La Camera ha approvato in via definitiva la riforma Moratti sullo stato giuridico. Da più parti sono stati sollevati dubbi sull’efficacia effettiva di questa riforma, che potrebbe rivelarsi inapplicabile. Tra i tanti nodi che restano irrisolti vi è quello dell’autonomia effettiva delle università nel reclutamento del personale docente, oltre che quello di come assicurare meccanismi di selezione maggiormente meritocratici.
I problemi di funzionamento dell’università non sono solo legati all’organizzazione interna, ma anche al reclutamento e alla produttività dei docenti, specialmente in un contesto in cui il divario territoriale si riflette anche sulle competenze acquisite dagli studenti o su transizioni sempre più incerte in mercati del lavoro segmentati. La valutazione della ricerca è il tema chiave, ma anche un punto debole di una riforma poco utile e che suscita molte controversie.


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