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Giacomo Vaciago, un economista concreto

Giacomo Vaciago è stato per quaranta anni un indiscusso protagonista del dibattito di politica economica del nostro paese. Fine economista accademico, si è distinto anche nel ruolo di consulente delle istituzioni e per l’impegno nella gestione della cosa pubblica.

Analisi teorica e pratica delle idee

La mattina del 27 marzo il Duomo di Piacenza era gremito di persone venute a dare il loro ultimo saluto a Giacomo Vaciago: un indiscusso protagonista del dibattito di politica economica del nostro paese per quarant’anni. Giacomo non è stato solo un fine economista accademico, ma si è anche distinto per il suo ruolo come consulente delle istituzioni e per essersi impegnato in prima persona nella gestione della cosa pubblica. In Duomo non c’erano solo colleghi, ma anche e soprattutto amici e gente comune, a testimonianza delle straordinarie doti umane di Giacomo, che sapeva trasmettere- a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo il suo ottimismo e la sua volontà di costruire e di fare progredire le realtà in cui operava.
Giacomo Vaciago ha iniziato la sua carriera accademica presso l’Università di Ancona, dove ha tenuto la cattedra di Economia politica dal 1976 al 1989, anno in cui è tornato all’Università Cattolica di Milano, dove si era laureato e dove è rimasto docente fino all’ultimo. Nella sua attività di docenza, Giacomo è stato capace di influenzare diverse generazioni di studenti e di colleghi. Ha insegnato loro a coniugare il rigore dell’analisi teorica con la passione per l’applicazione pratica delle idee e per l’interpretazione dei fenomeni che osserviamo quotidianamente.
Per diversi decenni, Giacomo Vaciago ha fornito numerosi e rilevanti contributi scientifici nel campo della politica monetaria e dei suoi effetti sui mercati e sugli intermediari finanziari. È stato uno dei protagonisti del dibattito che ha accompagnato l’ingresso del nostro paese prima nel Sistema monetario europeo e poi nell’Unione monetaria, avvalendosi di metodologie rigorose e di strumenti quantitativi di analisi empirica. La sua passione per l’Europa non è mai venuta meno, nemmeno in una fase critica come quella attuale. Ne è prova il suo ultimo volume, Un’anima per l’Europa (edizioni Il Mulino), in cui proponeva le sue riflessioni sul futuro della costruzione europea.
Grazie alla sua reputazione di studioso e alla sua capacità di interpretare i fatti dell’economia, Giacomo Vaciagoè presto diventato un ascoltato interlocutore dei responsabili della politica economica. È stato consulente della Banca d’Italia e del ministero del Tesoro, nonché consigliere del capo del governo in due circostanze. È stato anche presidente della Commissione del ministero delle Finanze per la dismissione degli immobili pubblici. È stato tra gli autori del documento che ha portato alla creazione del Mercato telematico dei titoli di stato (Mts), che ha costituito un progetto all’avanguardia non solo per il nostro paese ma anche in ambito internazionale.
Tra i numerosi incarichi che ha avuto nel settore privato, spiccano le collaborazioni con l’Istituto per la ricerca sociale di Milano (Irs), con Ricerche per l’economia e la finanza (Ref) – di cui è stato co-fondatore e presidente -, con l’Associazione per lo sviluppo degli studi di banca e borsa (Assbb), con la Associazione Il Mulino – di cui è stato membro del comitato direttivo -, e infine con Il Sole-24Ore– di cui è stato uno storico editorialista.
Per la sua città natale, a cui è sempre rimasto molto affezionato, Giacomo si è impegnato come accademico, facendosi promotore della costituzione della facoltà di economia della Università Cattolica. Ma soprattutto viene ricordato per avere svolto il mandato di sindaco con visione innovativa del territorio, avviando il progetto di sviluppo logistico della città.
Alla sua profonda competenza, Giacomo Vaciago univa la passione per il suo lavoro, che lo portava a comunicare con semplicità e immediatezza e ad avanzare proposte concrete, esponendo in modo brillante e talvolta ironico le sue idee.
Nel panorama dell’economia italiana, lascia un grande vuoto, che sarà difficile colmare.

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  1. L’ho avuto come docente. Persona molto gradevole e capace.

  2. And

    Una grave perdita, ricordo ancora le lezioni seguite nei primi anni 90 quando il professor Lossani era, mi perdoni, un semplice assistente, come non dimenticherò la figura sempre impeccabile del professore nei chiostri e al dipartimento di via Necchi. Conservo ancora il suo libro “Teoria e politica monetaria” con appunti e sottolineature eseguite durante il corso.

  3. antonio petrina

    L’unico economista serio e qualificato

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