La Banca centrale europea ha lasciato invariati i tassi anche nella riunione dell’11 aprile. Per un possibile taglio l’appuntamento è rimandato a giugno. Con l’inflazione in calo, una riduzione può essere auspicabile, ma per risolvere sfide e problemi dell’economia europea, sono necessari progressi sul fronte dell’Unione monetaria e dell’Unione del mercato dei capitali. Il governo ha presentato un Documento di economia e finanza con il solo quadro tendenziale, ovvero cosa accadrebbe alle finanze pubbliche se non si varassero nuove misure. Così il Def viene meno al suo compito di delineare un quadro programmatico per i prossimi tre anni. A rendere più incerta la situazione contribuiscono le affermazioni sull’intenzione dell’esecutivo di mantenere anche nel 2025 alcuni provvedimenti del 2024, come gli sgravi fiscali e contributivi, senza però specificare con quali coperture. Per le concessioni balneari la soluzione potrebbe essere semplice. Senza ricorrere a gare, si potrebbe infatti adottare a livello nazionale il modello sperimentato da un gruppo di comuni che si affacciano sull’Adriatico: la creazione di società consortili senza scopo di lucro, alle quali partecipano gli operatori locali interessati allo sviluppo di un’area dal punto di vista turistico ed economico, stabilimenti balneari compresi. Bassi tassi di interesse, pandemia, crisi economiche e geopolitiche hanno reso complicata la gestione dei fondi pensione negli ultimi anni. Se i modelli tradizionali di gestione appaiono ormai inadeguati, la definizione dei nuovi non può prescindere da un’attenta regolazione, che eviti però il pericolo di ingessare il sistema. Sono gli stessi esperti del settore a confermarlo in un’indagine focalizzata sul Regno Unito. Per dare impulso alla ricerca, l’Unione europea ha introdotto lo strumento dell’appalto pubblico pre-commerciale. È un contratto basato sulla condivisione di rischi e di benefici tra acquirente pubblico e imprese private. Dove è stato utilizzato ha dato notevoli risultati. In Italia è ostacolato dalle storiche difficoltà di collaborazione tra pubbliche amministrazioni e mercato.
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