un tweet di Trump critico verso la politica monetaria della Fed. Una reazione che riflette la preoccupazione dei mercati su indipendenza e credibilità della banca centrale.

Il Punto

Con la sospensione dei dazi reciproci, Stati Uniti e Cina hanno compiuto un passo per disinnescare la guerra commerciale. È difficile prevedere se la tregua si trasformerà o meno in un accordo. In ogni caso, da un commercio internazionale fondato su trattati multilaterali si è passati a un sistema dove le grandi economie dettano le regole, usandole come armi di ricatto, mentre i paesi poveri ne subiscono i danni. Chiesto a gran voce dalle case automobilistiche, il rinvio delle multe per i produttori che superano i limiti di emissioni di CO2, deciso nei giorni scorsi dal Parlamento europeo, rischia di rivelarsi un boomerang per il settore. Non solo non migliorerà la qualità dell’aria respirata dai cittadini europei, ma ne risentirà anche la capacità di innovazione dell’industria dell’auto. I passi indietro sul Green Deal non aiutano la competitività, finiscono per ridurla. La costruzione di un mercato unico europeo degli investimenti è diventata ancora più necessaria ora che l’Unione è chiamata a fare ingenti investimenti in molti settori, dalla difesa alle tecnologie. Le risorse per realizzarli, infatti, non possono essere solo pubbliche, i capitali privati sono indispensabili. Gli ostacoli al progetto arrivano dalle resistenze degli stati. D’altra parte, è proprio nei momenti di crisi che l’Unione europea ha saputo prendere le decisioni più coraggiose. Il nostro fact-checking si occupa di un’affermazione fatta in Parlamento dalla presidente del Consiglio, secondo la quale oggi i “titoli di stato italiani vengono considerati più sicuri dei titoli di stato tedeschi”. La fiducia dei mercati nei Btp italiani è cresciuta negli ultimi tempi, ma così formulata la frase indica una scarsa comprensione del concetto di spread.

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Domani, sabato 17 maggio, sarà in edicola e sul web il nuovo numero di eco, dedicato al tema della difesa europea. Se l’Europa non sembra avere altra scelta che imparare a difendersi da sola, anche militarmente, bisogna sgombrare il campo dalle illusioni: spendere di più per la difesa significa diminuire la spesa civile. Occorre dunque farlo bene, evitando sprechi e duplicazioni. eco, il mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”. Nell’uscita di questo mese si analizzano i dati sulla spesa per la difesa dei paesi europei, mettendoli in relazione con la distanza geografica da Mosca.

Una tregua non chiude la guerra di potere tra Usa e Cina

Stati Uniti e Cina cercano di disinnescare la guerra commerciale in corso: hanno annullato alcuni dazi punitivi reciproci e sospeso altri per novanta giorni. Ma cosa significa per il resto del mondo l’accordo tra le due maggiori economie?

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